Al Giffoni Film Festival ospite d’eccezione Toni Servillo: l’intervista di Tonino Pinto

Fra un concerto del pianista jazz Enrico Pierannunzi a Ravello in onore del grande “Duca” ovvero Edward Kennedy Ellington e quello sempre in jazz a Salerno  di Matteo Saggese, compositore e pianista salernitano, autore di alcuni capolavori della canzone italiana, scritti per conto di Zucchero, Mina, Giorgia e Renato Zero, da anni con  successo a Londra dove vive da oltre 30 anni; nella vicina Giffoni splendono sempre le luci del cinquantesimo Festival del Cinema dei ragazzi, dove fra anteprime, masterclass di varia natura e anteprime di film adatti ai giurati tredicenni a pochi giorni dalla chiusura, a far visita ai giovanissimi, direttamente da Caserta dove vive, arriva Tony Servillo, il grande attore napoletano che ha fra i numerosi riconoscimenti, conquistato con tutto il cast naturalmente l’Oscar per “La grande bellezza” di Paolo Sorrentino, nel ruolo del giornalista glamour Jep Gambardella. Raffinato ed incisivo attore di teatro, Tony Servillo, fratello del cantautore Peppe, nel cinema è ’stato protagonista di tanti film. Lanciato da Mario Martone che lo ha diretto magistralmente in “Morte di un matematico napoletano” e poi in “Rasoi”, ”I vesuviani”, “Teatro di guerra”.

Salendo e scendendo dal palcoscenico” come dice lui, interpretando e dirigendo pièce di successo come “Il misantropo” e “Il tartufo” di Moliere,  “Le false confidenze” di Marivaux e poi ancora sul grande schermo diretto nel 2001 da Antonio Capuano nel film “Luna rossa”, e poi nel ruolo di un uomo solitario in “Gorbaciof” al fianco di Geppy Gleijeses, diretto da Stefano Incerti. Storia di solutudini in una Napoli che è maschera, commedia, beffa e spirito di ribellione, fino all’incontro con Paolo Sorrentino con il quale fra l’altro ha interpretato nel ruolo tracciato come in un fumetto di Crepax, Giulio Andreotti nel “Divo”. ”Se le donne smettessero di comprare biglietti per cinema e teatro o acquistare libri, ci sarebbe il default di case editrici e cinematografiche. ””Qual è oggi la differenza fra cinema e teatro”? “Al di la dei successi ottenuti sullo schermo non ho mai abbandonato e mai abbandonerò il teatro da dove ho cominciato. Adesso semmai metto a disposizione del cinema una formazione che viene dalla pratica teatrale. Non sono un creativo, mi ritengo un’interprete, uno che cerca di trasmettere al pubblico quello che c’è di creativo in un testo, un pò come una pila che si carica e si scarica”. Qual è la mia città ideale fra Napoli e Roma? “La vita quotidiana a Roma è ormai inquinata. Milano e Napoli hanno ancora una splendida, una magica solitudine anche malinconica, con forti valori. Viverci è nutriente”. Intanto proprio a Napoli, in queste ore davanti a palazzo Fondi, i giovani fanno la fila per un provino per il nuovo film che girerà Paolo Sorrentino dal titolo, “È stata la mano di Dio”. Ci sarà’ con lui anche stavolta, Tony Servillo.