“Finale a sorpresa” è una sofisticata satira metacinematografica in cui Antonio Banderas e Oscar Martínez si sfidano a colpi di narcisismo sotto lo sguardo creativo e lungimirante di Penélope Cruz
Tra gli spazi avveniristici e monumentali di architetture ultramoderne, un’esaltante indagine sulle apparenze come costrutto percezione-autopercezione e sulle potenzialità enigmatiche dell’arte, disposta a tutto pur di far emergere la concretezza e realtà del fittizio, trasformando l’illusorio in verità.

Antonio Banderas, Penélope Cruz e Oscar Martinez
Un ricco imprenditore per essere ricordato per qualcosa di memorabile decide di produrre un film che diventi un capolavoro e segni la storia del cinema. Assume una regista eccentrica del cinema indipendente (Penélope Cruz) che a sua volta ingaggia come protagonisti due attori caratterialmente e professionalmente molto distanti: una star internazionale egocentrica (Antonio Banderas) e un attore insigne e intellettuale di scuola teatrale (Oscar Martínez).
Una satira pungente che gioca su rivalità, inganni e capovolgimenti, mettendo sotto scacco i vizi e le insicurezze dei suoi protagonisti. Un meccanismo metacinematografico la cui forza è rappresentata da una sceneggiatura solida e trascinante e dal talento interpretativo degli attori. I colpi di scena si susseguono come per necessità:, attesi e inattesi allo stesso tempo. Ogni tassello sembra inevitabile, non del tutto imprevedibile ma lo stesso potente e soddisfacente. I dialoghi invece sono la vera sorpresa: frizzanti e ingegnosi, colti e intellettuali.
Due personaggi maschili che si compenetrano pur detestandosi, opposti che si ritrovano a interpretare l’altro da sé, l’alterego del proprio collega, e a rivaleggiare tra loro per affermare la propria superiorità recitativa. Emerge dunque il tema del doppio e dello specchio, così come numerose riflessioni e provocazioni sul rapporto pubblico-attore.
Penélope Cruz è stravagante, disinibita, anticonformista ed estrosa e lo dimostra nel look con una chioma riccia e voluminosa di un ramato intenso che simboleggia l’indole visionaria ed effervescente del personaggio. Banderas sfodera i suoi sorrisi migliori e un narcisismo incurante di tutto e tutti. Eccentrico, latin lover, borioso, al momento giusto cambia sguardo, diventa titubante, fragile e impacciato o avvelenato di rabbia e rancore. Oscar Martínez è riservato e introverso, professionale e ponderato, saggio e cordiale, ma dietro questo controllo perfetto si nasconde lava incandescente, invidia e superbia.

Antonio Banderas, Penélope Cruz e Oscar Martinez
Tutti e tre gli attori mettono al servizio del film la propria versatilità e fulminea capacità di cambiare repentinamente stato d’animo e offrire delle performance eclettiche e di livello.
Finale a sorpresa – Official Competition degli argentini Mariano Cohn e Gastón Duprat seduce con la sua ironia, mette a confronto teorie e approcci artistici agli antipodi, stana perplessità e dubbi. Un film che giocosamente invita a superare i confini stessi dell’arte, a ridefinire il concetto di bellezza, a non lasciarsi intrappolare dalla rigidità di un finale. Tra una botta di narcisismo e l’altra si riflette e ci si addentra senza troppo rendersene conto nel territorio dell’estetica e della filosofia.
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Finale a sopresa: regia di Mariano Cohn e Gastón Duprat – Sceneggiatura: Mariano Cohn e Gastón Duprat, Andrés Duprat – Con: Penélope Cruz, Antonio Banderas, Oscar Martinez, José Luis Gómez, Manolo Solo, Irene Escolar, Pilar Castro, Nagore Aramburu, Koldo Olabarri, Juan Grandinetti, Sue Flack, Melina Matthews – Scenografia: Alain Baineée – Musiche: Aitor Berenguer, Mar González – Montaggio: Alberto Del Campo – Fotografia: Arnau Valls Colomer – Produzione: The Mediapro Studio, RTVE, TV3, Orange España, Protagonist Pictures – Paese di Produzione: Spagna, Argentina – Anno: 2021





