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Giffoni molto più di un festival: la cultura come missione per diventare umani

Dal cinema allo sport, dalla pace alla formazione: il Giffoni Film Festival si conferma una grande industria culturale al servizio delle nuove generazioni

Da 55 anni il Giffoni Film Festival è un punto di riferimento unico nel panorama culturale italiano e internazionale. Nato come rassegna cinematografica dedicata ai più giovani, oggi è diventato un vero e proprio ecosistema culturale che mette al centro le nuove generazioni, promuove valori universali e costruisce relazioni solide tra cinema, educazione, innovazione e società. Nel corso di questa edizione, il direttore Claudio Gubitosi, il direttore generale Jacopo Gubitosi e il presidente Piero Rinaldi ci accompagnano in un viaggio che tocca cinema, sport, internazionalizzazione e visione imprenditoriale, raccontando con passione un progetto che è ormai simbolo di rinascita e impegno civile.

Direttore Claudio Gubitosi, ho la sensazione che Giffoni non possa più essere definito solo un festival: oggi è una vera e propria industria culturale, con un impatto che va ben oltre il cinema. Sei d’accordo?

Lo è sempre stato, ma soprattutto è un’industria molto particolare un’azienda anche culturale molto molto particolare perché da 55 anni si occupa solo ed esclusivamente dei ragazzi e dei giovani di generazioni.  Qui sono passati milioni di ragazzi che hanno visto migliaia di film, abbiamo contribuito perfino alla crescita e alla qualità dei film per i giovani quindi devo dire che quest’anno questo programma è ancora di più è incentrato su questa nostra visione perché è una missione. Fare un festival non è mettere un po’ di film e portare un po’ di talenti.  Fare un festival è una missione che dura tutto l’anno, perché è finito il festival giriamo tutta l’Italia tutto il mondo in 35 nazioni. Continuiamo a collaborare con le agenzie di produzione e di distribuzione dei film in Italia, è veramente un gran lavoro e anche di rispetto per questi giovani che e meritano tutto. Cosa dobbiamo fare di più noi se dal 2020, da quando c’è stato il Covid abbiamo lavorato tanto per costruire delle relazioni e c’è un mondo che è impazzito completamente, guerre dappertutto situazioni drammatiche, anche per il futuro dei nostri giovani e allora diventare umani che il tema che abbiamo scelto è il tema più centrale che Giffoni potesse fare. Questo non è assolutamente un invito è un obbligo diventare umani perché noi siamo sicuramente genere umano, ma non lo usiamo più più sul piano del rapporto umano.

Pensate che domenica grande emozione all’Angelus, Papa Leone XIV ha parlato di Giffoni da Castel Gandolfo, è stato per tutti noi una grande emozione e ha sottolineato l’importanza di Giffoni e la scelta del tema. Partiamo quindi tutti con le migliori intenzioni con questa straordinaria apertura di Papa Leone e con una festa del cinema, della cultura, della società. Venite a Giffoni per favore, venite a Giffoni perché respirerete aria di verità, respirerete energia, respirerete tutto quello che alcune volte sembra che ci manchi, invece venire qui è una grande grande festa è una grande gioia per noi e per voi.

Domando ora a Jacopo Gubitosi, direttore generale come è nata l’idea lo scorso anno di aprire al mondo dello sport, un vero e proprio format all’interno del festival, creando un’esperienza più ampia e coinvolgente per i giovani partecipanti.

L’idea è nata in modo del tutto spontaneo. Durante i numerosi incontri avuti nelle sale con il pubblico e con i ragazzi di Giffoni, sono emersi spesso domande, curiosità e spunti di riflessione legati allo sport. D’altronde, chi più dello sport riesce a unire, coinvolgere e connettere giovani, comunità e culture diverse?

Abbiamo quindi immaginato lo sport come un’appendice naturale del tema di questa edizione del Festival, “Diventa umani”. Le discipline sportive ci aiutano a essere più sociali, più solidali, a riconoscere il valore del fair play, della prevenzione e del rispetto dell’altro, anche quando è un avversario.

Da qui nasce Giffoni Sport 2025, un format costruito attorno a tre parole chiave: innovazione, prevenzione e benessere mentale. Un programma ricco e significativo, che vedrà protagonisti 50 giovani ambasciatori sportivi, dai 16 ai 30 anni, impegnati per 10 giorni dal 17 al 26 luglio in un’esperienza intensa, educativa e profondamente umana.

Chiudiamo con il Presidente del Festival, Piero Rinaldi: imprenditore di esperienza, la mente industriale dietro un festival che ormai ha assunto le dimensioni e la visione di una vera industria culturale. Cosa rappresenta oggi Giffoni per il Mezzogiorno e per i giovani?

É l’industria della cultura del centro sud Italia.  Giffoni film festival, 55 anni quest’anno dove partecipano 5000 ragazzi, provenienti da 30 paesi. L’entusiasmo è tantissimo, ma soprattutto per loro che sono il cuore pulsante del Giffoni Experience.

Dove sta andando oggi il Giffoni Film Festival? Qual è la direzione che ha scelto di seguire?

Il Festival sta crescendo e raggiungendo livelli sempre più alti, sia in termini di contenuti che di impatto culturale. Quest’anno il tema scelto è “Diventare umani”, una riflessione profonda e necessaria in un momento storico segnato da conflitti, tensioni e crisi globali.

È un tema che sentiamo fortemente, perché crediamo che proprio i giovani i veri protagonisti di Giffoni, abbiano la forza e la sensibilità per indicare un’altra strada, quella della comprensione, del dialogo e della pace. Con il loro sguardo, possiamo davvero immaginare un futuro diverso, umano nel senso più autentico del termine.

Foto di copertina: Da sx a dx Claudio Gubitosi, Jacopo Gubitosi e Piero Rinaldi

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