Cerca

“Die My Love”: l’incendio delle illusioni

Alla Festa del Cinema di Roma arriva il film che brucia di disillusione e tormento e che parlando d’amore riflette sulla fine del sogno americano e la crisi di ogni certezza

Un bosco in fiamme. Un amore che consuma, il reciproco ferirsi. Una solitudine che non ha fine. Die My Love è il nuovo film di Lynne Ramsay ( A Beautiful Day, … E ora parliamo di Kevin, Ratcatcher), una ferita profonda in una foresta di follia e desiderio, l’interiorità umana. L’impossibilità di distinguere il vero dall’immaginato rende queto film un intricato e poetico groviglio di immagini e suggestioni, un incubo irreversibile abitato da fantasmi, proiezioni della mente e sogni.

Protagonisti Grace (Jennifer Lawrence) e Jackson (Robert Pattinson), una giovane coppia che va a vivere nella casa dove è morto dello zio di lui. Sembra un inizio da horror e forse in un certo senso lo è, un horror mentale, psicologico, in cui non è la casa a essere infestata ma la psiche dei personaggi, luogo di traumi e fragilità. Grace rimane infatti incinta ma dopo aver partorito sviluppa una depressione post partum in cui a momenti di ilarità eccessiva segue la gravità di una malinconia che la trascina in un limbo di vuoto e frustrazione.

La regia di Lynne Ramsay posiziona da subito la macchina da presa nella casa in cui i due vanno a vivere, come se questa li stesse aspettando. In questa prima inquadratura fissa c’è distanza dai personaggi, li osserviamo da lontano, poi ci si avvicina a loro e iniziamo a conoscerne abitudini ed eccessi. Da qui è un viaggio interiore travagliato e stilisticamente eclettico, che si serve di una regia sofisticata e ibrida: fredda e distaccata come nella scena iniziale, con questa inquadratura alla Michael Haneke; dinamica e sincronizzata alla colonna sonora irruente, richiamando fortemente lo stile dei videoclip musicali; lenta e intima, al servizio delle emozioni più sottili dei personaggi; visionaria e surreale per rimandare alla dimensione onirica e psicologica di quanto vediamo.

Un simbolismo d’effetto costella il film, un caos emotivo alle volte perfino disturbante ma allo stesso tempo affascinante e ipnotico. Jennifer Lawrence buca lo schermo con la sua intensità turbolenta, ma rimane distante, fredda, ostile. La Ramsay entra nella sua mente ma non ci fa veramente empatizzare con lei, non nel modo classico almeno. Ne percepiamo il dolore e la vulnerabilità, ma come personaggio è così eccessiva che si impara subito a temerla e non se ne condividono in modo realmente emotivo i moti dell’animo. Questa forma di distacco, tipica della commedia nera e qui inserita in un dramma psicologico fuori dagli schemi, unita al gusto dell’eccesso, sembra quasi sfidare le buone intenzioni dello spettatore, ma è anche una scelta molto interessante. Non si ricerca la compassione a tutti i costi, ma allo stesso tempo si indaga e si sfiorano le profondità della psiche.

Nonostante la vera protagonista sia la Lawrence, Robert Pattinson risulta più umano e sollecita maggiormente l’empatia dello spettatore. La sua recitazione ha diversi registri: passa da ragazzo sereno e spensierato, quasi incosciente, a uomo sfinito e adirato, umiliato e in crisi. Andando avanti nel film la maturità di una dolcezza e generosità emotiva autentica, pur con i suoi limiti ed errori, si unisce in lui a un’intensità interpretativa più che efficace.

Due interpreti di livello e l’incapacità di pronunciare la parola “basta”. Grace vorrebbe diventare una scrittrice famosa, elemento non casuale forse, dal momento che questo rapporto amoroso è così conflittuale da ricordare davvero uno degli esempi di grande romanzo americano, per altro incentrato su una tematica simile concernente disillusione e depressione, Revolutionary Road di Richard Yates, adattato per il cinema da Sam Mendes. Di nuovo un’epopea del sogno americano riletta in negativo, un’inversione di tabella di marcia verso la sconfitta, la crisi delle illusioni.

Quell’inchiostro che si mischia al latte di madre dice molto sul senso di fallimento di Grace. Un percorso psicologico doloroso per rimpadronirsi della propria indipendenza e capacità di restare soli a discapito di tutto. Die My Love è un film difficile, ma che merita attenzione e che nel suo affascinante delirio formale dice molto sull’America ma più in generale sulle ferite dell’umanità di oggi.

_________________

Die My Love – Regia: Lynne Ramsay – Sceneggiatura: Lynne Ramsay, Enda Walsh – – Attori: Jennifer Lawrence, Robert Pattinson, Nick Nolte, Sissy Spacek, Lakeith Stanfield, Sarah Lind, Debs Howard, Victor Zinck Jr., Luke Camilleri, Tom Carey, Lauren Viau – Musiche: Raife Burchell, Lynne Ramsay, George Vjestica – Fotografia: Seamus McGarvey – Montaggio: Toni Froschhammer, Adam Biskupski – Paese: USA, Gran Bretagna – Durata: 118 min – Data di uscita: 27 novembre 2025 – Festa del Cinema 20 ottobre 2025




error: Content is protected !!