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“To a Land Unknown”: il sogno infranto di una terra promessa”

Un film sul sogno come speranza di resistenza per vite ai margini.

I cugini Chatila e Reda sognano di aprire un ristorante di cucina tipica palestinese in Germania e se lo ripetono in continuazione, come un mantra a cui aggrapparsi e per non perdere di vista la meta tanto agognata.  La Germania è vista dai protagonisti come una “terra promessa” che dovrà portare finalmente pace in due vite che hanno sofferto fin troppo.

To a Land Unknown': il trailer dell'acclamato dramma palestinese -  Taxidrivers.it

Aram Sabbah e Mahmood Bakri

I due cugini però non riescono a lasciare la Grecia, dove sono giunti dopo essere fuggiti dai campi profughi in Libano. Il regista ci fa così immergere in un’Atene periferica e degradata, fotografata con cupezza e disincanto, presa d’assalto dagli immigrati. Gli ambienti che percorriamo e osserviamo assieme a Chatila e Reda sono angusti e squallidi, dominati da povertà e sofferenza. Il cineasta palestinese ci mostra le condizioni di estrema indigenza in cui riversano i profughi in un’Atene inospitale e fatiscente che li “accoglie” come una landa desolata. Il racconto filmico di Fleifel, celebre regista palestinese, particolarmente impegnato nel sociale e nel denunciare le ingiustizie che affliggono il suo paese, (quest’opera ne è l’ennesima conferma) risuona come una disincantata tragedia realista e contemporanea.

La regia sobria e ben calibrata è supportata da un montaggio che asseconda l’iter narrativo: in tutta la prima parte della trama il ritmo è sostenuto ma sempre controllato mentre sul finale si rivela incalzante e adrenalinico. Le innumerevoli vicissitudini e le disgrazie che affrontano Chatila e Reda vengono raccontate con cruda lucidità, risultando sempre antiretoriche ma in grado di emozionare.

To a land unknown non si limita ad un atto di denuncia politica e sociale, ma indaga con altrettanta attenzione gli animi dei due protagonisti: Chatila (Mahmood Bakri) ha una moglie e un figlio piccolo, entrambi rimasti in Libano, è lui a prendere qualsiasi tipo di iniziativa ed è disposto a tutto pur di garantire un futuro migliore alla sua famiglia. Sicuro di sé, intraprendente, carismatico, rappresenta l’unica ancora di salvezza per Reda (Aram Sabbah), tossicodipendente, che tenta invano di uscire dal tunnel della droga. Il suo è uno spirito introverso, vulnerabile e forse proprio per questo particolarmente emotivo e sensibile.

To a Land Unknown, recensione: Mahdi Fleifel racconta la storia di due  cugini palestinesi profughi in Grecia, tra tossicodipendenza e sacrificio |  Spettacolo.eu

Mahmood Bakri

Reda, in preda alla disperazione, per ottenere qualche spicciolo e per cercare di rendersi utile agli occhi del cugino, arriva addirittura a prostituirsi. I due possono contare soltanto l’uno sul sostegno dell’altro, in un mondo ostile che nega loro la libertà. Tra piccoli furti, incontri con altri emarginati, fughe ed inseguimenti, Chatila e Reda tentano di farsi spazio e sopravvivere in una realtà meschina e arida. La buona riuscita dell’opera di Fleifel deve tanto alle interpretazioni dei suoi protagonisti, intensi, credibili e dannatamente umani.

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To a Land Unknown – Regia di Mahdi Fleifel – Sceneggiatura: Mahdi Fleifel, Fyzal Boulifa, Jason McColgan – Con: Mahmood Bakri, Aram Sabbah, Mohammad Alsurafa, Angeliki Papoulia, Monther Rayahneh, Manal Awad, Mohammad Ghassan, Mouataz Alshaltouh – Musica: Nadah El Shazly – Prodotto da: Inside Out Films, Nakba FilmWorks, Salaud Morisset, Homemade Films, Studio Ruba – Uscita nelle sala 16 ottobre 2025

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