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Ritmi ancestrali e revolver rock: Bombino chiude Venere in Musica 2025

Due ore di pura passione desert‑blues in una cornice archeologica unica al mondo: il Parco Archeologico del Colosseo

Si è conclusa a Roma la rassegna “Venere in Musica” con una serata memorabile che ha avuto come protagonista assoluto Bombino (Goumour Almoctar), icona del desert blues. Nell’atmosfera suggestiva delle rovine del Parco Archeologico del Colosseo, al cospetto del del Tempio di Venere e Roma , un pubblico entusiasta ha gremito lo spazio davanti al palco ed a fine concerto ha tributato un lunghissimo applauso al chitarrista tuareg che ha offerto uno spettacolo dirompente e trascinante, capace di far “ballare sulle sedie” gli spettatori, ipnotizzati dalla sua energia travolgente.

Venere in Musica: Bombino

Senza seguire una scaletta prestabilita, Bombino ha dato prova della sua straordinaria maestria con la chitarra elettrica, evocando le sonorità graffianti e virtuose delle grandi leggende del rock come i Rolling Stones, Jimi Hendrix e Jimmy Page. Per quasi due ore, nella piacevole brezza della sera romana, il pubblico è rimasto rapito dal suo suono magnetico, denso di groove e passione.

Non da meno la band, composta da Anass Almahamoud, Corey Wilhelm e Kawissan Mohamed Alhassan, che lo ha accompagnato sul palco: affiatata, energica e tecnicamente impeccabile, con un plauso speciale al batterista, vero motore ritmico dell’intera performance. La sezione ritmica ha saputo sostenere e amplificare la potenza delle composizioni di Bombino, in un dialogo sonoro incessante tra percussioni e chitarra.

Nato ad Agadez, in Niger, Bombino è considerato oggi il simbolo della nuova generazione tuareg. Cresciuto in un contesto segnato da conflitti, esodi forzati e repressioni, ha trasformato la musica in uno strumento di resistenza culturale e spirituale. Dopo aver scoperto la chitarra da bambino — dimenticata da alcuni parenti in visita — ha imparato da autodidatta, ispirandosi ai grandi del rock e alle tradizioni musicali berbere.

La svolta arriva nel 2009 grazie all’incontro con il regista Ron Wyman, che lo introduce al mondo della discografia internazionale. Da allora, Bombino ha calcato i palchi dei principali festival globali, collaborando con artisti del calibro di Keith Richards, Stevie Wonder, Robert Plant, Dan Auerbach (che ha prodotto Nomad, inciso a Nashville) e persino Jovanotti, con cui ha firmato il brano “Si alza il vento”.

Le sue composizioni, caratterizzate da un mix ipnotico di blues, rock e ritmi tradizionali del Sahara, si distinguono per l’intensità emotiva e l’originalità stilistica. Con l’album Azel ha introdotto il “Tuareggae”, un ibrido tra la pulsazione del reggae e il groove desertico, mentre con Deran — registrato a Casablanca — ha realizzato uno dei lavori più autentici e vibranti della sua carriera, interamente in lingua madre.

Il suo disco più recente, Sahel, pubblicato nel settembre 2023 e prodotto da David Wrench, rappresenta il punto più alto della sua maturità artistica: un’opera potente, multiforme, profondamente radicata nella complessità culturale e sociale della regione che dà il nome all’album.

L’esibizione romana ha confermato ancora una volta Bombino come autentico ambasciatore del deserto: un artista capace di unire le sonorità ancestrali dell’Africa sahariana con l’anima ribelle del rock occidentale, trasformando ogni concerto in un’esperienza rituale, vibrante e liberatoria.

Venere in Musica: Bombino

L’evento ha rappresentato non solo una chiusura spettacolare per la rassegna musicale capitolina, ma anche un potente messaggio di pace e speranza, che Bombino, attraverso la sua musica e i testi cantati in Tamasheq, continua a diffondere in ogni parte del mondo.

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Bombino (Goumour Almoctar)Rassegna “Venere in Musica”, concerto live di Oamara “Bombino” Moctar, con Anass Almahamoud, Corey Wilhelm, Kawissan Mohamed Alhassan – Parco Archeologico del Colosseo – Tempio di Venere e Roma 22 giugno 2025

Foto di ©Grazia Menna

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