Riccardo Rossi e Leonardo Colombati conquistano il Teatro Parioli Costanzo con uno spettacolo intimo e coinvolgente, tra memoria, emozioni e canzoni senza tempo
di Salvatore Sciré
Al Teatro Parioli Costanzo di Roma ha debuttato, riscuotendo un caloroso consenso da parte del pubblico, La Playlist più bella del mondo, uno spettacolo originale e fuori dagli schemi interpretato da Riccardo Rossi e Leonardo Colombati, ideatori e protagonisti di un progetto nato da un amore profondo per la musica e per il suo potere evocativo. La produzione è firmata Nuova Enfi Teatro.
L’incontro tra Rossi e Colombati ha il sapore di una felice “congiunzione astrale”. Da un lato Riccardo Rossi, attore comico e volto noto della televisione, conduttore de I miei vinili, ma anche musicista e pianista; dall’altro Leonardo Colombati, scrittore raffinato e profondo conoscitore di musica, dotato di una naturale capacità narrativa capace di catturare la platea. Due percorsi diversi che trovano un punto di contatto proprio nella passione condivisa per le canzoni e per le storie che esse custodiscono.
Il risultato è uno spettacolo intimo e coinvolgente, costruito come un dialogo continuo con il pubblico, dal tono colloquiale e spontaneo. Tra racconti personali, aneddoti, riflessioni culturali, filmati storici e ascolti musicali, La Playlist più bella del mondo accompagna gli spettatori in un viaggio emotivo attraverso la memoria collettiva e individuale, dimostrando ancora una volta come la musica sappia essere un linguaggio universale, capace di unire generazioni, esperienze e sensibilità diverse.
L’idea prende forma da una domanda tanto semplice quanto universale: qual è la canzone più bella di tutti i tempi? O, forse, quali sono le canzoni più belle. La risposta, naturalmente, non può che essere soggettiva. Ognuno di noi custodisce una propria playlist del cuore, costruita nel tempo e modellata dal vissuto personale, dalle emozioni che si sono depositate nell’animo e dai ricordi più profondamente radicati nella memoria.
Amori, incontri, perdite, passaggi cruciali dell’esistenza: quasi ogni momento significativo della nostra vita finisce per legarsi a una melodia. La musica diventa così una chiave emotiva, capace di riattivare istantaneamente immagini, sensazioni e stati d’animo, in un gioco di associazioni spontanee e inevitabili che rende ogni canzone un frammento di autobiografia.
Chissà quante volte Ric e Leo, chiacchierando con leggerezza e lasciandosi trasportare da canzoni e ricordi anche lontani, si saranno davvero interrogati su quali fossero i loro brani del cuore. È proprio da queste conversazioni informali — da salotto o, perché no, da bar — che nasce l’idea di questo spettacolo speciale, costruito come un confronto vivo e appassionato tra due playlist personali.
In scena, ciascuno dei due propone e racconta le proprie scelte musicali, seguendo il gusto individuale ma soprattutto il proprio vissuto: a volte le preferenze coincidono, altre volte divergono, dando vita a un dialogo ironico e complice, fatto di piccoli dibattiti, ricordi condivisi e bonarie contrapposizioni. Perché, come è noto, quando c’è autenticità, tutto può diventare spettacolo.
Nelle note di regia, Ric e Leo spiegano con grande efficacia il senso profondo del progetto:
«Ci sono canzoni che non si ascoltano soltanto: accadono. Entrano in una fase precisa della vita, si intrecciano a un ricordo, a una stagione, a una persona, e da quel momento diventano inseparabili da ciò che siamo stati — o da ciò che stavamo diventando. La domanda su quale sia “la canzone più bella del mondo” non è allora una classifica possibile, ma un gesto intimo, quasi una confessione».
Ed è proprio questa dimensione personale e condivisa, sospesa tra memoria ed emozione, a rendere La Playlist più bella del mondo un’esperienza teatrale tanto semplice quanto profondamente coinvolgente.
Considerazioni condivisibili e profondamente autentiche, da cui prende forma uno spettacolo originale e ben costruito, capace di intrecciare racconti divertenti, aneddoti, curiosità, retroscena inediti e filmati d’archivio, sapientemente alternati all’ascolto di brani che hanno segnato la storia della musica.
Riccardo Rossi apre il viaggio partendo da molto lontano: dall’Antifonario di San Gregorio Magno a Guido d’Arezzo, l’inventore delle note musicali, fino a Johann Sebastian Bach che, con Il Clavicembalo ben temperato, fissa i fondamenti della musica tonale ancora oggi in uso. Un percorso affrontato con competenza da musicista e con leggerezza da attore comico, capace di rendere accessibili e coinvolgenti anche i passaggi più colti.
Dopo questa introduzione, Rossi chiama in scena Leonardo Colombati, musicologo brillante e narratore appassionato. Da qui prende avvio un dialogo vivace e complice, scandito da filmati e ascolti memorabili: Mina con Brava, Gino Paoli, Gianni Morandi (esilarante il racconto della genesi di Canzoni stonate), l’omaggio a Ennio Morricone, il riferimento a Sylvester Stallone attraverso la saga di Rocky, Bruce Springsteen, Barbra Streisand, fino alla straordinaria genesi di We Are the World, con Michael Jackson e amici. E ancora Frank Sinatra, per arrivare ai Beatles, in un crescendo emotivo che attraversa generi ed epoche.
Va sottolineato come molti dei racconti proposti si basino su incontri reali, rapporti diretti o testimonianze di prima mano, elemento che conferisce ulteriore autenticità e valore al racconto.
Il risultato è uno spettacolo elegante e coinvolgente, capace di alternare ironia e nostalgia, leggerezza e profondità. Un viaggio nel tempo che fa sognare e che, in più di un momento, trascina l’intera sala a cantare all’unisono, in una spontanea e gioiosa esaltazione collettiva.
In definitiva, La Playlist più bella del mondo è uno spettacolo da non perdere, anche perché — come ricordano i suoi protagonisti — la musica ha il potere straordinario di farci viaggiare nel tempo e nello spazio in soli tre minuti.
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La Playlist più bella del mondo – di e con Riccardo Rossi e Leonardo Colombati – Produzione Nuova Enfi Teatro – Teatro Parioli Costanzo dal 27 dicembre all’11 gennaio 2026




