Giro di boa per il Festival del cinema, che si conferma palcoscenico di glamour, cinema d’autore e polemiche: tra star, turisti in cerca di selfie e giudizi contrastanti su “Eddington”, il nuovo film di Ari Aster.
Debutti sullo schermo, applausi sul red carpet, entusiasmi e polemiche: a metà percorso, il Festival del Cinema di Cannes si conferma ancora una volta il grande circo mediatico del cinema, nel bene e nel male. Tra spiagge assolate, hotel affollati, starlette, baguette e film d’autore, si alternano glamour e riflessione.

Guillaume Marbeck e Richard Linklater sul set di Nouvelle Vague – ©Jean Louis Fernandez
Intorno al Grand Palais du Festival, una folla eterogenea — turisti consapevoli e non, molti sbarcati da navi da crociera — affolla la Croisette in attesa di immortalare un volto celebre con un selfie, per poter dire: “Io c’ero!”.
Sul fronte cinematografico, è arrivato uno dei titoli più attesi: Eddington, l’ultimo cult movie firmato dal giovane maestro del brivido Ari Aster, con un cast stellare che include Joaquin Phoenix, Pedro Pascal ed Emma Stone. Le reazioni sono state contrastanti. Il critico Federico Pontiggia lo ha definito “bello, divertente e attuale”, tanto da proporlo per il palmares. Di tutt’altra opinione Paolo Mereghetti, decano della critica italiana, che lo ha liquidato come “un western assai confuso, un guazzabuglio non riscattato nemmeno dalla presenza di attori di quel calibro”.
In verità il pubblico in sala ha applaudito convinto e vedremo cosa succederà al box office. Intanto in un festival che annovera film di ben sette registe, positivo il debutto nella sezione “Un Certain Regard” dell’attrice Kristen Stewart. Si proprio lei, l’ex dodicenne che debuttò nel 2002 con Jodi Foster in Panic room, arrivata al successo planetario con la saga Twillght. La bella Kristen ha presentato The cronology of water, una coinvolgente storia tutta al femminile tratta dal romanzo autobiografico di Lidia Yuknavitch che segue la sua protagonista nella sua trasformazione, passando da un passato difficile segnato dalla violenza e dall’alcol, al riscatto nella letteratura .
Sul red carpet invece fotografati e ricercati per un selfie dai fan, hanno polarizzato l’attenzione: l’intramontabile Bono degli U2, protagonista di un documentario sulla sua lunga vita artistica realizzato da André Dominique e l’ex signora Pitt, l’affascinante Angelina Jolie che torna a Cannes a distanza di ben diciassette anni dalla sua prima volta. questa volta sponsorizzata dalla gioielleria Chopard.
Riflettori puntati su Nouvelle vague di Richard Linklater, girato nel formato originale dell’epoca, che rievocherà attraverso un racconto accurato i retroscena di Fino all’ultimo respiro di Jean Luc Godard, film che segnò in Francia nel dopoguerra la nascita della cosiddetta Nouvelle vague come lo fu in Italia nello stesso periodo il Neorealismo di Rossellini e De Sica.

La febbre dell’oro
Nella sezione “Classic”, dedicata a celebrare il glorioso passato del cinema, il Festival rende omaggio a Charlie Chaplin a cento anni dal suo debutto hollywoodiano nel 1926. In questa occasione speciale, sarà proiettata la versione restaurata in 4K de La febbre dell’oro, capolavoro che Chaplin produsse, diresse, musicò e interpretò nei panni del celebre omino, un cercatore d’oro solitario alle prese con pericoli e avventure. Inseguendo la ricchezza, scoprirà che il vero tesoro è l’amore, unica forza capace di salvarlo.
Un film moderno ancora oggi che ci riconsegna un capolavoro che fa parte della storia stessa del cinema.