Tra sale vuote e palcoscenici affollati, il teatro torna a battere il cinema.
Con la speranza che la 20ª edizione della Festa del Cinema di Roma (16–26 ottobre), che vedrà in concorso quattro film italiani e decine di nuove opere nelle varie sezioni, riesca a riaccendere l’interesse del pubblico verso le grandi sale, va detto che questo autunno — secondo i dati Cinetel — il cinema risulta “morente”, con una frequenza nelle sale in calo del 30% rispetto al 2024.
Solo un titolo italiano figura tra i dieci film più visti: La città di pianura di Francesco Fossari, che ha incassato 325.000 euro in due weekend. Al vertice del box office si conferma invece Una sconfitta dopo l’altra dell’americano Thomas Anderson, con un eccezionale Leonardo DiCaprio, che ha superato i 2 milioni di euro in un solo fine settimana.
Gli altri film italiani in uscita si piazzano dal dodicesimo posto in giù, tra cui Esprimi un desiderio con Diego Abatantuono e Max Angioni. “Peggio mi sento”, scrive Pontiggia sul Fatto Quotidiano: Testa o croce del giovane Alessio Rigo De Righi, con Alessandro Borghi, ha incassato tra il 2 e il 5 ottobre appena 58.000 euro in 227 cinema, con una media di 238 euro (sigh!) a sala.
Segue Il romanzo familiare di Giuseppe Piccioni con Benedetta Porcaroli e Riccardo Scamarcio, fermo al ventiquattresimo posto con 37.000 euro, e L’isola di Andrea di Antonio Capuano, con Teresa Saponangelo e Vinicio Marchionni, che si arresta al ventinovesimo con soli 11.000 euro.
Le speranze per una ripresa del botteghino sono ora tutte rivolte al prossimo Natale, con l’attesissimo Buen Camino di Checco Zalone, diretto da Gennaro Nunziante. Nel frattempo, la Festa del Cinema di Roma si aprirà con La vita va così di Riccardo Milani, in uscita nelle sale dal 23 ottobre.
Ma se il cinema langue, il teatro ritrova pubblico e qualità. Al Teatro Vittoria di Roma è in scena fino a stasera …E sempre allegri bisogna stare! scritto e diretto da Paolo Vanacore, con l’eccezionale Sina Sebastiani, accompagnata al pianoforte dal Maestro Alessandro Panatteri. Ambientato nella periferia romana degli anni Settanta, lo spettacolo racconta in musica la storia di Rosetta, donna libera, folle e stravagante che si rifugia in una chiesa di quartiere per sfuggire ai carabinieri.
Tra aneddoti, amori, disperazioni e risate, Rosetta diventa simbolo di tutte le donne di borgata — madri, lavoratrici, amanti — alle quali la Sebastiani restituisce voce e dignità.
Il linguaggio teatrale di Vanacore, sospeso tra comicità e dramma, si fonde con la canzone popolare evocando i toni di Gaber, Fo, Jannacci e Tenco: un commovente inno alla resilienza e all’umanità.
Nel vasto panorama teatrale spicca anche il Gran Teatro Team di Bari, diretto da Bartolomeo Pinto, un fratello d’arte prestato dal cinema al teatro, che da anni propone musical e grandi eventi in una platea da oltre duemila posti sempre esaurita. La nuova stagione si annuncia ricchissima: da RKomi a Nicolò Fabi, da Francesco De Gregori a Carmen Consoli, fino a Alice nel Paese delle Meraviglie, The Music of Hans Zimmer & Others, Legend – The Show Live in Orchestra e La Divina Commedia, kolossal musicale diretto da Andrea Ortis. Imperdibile anche The Beatles Legend, con la tribute band The Beatbox, considerata una delle migliori in Europa.
Una formula vincente per un pubblico di tutte le età che non ha perso la voglia di uscire e divertirsi.
E chissà che il cinema non possa ritrovare proprio in questo spirito collettivo la sua rinascita: basti pensare a C’è ancora domani di Paola Cortellesi, che con oltre 40 milioni di euro d’incasso è diventato un fenomeno sociale e culturale. La stessa Cortellesi, premiata lo scorso anno al Festival di Roma per il suo esordio alla regia, sarà quest’anno Presidente della Giuria. Meritatamente. Auguri!