Nell’ambito del Festival Dancescreen in the Land, gli allievi dell’Accademia Nazionale di Danza si sono esibiti tra le rovine del Parco Archeologico dell’Appia Antica con “Il gesto e la memoria”, una sequenza di estratti coreografici.
Con gli ultimi strascichi dell’estate e l’avvento silenzioso dell’autunno torna il consueto appuntamento con il festival Dancescreen in the Land, un’occasione per attraversare i sentieri tracciati da una mappa dialogica tra natura, archeologia ed arte. Per il suo quarto anno consecutivo, la rassegna puntella come sue tappe obbligatorie tre suggestivi ed evocativi topoi: l’Anfiteatro del Borgo Acqua Paola (Bracciano); il Parco Archeologico dell’Appia Antica e la Fornace del Canova (Roma).

La scorsa sera (6 settembre) il viaggio artistico di Dancescreen è giunto tra le rovine del Castrum Caetani – precisamente tra le mura della chiesa medievale di San Nicola, ospitando gli allievi dell’Accademia Nazionale di Danza con la performance (o meglio, la carrellata performativa) Il gesto e la memoria.
Tuttavia sorge spontanea una domanda: cosa unisce i quattro estratti coreografici che si susseguono sul palco? E come si legano alla scelta tematica della performance? Probabilmente, sarebbe stato opportuno fornire al pubblico una breve sinossi che giustificasse le scelte coreografiche, evitando così il rischio (accentuato dall’esigua presentazione del solo titolo e autore) di percepire l’evento come un esercizio accademico.
Proviamo allora a darne un’interpretazione. Il gesto, per sua natura, è un eccellente detentore; nonché veicolo rafforzativo della memoria (memoria storica, memoria culturale, memoria identitaria, memoria emozionale…). Ed è proprio la sequenza reiterativa e sincopata del codice linguistico di Sasha Waltz che, firmando il primo estratto coreografico, In C, fissa il codice performativo (facendo anche un caratteristico uso architettonico dello spazio scenico) come segno distintivo e rafforzativo di una “partitura corporea della memoria”. Così, il gesto coreutico passa dall’essere traccia tangibile di una memoria intrinseca a segno evocativo di una memoria immaginifica, facendo uso di un codice neoclassico in Spring and Fall di John Neumeier.
Ma non finisce qui: nel gesto corporeo si traduce anche una memoria simbolica e identitaria, dove il corpo diventa archivio di resistenza e trasformazione come in She was rose before di Sonia Rodriguez. È in un inarrestabile flusso di movimento, che la memoria sprigiona il proprio valore sociale, rafforzando l’identità individuale fino ad intersecarsi con il potere altrettanto forte di una memoria storica, culturale e folklorica, come mostrato in Por vos muero di Nacho Duato, dove la danza agisce come archivio vivente di tradizioni, valori e rituali. Qualsiasi sia il codice linguistico, il gesto si conferma pertanto prova tangibile di una forza immutabile che collega passato, presente e futuro.

Alla luce di questa lettura, la scelta drammaturgica de Il gesto e la memoria acquista un senso compiuto. Permane una lieve sensazione di sospensione, forse legata a scelte stilistiche che prediligono un’impostazione essenziale e misurata fino al termine della performance. Si tratta, in ogni caso, di un’impronta che non offusca la qualità complessiva del lavoro né l’efficacia dell’interpretazione. Gli allievi hanno dimostrato un’eccellente preparazione tecnica e una notevole maturità artistica, confermando la loro attitudine ad affrontare con consapevolezza percorsi professionali nel mondo della danza.”
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Il gesto e la memoria. I giovani dell’Accademia Nazionale di Danza, diretta da Anna Maria Galeotti – Chiesa di S. Nicola dei Caetani – Appia Antica 6 settembre 2025
Coreografie:
In C. Di Sasha Waltz. Ricostruzione, Davide di Pretoro. Musica, Terry Riley. Interpreti, Studenti del Secondo Anno del Corso di Diploma Accademico di Primo Livello della Scuola di Danza Contemporanea
Spring and Fall. Di John Neumeier. Ricostruzione, Konstantin Tselikov. Musica, Antonín Dvořák. Interprete, Giovanni Spagnuolo, studente del Terzo Anno del Corso di Diploma Accademico di Primo Livello della Scuola di Danza Classica
She was rose before. Di Sonia Rodriguez. Musica, autori vari. Interpreti, Studenti del Terzo Anno del Corso di Diploma Accademico di Primo Livello della Scuola di Coreografia
Por vos muero. Di Nacho Duato. Ricostruzione, Luisa Maria Arias. Musica, Musica antica spagnoli dei secoli XV XVI. Testo, Garcilaso de la Vega. Voce, Miguel Bosé. Costumi, Nacho Duato. Interpreti, Studenti selezionati dai Corsi di Diploma Accademico di Primo, Secondo e Terzo Livello della Scuola di Danza Classica.
Foto di ©Edmund Kurenia