Accompagnata dalle musiche di Paolo Vivaldi, Irene Maiorino ha interpretato, un monologo entusiasmante che riflette sull’identità, nascosta dietro le centomila maschere della quotidianità.
Il 20 luglio alla Casa del Jazz si è respirata un’atmosfera in bilico tra sacro e profano con il debutto di Maddalena sono Io, un monologo interpretato da Irene Maiorino, nota tra i tanti ruoli per la sua partecipazione alla serie tv L’Amica Geniale, che le valse una candidatura ai Nastri d’argento – Grandi Serie come migliore attrice non protagonista.
Il primo impatto con Maddalena sono Io rapisce già il cuore grazie alle musiche originali composte dal maestro Paolo Vivaldi. Due violini (Alberto Mina, Miwa Shiozaki), una viola (Gaia Orsoni), violoncello (Matteo Scarpelli), un oboe (Luca Vignali) e il pianoforte di Vivaldi stesso. Un incantesimo musicale che trasporta in un’altra dimensione, in un tempo antico, all’alba di un nuovo giorno sulla riva del lago di Galilea. La sensazione è bellissima, una brezza immaginaria di incanto e poesia sembra sollevarsi dal palco. Ecco che poi arriva lei, Irene Maiorino con la sua Maddalena, portando in scena il testo di Emmanuel Exitu. Il primo ingrediente è una seducente ironia, che gioca su parole e significati, ma presto questo monologo si fa sempre più sottile e acuto e intraprende una strada straordinariamente interessante: scavare a fondo nella tematica dell’identità e di conseguenza in quella della maschera. Qui si apre un mondo di suggestioni e riflessioni che si alternano a sprazzi di estasi musicale. Il ritmo è ben cadenzato, dinamico ma dall’ampio respiro per permettere di assimilare le parole proferite e vivere con serenità d’animo ogni nota.
Ci racconta Irene Maiorino che gli artisti di tutte le epoche hanno raffigurato la Maddalena ma nessuno ha raffigurato la vera Maddalena, una donna che vendeva ai suoi clienti un’illusione: trasformare in realtà i loro sogni. Riempire il vuoto, essere specchio dei desideri più profondi. “Per il soldato ero la tregua, pagava per non sentire la morte”. In tutto ciò però chi era davvero Maddalena? Arrivò il giorno in cui si rese conto che la sua identità era in frantumi, che esisteva una Maddalena per ogni persona che aveva incontrato e che non aveva idea di quale fosse quella reale. Il tema di Uno, nessuno e centomila, il tema teatrale per eccellenza viene approfondito con una sensibilità e delicatezza straordinarie, si arriva a profondità abissali senza rinunciare a un tocco di ironia e leggerezza. Con l’entrata in campo di Gesù la rivelazione su cosa sia la spiritualità. Un testo che affronta la religiosità in una chiave originale e introspettiva, concentrandosi sul miracolo di essere visti davvero, a fondo. La caduta delle maschere, l’incontro con se stessi. La Maddalena ritrovata.
Irene Maiorino riesce a restituire tutte le sfumature del personaggio di questo testo complesso: la sua Maddalena è ironica e sagace quando analizza il mondo odierno con saggezza e brio, mettendo in relazione passato e presente, rivelando il male e la corruzione che è in ognuno di noi e affrontando con franchezza e disinvoltura il suo percorso per arrivare alla santità, con tanto di qualche punta di rabbia per le ingiustizie subite; fragile e confusa, quando lo specchio la mette davanti a una consapevolezza che le ghiaccia il sangue; fervida e appassionata nell’inseguire l’unica persona che la fa stare bene; determinata e saggia nel raggiungimento della consapevolezza finale, illuminata dalla luce di una nuova visione.
In questo turbinio di emozioni e concetti la musica eleva a uno stato di contemplazione profonda, quasi mistica. Come se qualcosa di sacro si stesse davvero rivelando, le sonorità di Paolo Vivaldi avvolgono la Casa del Jazz.
Maddalena sono Io è una promessa di bellezza: invita a ritrovarsi e, con la forza delle parole e l’energia che le performance dei vari artisti creano, regala una speranza contro l’oblio del vuoto e della solitudine.
_________________________
Io sono Maddalena di Emmanuel Exitu – Musiche originali Paolo Vivaldi – Con: Irene Maiorino – Ensemble: Alberto Mina violino – Miwa Shiozaki violino – Gaia Orsoni viola – Matteo Scarpelli violoncello – Luca Vignali oboe – Paolo Vivaldi pianoforte – Casal del Jazz 20 luglio 2025