TPE Teatro Astra – Torino
17 > 31 maggio 2025
L’ultimo nastro di Krapp di Samuel Beckett e Finché il giorno non vi separi di Peter Handke
un progetto di Barletti/Waas
con Lea Barletti e Werner Waas
regia Barletti/Waas
sound design e musiche originali eseguite dal vivo Luca Canciello
scenografie Ivan Bazak
light designer Andrea Torazza
assistente alla regia Paolo Costantini
consulenza luci Pasquale Mari
produzione Fondazione Luzzati – Teatro della Tosse, Barletti/Waas, TPE – Teatro Piemonte Europa, Florian Metateatro
e con il sostegno di CSS / Dialoghi, Residenze delle arti performative a Villa Manin
L’ultimo nastro di Krapp in accordo con Arcadia & Ricono Ltd per gentile concessione di Curtis Brown Group Ltd
Finché il giorno non ci separi copyright della Suhrkamp Verlag AG Berlin per gentile concessione dell’Agenzia Danesi Tolnay
con il sostegno di Goethe Institut Culture Moves Europe
L’ultimo nastro di Krapp di Samuel Beckett e Finché il giorno non ci separi di Peter Handke. Un duello tra Beckett e Handke, grandi maestri del teatro, in cui la recitazione incontra la performance, il passato si scontra con il presente, l’arte di recitare si misura con quella di ascoltare, la ripetizione con l’imprevedibilità del qui ed ora. Un unico spettacolo per due testi diversi, due monologhi lontanissimi in tutto, giocati uno di seguito all’altro come in un dialogo, come un’eco, per favorire un confronto sul potere e la memoria. Ma come nasce un dialogo? Chi avrà l’ultima parola? L’attore di Beckett o la donna senza nome di Handke? Ma soprattutto: è davvero necessario che qualcuno abbia l’ultima parola?
“Personaggio vs “persona, recitazione vs “performance, perfezione vs “esplorazione, partitura vs improvvisazione.
Il formidabile meccanismo a orologeria, l’incredibile macchina celibe creata da Beckett e l’eco postdrammatica di Handke al testo di Beckett, portati a confronto diretto, mettono in dialogo due mondi: virtuosismo, negazione del mondo e controllo maniacale incontrano voglia di vivere, coraggio di sbagliare e appassionata indignazione.
Abbiamo creato una messa in scena come un gioco di scatole cinesi che, attraverso due differenti modi dell’agire teatrale, svela conflitti di potere, narrazione e finzione.
Come funziona una verità faccia a faccia con un’altra?
Come nasce un dialogo? Chi avrà l’ultima parola? L’attore di Beckett o la donna senza nome di Handke? Ed è davvero necessario che qualcuno abbia l’ultima parola?
Quale possibilità si nasconde in questa persona, che dopo aver ascoltato nell’ombra l’ennesima ripetizione di Krapp, prende finalmente la parola? È davvero la possibilità di una nuova narrazione della realtà o semplicemente il suo riverbero, la sua “eco”?
Il “piccolo dramma” di Handke è un capovolgimento della logica che governa il “gran teatro del mondo”, o semplicemente un altro punto di vista su quello stesso “gran teatro”? “Cuore” e “cambiare posizione”, in arabo, hanno la stessa radice, dirà la donna senza nome. Non è abbastanza, forse, ma è un inizio”. Barletti/Waas
Barletti/Waas hanno risposto in questo modo alla domanda che Andrea De Rosa ha rivolto agli artisti della Stagione TPE 2024/25:
Chi è o che cos’è il fantasma nel vostro spettacolo?
Ci sono diversi fantasmi, anzi si può dire che questo nostro spettacolo sia letteralmente infestato di fantasmi. Nella prima parte – L’ultimo nastro di Krapp – appare il fantasma della donna che poi prenderà la parola nel testo di Handke, nel quale, a sua volta, c’è il fantasma di Krapp, protagonista del monologo precedente. C’è poi il fantasma dell’amore, e dell’oggetto del desiderio, e non dimentichiamoci poi del fantasma di Beckett stesso. Per quanto riguarda Krapp, ancora, c’è il fantasma di un certo tipo di teatro, il fantasma di un personaggio, e infine il fantasma di un io perduto. E proprio questo io perduto, infine, è ciò che accomuna i due testi: il fantasma dell’io, e in un certo senso, anche il fantasma della vita.
mar h 21 mer h 19 gio h 20 ven h 21 sab h 19 dom h 17
TPE Teatro Astra
Torino, ITA 10143 Italia