Il tema del mascheramento femminile tra cinema e teatro
La nobile arte del travestimento, il crossdressing, ovvero il camuffamento con l’utilizzo di indumenti maschili e femminili da parte di donne e uomini, era una consueta abilità tipica del periodo Elisabettiano poiché erano gli uomini che padroneggiavano i palcoscenici, interpretando anche ruoli femminili indossando abiti, parrucche, truccandosi da donna, parlando persino in falsetto pur di assomigliare verosimilmente all’immagine femminile.

Nessuna sorpresa se anche sul palco le donne venivano messe in un angolo e sostituite dagli uomini: pratica però poco condivisa dai Puritani che puntarono il dito contro il Teatro, tanto da chiederne la chiusura immediata per gli atti scabrosi e peccaminosi dettati dal travestimento maschile. Solo dal 1660 sono stati riaperti i luoghi di culto del Teatro e da quel momento, le donne hanno potuto dare corpo e voce alle protagoniste più iconiche della Storia del Teatro.
Certamente il travestimento sembra ormai essere un lontano ricordo, ma non tanto nella tematica della conquista di credibilità da parte della donna non solo a teatro, ma anche nella vita quotidiana: il film di Giovanni Veronesi, Romeo è Giulietta, vede Vittoria, interpretata da Pilar Fogliati, travestirsi da maschio pur di recitare in Romeo e Giulietta, proponendosi nel ruolo di Romeo, ottenendo la parte maschile, lei che era stata appena rifiutata per il ruolo di Giulietta dallo stesso regista. Il medesimo travestimento ovviamente comporta tutto quello che ne consegue, anche l’innamoramento da parte dell’attrice che interpreta Giulietta. Qui entrano in azione dei meccanismi che si fanno trappola della menzogna da cui Vittoria non riesce a uscire, risucchiata nel pericoloso vortice dell’inganno. Ma dietro il suo mascheramento si cela il pensiero di rivendicazione del suo ruolo, nonché di riscatto verso se stessa contro il regista, interpretato da Sergio Castellitto, che dapprima la rifiuta artisticamente e che ora si trova a riempirla di onori. Sarà verso la fine che Vittoria avrà la propria rivincita, svelando al mondo la sua vera natura e la sua incredibile capacità di poter essere chi vuole, sminuendo dunque chi l’aveva inizialmente sottovalutata.
Come Vittoria, alcune eroine di William Shakespeare sono costrette a mascherarsi pur di farsi accettare e trovare un posto nel mondo, facendolo con senso di sacrificio e di sofferenza. Proprio come accade a Viola ne La Dodicesima notte, che dopo aver perso il fratello ed esser sopravvissuta a un naufragio, decide di recarsi alla corte del Duca Orsino pur di entrare in società, correndo gli stessi rischi di Vittoria, ovvero l’innamoramento di donne che cadono nel tranello del travestimento. Sarà il gioco dell’amore a far saltare i piani di Viola, pronta a dichiarare i suoi sentimenti al conte Orsino rischiando di perdere tutto, anche la fiducia dell’uomo amato, che invece contraccambia il suo amore e la chiede in sposa.
Altre sono le donne coraggiose che scelgono il travestimento come unica via di fuga per non farsi scoprire e sfuggire dalla propria sorte: il personaggio di Rosalinda in Come Vi Piace, è una donna romantica, colta, intelligente che viene da un momento all’altro allontanata dalla corte dallo zio Federigo. Da lì allora, il necessario camuffamento diventa l’opportunità di allontanarsi da quell’esilio forzato senza farsi riconoscere e una preziosa opportunità di scoprire l’amore di quello che sarà il suo futuro sposo, Orlando, e di destreggiarsi, come farebbe un uomo, con parole dure e amare, nel rifiutare l’amore di Febe, una pastora perdutamente innamorata della versione maschile di Rosalinda.
Talvolta il travestimento diventa espressione di un pensiero represso dal contesto maschile del Cinquecento e del Seicento: la bella Porzia ne Il Mercante di Venezia, si traveste da avvocato per dare la possibilità di salvare il suo Antonio dalle grinfie di Shylock, un mercante ebreo, accusato dallo stesso Antonio di usura. La donna con grande abilità, forza e coraggio controbatte nell’aula di un tribunale che vede come unico imputato l’ebreo. Con la destrezza e con la dialettica che appartiene a un buon avvocato, la donna cerca di esser convincente esattamente come potrebbe essere un uomo in un’arringa. Qui il principio di uguaglianza nei mestieri viene dichiaratamente esaltato da Shakespeare, dimostrando il grande temperamento dei ruoli femminili in contesti maschili.
Da non dimenticare il ruolo di Viola De Lesseps, intrepretata da Gwyneth Paltrow, nel film di John Madden Shakespeare in Love, la quale si traveste da maschio pur di recitare in Romeo e Giulietta e di stare il più possibile vicino al suo Shakespeare, interpretato da Joseph Finnes. Qui vi è la naturale consapevolezza della sconfitta di una donna nel candidarsi come ruolo di attrice e di farsi avanti in vesti maschili con il forte rischio di smentirsi e di farsi riconoscere dalla compagnia maschile. Sarà poi il destino a fare in modo che Viola interpreti il ruolo di Giulietta, nelle sue vesti femminili e senza più nascondersi.

Il fenomeno del crossdressing è stato poi ripreso in forma più leggera nella creazione di personaggi simbolici della commedia americana in versione maschile: A Qualcuno piace caldo di Billy Wilder con i leggendari Tony Curtis e Jack Lemmon nel ruolo di due musicisti costretti a scappare da Chicago perché ricercati dai criminali locali e travestirsi da donne per entrare in un complesso musicale femminile diretto in Florida, Mrs Doubtfire – mammo per sempre e Tootsie con due attori magistrali come Robin Williams nei panni di un uomo che si traveste da casalinga inglese pur di stare vicino ai figli e Dustin Hoffman che è costretto a trovare una nuova identità per avere un posto in una soap opera.
Rimane incancellabile il pensiero del travestimento femminile descritto da William Shakespeare, essenziale per comprendere come le donne possano trovare spazio in un contesto soffocante, in una continua ricerca di un’agognata uguaglianza tra i due ruoli.
Elenco dei film sopracitati:
“Romeo è Giulietta” – Regia Giovanni Veronesi – 2024
“Shakespeare in Love” – Regia John Madden – 1998
“Mrs Doubtfire – mammo per sempre” – Regia Chris Columbus – 1993
“Tootsie” – Regia Sydney Pollack -1982
“A qualcuno piace caldo” – Regia Billy Wilder – 1959.