Un mostra davvero esplicita quella in corso a Roma presso hub culturale WeGil di Trastevere che attraverso fotografie e lastre solleva ancora una volta il tema purtroppo quanto mai attuale della violenza sulle donne. Altrettanto esplicito il titolo “L’invisibilità non è un superpotere”. La mostra promossa dalla Regione Lazio ed organizzata da “LAZIOcrea” e che vede la collaborazione della Fondazione Pangea e di Reama Network, nasce dall’urgenza di voler rompere il silenzio su una delle più intollerabili e purtroppo ancora attuali piaghe sociali: quello della violenza sulle donne. Fotografie e lastre dunque per dire no alla violenza sulle donne.
Questo quanto dichiara Nicola Zingaretti al riguardo “La violenza sulle donne è una ferita insopportabile che riguarda tutte e tutti. Per cancellarla serve una grande mobilitazione civile e culturale. Ecco il senso di questa mostra. Il mio augurio è che di fronte alle immagini esposte tutti possano comprendere quanto sia grave volgere lo sguardo dall’altra parte. Rompere l’indifferenza e il silenzio è il primo indispensabile passo”.
Il percorso espositivo prevede dieci fotografie realizzate da Marzia Bianchi, fotografa e collaboratrice di Pangea – Reama, rete per l’Empowerment e l’auto mutuo aiuto per le donne vittime di violenza, che è riuscita a tradurre le parole delle donne accolte dallo sportello anti-violenza on line, in narrazione attraverso le immagini fotografiche. Al fianco delle dieci fotografie sono state poste anche dieci radiografie, anonime per preservarne la privacy, di donne giunte al Pronto Soccorso dell’ospedaliera San Camillo Forlanini di Roma e dall’ASST Santi Paolo e Carlo di Milano vittime di violenze. “L’idea delle radiografie” dice Maria Grazia Vantadori, chirurga e referente del Centro Ascolto Soccorso Donna dell’Ospedale San Carlo “mi è venuta con l’esperienza accumulata sul campo, in tanti anni di attività. Il mio lavoro mi ha portato a decodificare le lesioni, ad andare oltre il non detto e ad aiutare le donne a orientarsi per uscire dalla violenza con il sostegno della rete territoriale e dei centri anti-violenza. Far capire loro che quanto accaduto non deve ripetersi mai più e che non sono sole è essenziale e in tal senso i presidi sanitari sono uno snodo importantissimo della rete”.
La mostra sarà visitabile fino al 06 Febbraio 2020.