Un piccolo scrigno di ricordi, ombre danzanti e fiabe sospese nel tempo: lo spettacolo di Nadia Addis conquista grandi e piccini
E poi, in un caldo pomeriggio settembrino hai modo di assiste ad uno spettacolo che sorprende non per la sua imponenza, ma per la sua delicatezza. È il caso di Brigitte et le Petit Bal Perdu, portato in scena da Nadia Addis per la Compagnia Nando e Maila, che ha illuminato la piazza di Largo Mengaroni nel terzultimo appuntamento di Anomalie Festival 2025. Un incontro intimo, quasi segreto, tra artisti e spettatori: non più di quattro persone alla volta, raccolte attorno a un piccolo mondo in miniatura, per vivere un’esperienza che si fa memoria condivisa e magia teatrale.

La protagonista è Brigitte, una dolce vecchietta che ci accoglie nella sua casa colma di ricordi. Ad accompagnarla c’è il suo cane Bruschetta e, soprattutto, un vecchio comò, scrigno di memorie nascoste. Ogni oggetto riportato alla luce diventa occasione per aprire una porta sul passato: un amore perduto, un viaggio lontano, una piccola avventura che ancora sa emozionare. La storia si sviluppa con semplicità e poesia, proprio come quelle fiabe di una volta che non avevano bisogno di effetti speciali per trasportarci in mondi altri. Brigitte ci ricorda, con grazia e malinconia, che la bellezza sta nel rallentare, nel fermarsi ad ascoltare il respiro del tempo, nel ritrovare valore nelle piccole cose.
A rendere unica questa proposta è la forma stessa dello spettacolo: il micro-teatro, una dimensione in cui tutto si riduce e si amplifica allo stesso tempo. Dentro la minuscola scenografia, curata con precisione artigianale, gli oggetti e le ombre prendono vita grazie alla tecnica lambe lambe, antica e affascinante forma di teatro in miniatura che qui trova nuova linfa nell’interpretazione sapiente di Nadia Addis. Dall’esterno, piccole silhouettes danzano davanti agli occhi degli spettatori; all’interno, una voce narrante e i suoni evocativi guidano ciascuno in un viaggio intimo e personale, reso ancora più intenso dall’ascolto in cuffia.
Questa scelta acustica si rivela decisiva: ogni spettatore è immerso in una dimensione “quasi solitaria”, come sospesa nel tempo, in cui la vicinanza degli altri scompare lasciando spazio a un dialogo diretto con Brigitte e con le proprie emozioni. Per i più piccoli è un’avventura tridimensionale che trasforma le fiabe in esperienze tangibili, da osservare con occhi spalancati e curiosità viva. Per gli adulti, invece, è un dolce ritorno al passato, un invito a rievocare quelle sere d’infanzia in cui la voce della nonna sapeva trasformare un racconto in un tesoro da custodire per sempre.
Non sorprende, dunque, che il pubblico abbia risposto con entusiasmo contagioso. Inizialmente previste soltanto sei repliche di dieci minuti ciascuna, le performance si sono moltiplicate ben oltre il programma, fino a prolungarsi per oltre un’ora e mezza. Una piccola maratona di emozioni che ha tenuto impegnata l’artista fino all’ora di cena, segno di una fame autentica di esperienze culturali nuove, intime, capaci di coinvolgere generazioni diverse allo stesso modo. L’attesa e la curiosità di chi si accalcava attorno alla micro-scenografia erano esse stesse parte dello spettacolo: un rito collettivo che si rinnova replica dopo replica.
Il successo di Brigitte et le Petit Bal Perdu conferma la vitalità di una forma teatrale che sfida le convenzioni, scegliendo la prossimità al posto della distanza, il dettaglio al posto del grandioso. È una scommessa vinta anche grazie alla capacità di Nadia Addis di trasformare un linguaggio particolare come il micro-teatro in un’occasione di condivisione collettiva. Non è un caso che questo lavoro, già insignito della Menzione Speciale Premio Scenario Infanzia 2020, continui a evolversi e a emozionare dopo cinque anni, portando in sé la forza delle storie senza tempo.
In una piazza che si è fatta salotto e cuore pulsante di comunità, il micro-mondo di Brigitte ha mostrato come il teatro possa essere allo stesso tempo piccolo e immenso: piccolo nello spazio che occupa, immenso nel segno che lascia. L’elogio alla lentezza che lo spettacolo propone non è solo un tema narrativo, ma una pratica concreta: fermarsi dieci minuti, spegnere il rumore di fondo della quotidianità e lasciarsi cullare da una voce che racconta. Un invito che oggi appare quasi rivoluzionario.

Se il circo contemporaneo e il teatro di strada hanno da tempo abituato il pubblico alla sorpresa e alla contaminazione dei linguaggi, questo micro-teatro porta la meraviglia a un livello ulteriore: quello della prossimità radicale, dove lo sguardo dello spettatore è parte integrante della scena, dove non c’è distanza tra palco e platea, perché il teatro accade proprio lì, a pochi centimetri dagli occhi e dal cuore. Con Brigitte et le Petit Bal Perdu Anomalie ha offerto non soltanto uno spettacolo, ma un’esperienza rara: quella di sentirsi per un attimo bambini, senza età, seduti davanti a una fiaba che sa di casa e di futuro insieme.
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Brigitte et le Petit Bal Perdu – Anomalie Festival 2025 Festival del Circo Contemporaneo, in copertina Nadia Addis, Roma, Largo Mengaroni 12 settembre 2025
Foto di ©Grazia Menna