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Tolfa Jazz Festival 2025: quando la musica racconta la libertà

Tra swing, memoria e resistenza, la Big Band dell’Esercito Italiano incanta l’Anfiteatro della Villa Comunale

Alle pendici del suggestivo Monte Tolfaccia, a nord-est di Civitavecchia, Tolfa è tornata protagonista della scena musicale con la sedicesima edizione del Tolfa Jazz Festival, in programma dal 17 al 20 luglio presso l’Anfiteatro della Villa Comunale. Un appuntamento ormai imprescindibile, nato dall’intuizione di Egidio Marcari e Alessio Ligi, fondatori dell’Associazione Tolfa Jazz, che si rinnova anno dopo anno con passione, competenza e un’altissima qualità artistica, affermandosi come uno degli eventi jazzistici più attesi e apprezzati del panorama nazionale.

Il maestro Pino Jodice

Ieri sera il festival ha vissuto uno dei suoi momenti più intensi, con il maestro Pino Jodice, apprezzato arrangiatore di fama internazionale,  alla guida della Big Band dell’Esercito Italiano: un ensemble di straordinario livello, arricchito da una potente sezione fiati e da una ritmica di grande eleganza. Alla batteria, Pietro Iodice, tra i più stimati batteristi del jazz italiano, ha regalato una performance energica e raffinata, accompagnato dal contrabbasso elegante di Andrea Colella e dalla sensibilità pianistica di Danilo Blaiotta.

La serata è stata dedicata alla memoria del maestro Marcello Rosa, figura storica e carismatica del jazz italiano, scomparso lo scorso anno. Un tributo autentico a uno dei più influenti protagonisti della scena jazz nazionale.

Il concerto, ispirato al tema Il Jazz e la Liberazione, ideato dallo studioso e docente di storia del jazz Luca Bracalini, ha proposto un itinerario musicale denso di significato e memoria. In scaletta, brani iconici come Moonlight Serenade e Over the Rainbow, ma anche un omaggio al maestro Gorni Kramer con Crapa pelada – versione “camuffata” della celebre It Don’t Mean a Thing di Duke Ellington, pensata per aggirare le maglie della censura dell’epoca.

Un viaggio musicale che ha raccontato storia, resistenza e libertà attraverso il linguaggio universale del jazz e dello swing, in un periodo storico in cui proprio quelle note erano considerate pericolose, sovversive, da sopprimere.

La scaletta firmata da Pino Jodice è stata un omaggio consapevole alle musiche proibite” durante il regime fascista, quando il jazz – simbolo di libertà, contaminazione culturale e spirito internazionale – veniva censurato e osteggiato. Eppure, nonostante i divieti, musicisti italiani seppero resistere con ingegno, ironia e coraggio: bastava cambiare un titolo, adattare un testo, o italianizzare i nomi per eludere la censura e continuare a suonare. Emblematico il caso della parola jazz, trasformata nel più autarchico gez, mentre lo swing veniva bandito dalle trasmissioni radiofoniche per via del suo legame con la cultura afroamericana e anglosassone.

In quel buio periodo storico, la musica – e in particolare il jazz – fu per molti una via di fuga, di conforto, di resistenza. Tanti musicisti italiani si trovarono costretti a nascondersi, ma non smisero mai di suonare, difendendo la libertà anche quando farlo poteva costare caro.

Con questo concerto, Tolfa Jazz ha ridato voce e dignità a quelle melodie messe a tacere, rendendo omaggio a chi, attraverso la musica, ha saputo opporsi alla repressione e difendere l’espressione artistica come atto di libertà.

La sezione fiati della Big Band

Anche quest’anno, il Tolfa Jazz Festival si conferma non solo come vetrina di eccellenza musicale, ma come luogo di incontro tra cultura, paesaggio e memoria. Un’esperienza capace di emozionare e coinvolgere, promuovendo la condivisione, la riflessione storica e la musica come strumenti di resistenza, identità e bellezza. E domani sera con inizio alle ore 22,30, grande attesa per Fabrizio Bosso con i Julian Oliver Mazzariello Duo.

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La scaletta della serata:

1 – Crapa pelada/It don’t mean a thing (Gorni Kramer)

2 – Moonlight serenade (Glenn Miller)

3 – Everybody loves my baby (Spenser Williams)

4 – These foolish things (Jack Strachey/Eric Maschwitz)

5 – Jack Armstrong blues (Jack Armstrong)

6 – Over the raimbow (Harold Arlen)

7 – Blues III (Gideon Klein)

Foto ©Giulia Cerri

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