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Leone d’Oro a Jim Jarmusch: la 82ª Mostra del Cinema di Venezia premia l’umanità

Father, Mother, Sister, Brothers” vince il Leone d’Oro. Premi a Toni Servillo, Xin Zhilei, Kaouther Ben Hania, Gianfranco Rosi e “The Smash Machine” in una Venezia che riflette su famiglia, guerra e redenzione.

La giuria internazionale della 82ª Mostra del Cinema di Venezia, presieduta dal regista statunitense e premio Oscar Alexander Payne, ha assegnato il prestigioso Leone d’Oro per il miglior film Father, Mother, Sister, Brother, diretto da Jim Jarmusch. Regista, scrittore e musicista, Jarmusch è da decenni una figura centrale del cinema indipendente americano, noto per il suo stile inconfondibile e per la capacità di raccontare l’umanità con sguardo poetico e anticonvenzionale.

Un film che esplora i rapporti familiari in un trittico tra New Jersey, Dublino e Parigi, con un cast a cinque stelle che comprende Adam Driver, Cate Blanchett e Tom Waits.Diretto con grande sobrietà, questo lungometraggio, in cui i silenzi, i gesti e gli sguardi contano spesso più dei dialoghi, è una tenera riflessione sulla famiglia. Ritratti intimi a cui danno spessore gli attori che rispecchiano la società in cui viviamo dove la commedia della vita è spesso attraversata da profondi momenti di malinconica e solitudine.

Il Gran Premio della Giuria è stato assegnato a The Voice of Hind Rajab, toccante film diretto dalla regista tunisina Kaouther Ben Hania. L’opera, particolarmente straziante, si basa in parte sulle registrazioni reali dello scambio telefonico tra la Mezzaluna Rossa palestinese e Hind Rajab, la bambina di Gaza di sei anni uccisa dall’esercito israeliano nel gennaio 2024, mentre era intrappolata in un’auto crivellata con 335 colpi tra i corpi senza vita di sei suoi familiari. La regista, visibilmente commossa, ha dedicato il premio alla memoria di Hind e a tutte le vittime di un conflitto che, sembra non avere fine.

La Coppa Volpi per la miglior interpretazione maschile è stata conferita a Toni Servillo, protagonista del film La grazia di Paolo Sorrentino. L’attore napoletano ha conquistato la giuria con la sua intensa e misurata interpretazione di un Presidente della Repubblica alle prese con una decisione eticamente dilaniante: concedere o negare la grazia a due pregiudicati. Un ruolo complesso, immerso in una narrazione carica di tensioni istituzionali, conflitti morali e profonda umanità.

La Coppa Volpi per la miglior interpretazione femminile è andata invece all’attrice cinese Xin Zhilei, protagonista di The Sun Rises on Us All, diretto da Cai Shangjun. L’attrice ha emozionato con una prova intensa e delicata nel ruolo di una madre che affronta le sfide e i cambiamenti della Cina contemporanea, tra sradicamenti familiari e trasformazioni sociali profonde.

Premio della Giuria anche per il regista e documentarista Gianfranco Rosi, in concorso con Sopra le nuvole, un raffinato documentario in bianco e nero dedicato a Napoli, città esplorata come crocevia tra passato e presente, tra mito e realtà. Il film si apre con una suggestiva citazione di Jean Cocteau  «Il Vesuvio fa tutte le nuvole del mondo»  e si snoda attraverso immagini liriche e riflessioni sul legame profondo tra la vita nell’antichità e quella contemporanea.

Un ulteriore Premio della Giuria è stato assegnato a The Smash Machine, potente ritratto della tormentata carriera del lottatore Mark Kerr, icona del mondo delle arti marziali miste interpretato da Dwain Johnson. Il film scava con forza e sensibilità nelle pieghe della sua esistenza, tra gloria, cadute e redenzione, offrendo uno sguardo crudo e umano sul prezzo del successo sportivo.

Un’edizione, quella dell’82ª Mostra del Cinema di Venezia, segnata da temi fortemente legati all’attualità: dal conflitto israelo-palestinese alla responsabilità istituzionale, dalla salute mentale al prezzo del successo personale e collettivo. Il cinema visto in concorso non ha cercato rifugi nella pura evasione, ma ha mostrato con coraggio la volontà di prendere posizione e raccontare le contraddizioni del nostro tempo.

Questa Mostra ci restituisce un cinema maturo, consapevole, capace di interrogarsi e di farci interrogare. Tra politica e poesia, intimità e denuncia, realtà e simbolo, Venezia 82 conferma quanto il cinema sia ancora oggi uno degli strumenti più potenti per comprendere chi siamo, dove stiamo andando e, soprattutto, cosa non possiamo e non dobbiamo dimenticare. Arrivederci a Roma!

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