Cerca

Meriggiare pallido e assorto: Montale in mostra a Genova per il centenario di Ossi di Seppia

Un viaggio visivo tra versi e paesaggi interiori attraverso le fotografie di Iole Carollo, Anna Positano e Delfino Sisto Legnani

Nel centenario di Ossi di Seppia, Genova rende omaggio al suo poeta con una mostra che è al tempo stesso celebrazione e riscrittura visiva: Meriggiare pallido e assorto. Eugenio Montale: 100 immagini per i 100 anni di Ossi di Seppia. Allestita dal 13 maggio al 29 giugno 2025 nel suggestivo Sottoporticato di Palazzo Ducale, l’esposizione non si limita a illustrare i versi montaliani, ma tenta un’operazione più ambiziosa: tradurre in immagini l’inquietudine, il silenzio e l’intensità rarefatta che attraversano la sua poesia.

eugenio montale

Cento fotografie dialogano con l’immaginario del poeta, restituendo visivamente le crepe, le sospensioni e le epifanie minime che caratterizzano la sua opera. A firmarle sono tre protagonisti della fotografia contemporanea italiana – Iole Carollo, Anna Positano e Delfino Sisto Legnani – autori di 99 scatti inediti ispirati ai paesaggi liguri, alla lingua aspra e luminosa di Montale, alle sue immagini di scarto e spaesamento. A completare il percorso, la centesima foto: il celebre ritratto di Montale con l’upupa, scattato da Ugo Mulas, simbolo di un’intera visione poetica.

Sobrie, essenziali, spesso in bianco e nero o in cromie desaturate, le immagini rifuggono la didascalia, evitando di illustrare per evocare invece ciò che nei versi resta sospeso: l’attesa, la frattura tra uomo e mondo, il margine in cui la parola si arresta e affiora l’intuizione. Questa è la forza dell’esposizione: non rende Montale accessibile con scorciatoie visive, ma ne rilancia le domande, restituendole intatte al nostro presente iperconnesso e disorientato.

In un’epoca di saturazione comunicativa e velocità iconica, Meriggiare pallido e assorto propone un gesto controcorrente: invita a uno sguardo lento, a una contemplazione che chiede tempo, attenzione, silenzio. Le fotografie non offrono risposte né spettacolo: pongono domande, aprono varchi, sedimentano nel pensiero. Così, Montale ci appare non come un autore da celebrare, ma da interrogare ancora.

In un contesto culturale vivace come quello del Palazzo Ducale, dove è in corso anche la mostra dedicata a Giorgio Griffa (anch’essa da noi recensita), Meriggiare pallido e assorto si distingue per la sua capacità di esplorare la poesia attraverso il linguaggio fotografico, offrendo un’esperienza sensoriale e riflessiva.

Ad arricchire la mostra, una preziosa sezione documentaria espone prime edizioni di Ossi di Seppia, lettere autografe, diari e materiali che ripercorrono il cammino umano e letterario di Montale, fino al conferimento del Premio Nobel nel 1975. Particolarmente significativa è la sezione dedicata al suo viaggio a Stoccolma, con fotografie di Domenico Porzio che mostrano un Montale inedito: ironico, privato, lontano dall’austerità con cui spesso viene rappresentato.

eugenio montale

Nel cuore del centro storico genovese, tra scogliere, salite, piante tenaci e luce immobile, la mostra diventa più di un omaggio: è un’esperienza immersiva, un atto di ascolto visivo che restituisce Montale al nostro tempo con rigore e sensibilità. Meriggiare pallido e assorto è una soglia: un’occasione per riscoprire la poesia come spazio di resistenza e risonanza, oggi più che mai necessaria.

_______________________________

 Meriggiare pallido e assorto. Eugenio Montale: 100 immagini per i 100 anni di Ossi di Seppia – Fotografie di Iole Carollo, Anna Positano, Delfino Sisto Legnani – A cura di Ilaria Bonacossa  e Paolo Verri con Michela Murialdo. Una co-produzione a cura di Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, Palazzo Ducale di Genova ed Electa. – Realizzata grazie al contributo concesso mediante l’Avviso pubblico Strategia Fotografia promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura – Palazzo Ducale di Genova dal 13 maggio al 29 giugno 2025

error: Content is protected !!