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“La futura classe dirigente”  al Mattatoio

21 Ottobre @ 21:30 22 Ottobre @ 19:00 CEST

La futura classe dirigente di Caterina Marino è uno spettacolo che dà voce ai bambini, tra i 6 e i 13 anni, invitandoli a riflettere su un futuro che sembra sempre più incerto. Interpellati su temi legati al cambiamento climatico e alle grandi sfide del nostro tempo, i piccoli raccontano la loro visione del domani, mettendo in luce la distanza e la difficoltà di comprendere il mondo che gli adulti stanno costruendo. Lontano dalla retorica e dal senso di colpa, lo spettacolo si concentra sulle possibilità di cambiamento, osservando le azioni del presente con un approccio nuovo, più aperto e senza giudizi. Un atto d’amore, crudo e complesso verso le generazioni future, chiamate a vivere in un mondo plasmato dalle scelte di oggi.

Novità teatrale della stagione autunnale 2025, lo spettacolo debutta in prima nazionale il 21 ottobre (replica il 22al Mattatoio di Roma, nell’ambito del Romaeuropa Festival, in una coproduzione tra Cranpi, 369gradi, La Corte Ospitale con il contributo di MiC – Ministero della Cultura, la residenza produttiva Carrozzerie | n.o.t, Humus artistə nel terriorio/IAC Centro Arti Integrate, TeatroBiblioteca Quarticciolo e con il sostegno di ATCL Circuito multidisciplinare della Regione Lazio. 

Il testo si compone di due elementi: le battute trascritte letteralmente dalle interviste raccolte e gli interventi autoriali, dichiarati al pubblico per poterli distinguere. Le parole di bambini e bambine non vengono mai manomesse o cambiate ma contestualizzate drammaturgicamente. La raccolta del materiale è durata più di un anno e ha riguardato un ampio bacino di ricerca. Tra le macro tematiche affrontate – sia proposte che emerse spontaneamente da loro – ci sono l’ecologia, il razzismo, le differenze di genere, il rapporto con gli adulti e le domande da porre loro, le regole che farebbero in quanto classe dirigente, i soldi, il concetto di potere, la paura del futuro e come lo immaginano.

In scena due performer maschili e due femminili agiscono in un contesto che richiama – senza mai dichiararlo apertamente – una Conferenza per il Clima o delle Nazioni Unite. La recitazione non richiama l’infanzia, ma si radica nella fisicità dei performer e nella situazione rappresentata, generando un contrasto dato proprio da questa contrapposizione. Il pubblico è al tempo stesso spettatore della Conferenza e interlocutore diretto, ma anche l’insieme degli adulti a cui i bambini si rivolgono e a cui parla l’autrice.

Come i bambini e le bambine di oggi che, per loro stessa ammissione, perdono spesso la concentrazione, si distraggono e hanno bisogno ogni tanto di “farsi una passeggiata”, anche la futura classe dirigente perde ogni tanto il focus rispetto agli obiettivi della Conferenza, creando interferenze sceniche e aprendosi in immagini altre.

«La futura classe dirigente non sa che il mondo che dovrà governare è sull’orlo del collasso – commenta Caterina Marino – Impara la grammatica, l’inglese e nomi di città che tra qualche anno non esisteranno più. La futura classe dirigente con molta probabilità non conosce telefoni che abbiano fili o tasti, è salita su diversi aerei nei primi anni di vita e ancora non sa di essere cruciale per il sistema pensionistico. O, chissà, forse qualcosa l’ha intuito. La futura classe dirigente è un esercizio di immaginazione su un futuro che non si prospetta roseo e un interrogativo aperto sulle nostre azioni del presente. Non vuole essere accusatorio, ma anzi saltare oltre il senso di colpa, raggirare la retorica e guardare più a fondo, verso le possibilità ancora aperte di prenderci la responsabilità del pianeta e di quello che succede nel mondo. Nonostante le difficoltà di comprenderlo, o la paralizzante sensazione di non poter cambiare le cose. Spostando lo sguardo da quello che ci è stato lasciato a quello che potremmo fare invece noi. Fulcro del lavoro, difatti, è la responsabilità generazionale e la possibilità di tornare a essere soggetti politici in un contesto sociale, fuori dall’individualismo e l’isolamento virtuale e fisico. È uno spettacolo che vuole essere un atto di amore (un amore non rassicurante, ferino e complesso, ma comunque amore) verso esseri umani che non conosciamo, che devono ancora nascere, che abitano in altri continenti. Che un giorno ci chiederanno dove eravamo, o cosa abbiamo fatto per cambiare le cose. Che prima o poi decideranno anche per noi. Ha qualcosa a che fare con un famoso proverbio di un albero piantato, e un’ombra sotto la quale non avremo mai modo di sederci. Anche perché, dicono loro, gli alberi non esisteranno più».

CATERINA MARINO si diploma come attrice nel 2014 presso la Scuola di Teatro di Bologna Alessandra Galante Garrone. Studia inoltre con Mario Perrotta, Michele Monetta, i Familie Floz, Andrea Baracco, Michele Sinisi, Lisa Ferlazzo Natoli. Tra il 2015 e il 2016 è interprete in Le mille e una notte con la regia di Andrea Baracco e in Odissea–da Omero a Walcott con la regia di Vincenzo Manna. Tra il 2016 e il 2017 lavora con Riccardo Caporossi nello spettacolo Forme con Riccardo Vannuccini e la compagnia ArteStudio nello spettacolo No Hamlet, please, entrambi prodotti dal Teatro di Roma, e nuovamente con Vincenzo Manna nello spettacolo CANI. Nel 2017 si laurea a Roma in Arti e Scienze dello Spettacolo con una tesi di Drammaturgia su Gerardo Guerrieri e la sua prima traduzione italiana di Un tram che si chiama desiderio. Nel 2018 è co-fondatrice insieme a Giulia Canali e Marco Fasciana della compagnia Binario1310, con la quale partecipa al Premio Scenario Infanzia 2018, arrivando in finale con il progetto Come quando è primavera sul fenomeno afgano delle bacha posh e le disparità di genere. Lo spettacolo debutta poi nel 2019 e prosegue la distribuzione fino al 2023. Sempre nel 2018 traduce, insieme a Beth McCreton, il testo inglese Pramkicker di Sadie Hasler, di cui è anche interprete. Lo spettacolo debutta con la regia di Federico Brugnone nel luglio 2019 presso il Teatro Sociale di Gualtieri. Nel 2021 vince la Segnalazione Speciale al Premio Scenario con Still Alive, primo testo interamente scritto, diretto e interpretato da lei. Lo spettacolo debutta nella primavera 2022, nel 2023 è finalista In-Box e vince la Menzione Speciale della In-Box Generation ed è attualmente in distribuzione. Sempre nel 2022 è impegnata in una tournée nazionale nel ruolo di Maisa nello spettacolo La classe, con la regia di Giuseppe Marini.

LA FUTURA CLASSE DIRIGENTE altri crediti

drammaturgia e regia Caterina Marino

con Federico Brugnone, Sara Mafodda, Caterina Marino, Daniele Paoloni

aiuto regia e luci Marco Fasciana

foto di scena Manuela Giusto

Si ringrazia Accademia italiana

Romaeuropa Festival 2025/ Mattatoio, Roma 

21 ottobre h 21:30 

22 ottobre h 19:00

Romaeuropa.net/ Festival 2025/La futura classe dirigente


INFO E BIGLIETTERIA

promozione@romaeuropa.net | 06 45553050

Via Dei Magazzini Generali 20/A, 00154, Roma

Date successive
25 ottobre 2025 h. 20.30 Teatro Herberia, Rubiera (RE)

Durata 75′

Mattatoio – La Pelanda

Piazza Orazio Giustiniani, 4
Roma, Italia
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