Tre capolavori in Basilica Palladiana

Leonardo da Vinci, Jacopo Bassano e Gianandrea Gazzola: l’acqua e il suo studio in mostra a Vicenza

I tre nomi scelti quest’anno sembrano lontani, slegati tra loro, divisi da secoli di storia e da luoghi differenti: la mostra Tre Capolavori a Vicenza. Leonardo Da Vinci, Jacopo Bassano, Gianandrea Gazzola ha l’obiettivo di far dialogare una serie di opere grazie al tema centrale, proposto quest’anno. L’acqua. Quest’elemento naturale, focus che permette il confronto, è interpretato e studiato sotto punti di vista personali e speciali negli spazi della Basilica Palladiana di Vicenza.

Leonardo da Vinci, Studio sulla trasmissione della forza, 1500 – 1503, Codice Atlantico, foglio 767 recto.

L’esposizione, curata dal direttore del Palladio Museum Guido Beltramini e aperta fino al 9 marzo 2025 (gratuita per Vicenza e provincia), ricorda per allestimento e concept Tre capolavori a Vicenza. Caravaggio, Van Dyck e Sassolino dell’anno scorso, dove era il tema del tempo a cementificare la relazione pensata tra le opere in mostra. 

Quest’anno la scelta è ricaduta su altri tre grandi artisti, messi a confronto dallo studio, dalla visione e dalla sperimentazione dell’elemento naturale.

Il percorso si snoda all’interno della medesima sala, realizzata dal Palladio, e sviluppa le proposte in modalità differente e peculiare. L’impatto visivo è dominante all’entrata. L’installazione site specific Per Silentia III di Gianandrea Gazzola, artista vivente, prende la vista, l’udito e il tatto e li fa confluire su due enormi pannelli bianchi distesi, circondati da una vasca con uno strato d’acqua.

La vasca ampia, coperta dal buio circostante contiene delle lamelle di metallo. Queste vibrano, grazie a dei comandi (basati sui rapporti degli spazi palladiani) inviati da un computer predisposto dall’artista (non visibile intorno), creando i movimenti stessi dell’acqua, una serie cioè di piccole onde. Ciò che determina l’impulso delle onde e che le genera sono i cosiddetti infrasuoni, impossibili da percepire a livello umano, ma visibili per così dire sul manto oscuro dell’acqua.

Due fasci di luce avvolgono l’installazione e fanno sì che queste vibrazioni visive, le onde d’acqua si riflettano sui due teli appesi. Il risultato è un’opera di grande impatto multisensoriale, creata apposta grazie al coinvolgimento fisico di elementi diversi (movimenti, suoni, luce). Sfere sensoriali che apparentemente sembrano opposte, vengono fatte interagire, ognuna produce un effetto sull’altra e l’esito è un’opera d’arte, un’armonia, un gioco di riflessi, specchi orchestrati dall’acqua.

Davanti a Per Silentia III si apre un altro spazio-mondo, contenuto nella frase esposta di Leonardo Da VinciIl pittore deve farsi a similitudine dello specchio e così parrà essere secondo natura” (Libro di pittura). In un piccolo corridoio chiuso costruito ad hoc, stretto per permettere un minor passaggio di persone, sono presentati i disegni del genio toscano provenienti dalla Veneranda Biblioteca Ambrosiana di MilanoStudio sulla percezione dell’ombra e del coloreStudio sulla trasmissione della forzaStudio sulla riflessione della luce: si tratta di tre fogli contenenti studi scientifici, tecnici molto particolari, poco comprensibili che racchiudono l’attenzione, l’osservazione dei fenomeni fisici di Leonardo. Una passione vera e propria per ciò che lo circondava e per quella Natura che va indagata, analizzata, fatta propria, imitata nelle opere.

C’è il tratto, il ragionamento, il pensiero, le intuizioni di Leonardo e la calligrafia inversa, visibile con uno specchio davanti. Schizzi e prove, osservazioni, modifiche e disegni dedicati alla luce, alle leggi della fisica, al colore, alla percezione dell’occhio umano. Le spiegazioni ad alcuni fenomeni esterni. I tanti perché sorti nella mente dell’artista e le sue possibili risposte, fatte di rapporti matematici e di arte, disegni allo stesso tempo. 

Anche Jacopo Bassano, nel 1576, provò a dare una sua interpretazione ad un fatto realmente accaduto: l’esondazione del fiume Colmeda, nel 1564. Nella sua pala I santi Antonio e Crescenzio che intercedono presso la Vergine per le vittime dell’alluvione del fiume Colmeda, commissionatagli per la Chiesa di Santa Maria degli Angeli di Feltre (BL), l’artista riproduce la desolazione e il disastro provocati dall’acqua.

Le terre sono devastate, abbandonate, dominano i colori foschi del nubifragio appena placato, relitti di vite passate, i resti dispersi delle attività umane, responsabili della calamità naturale. La Vergine con il Bambino presenzia la parte alta del quadro, ai suoi piedi Sant’Antonio e San Crescenzio chiedono la sua intercessione.

Leonardo Da VinciJacopo Bassano e Gianandrea Gazzola sono “forzatamente” messi in relazione tra loro. Per vite, contesti, percorsi non hanno nulla in comune, ma con il tema ideato risultano vicini, in dialogo, racchiusi fisicamente dalle strutture create dallo stesso Andrea Palladio. Il percorso espositivo, infatti, propone alcuni spunti e alcuni studi dell’architetto veneto: un’edizione de Dell’Architettura di Vitruvio, da egli illustrata e, in chiusura, il testo Tre discorsi sopra il modo d’alzare acque da’ luoghi bassi di Giuseppe Ceredi. Da questo volume, è mostrato un macchinario idraulico pensato dal Palladio per inalzare il livello dell’acqua. 

L’acqua diventa il punto centrale attraverso cui avvicinare e leggere in maniera alternativa le indagini, gli studi, le opere di questi tre artisti. L’acqua come vibrazione, suono, riflesso in Gazzola, inserita in rapporti matematici e schemi armonici. Gli stessi studiati nella natura da Leonardo, gli stessi riprodotti dal Palladio nei suoi disegni e nelle sue logge. L’acqua si trasforma nella narrazione artistica di Jacopo Bassano, si carica di potenza distruttiva, quando conosce l’azione umana che interferisce e danneggia il corso naturale della vita stessa. Una sorta di avviso, visti i tempi e i fatti degli ultimi anni, le emergenze ambientali.

I SS.Antonio e Crescenzio che intercedono presso la Vergine per le vittime dell’alluvione del fiume Colmeda

Natura creatrice e natura distruttrice, natura mutevole che merita di essere scoperta e osservata; sta a noi, sembrano dirci queste tre personalità, decidere la visione e la prospettiva più corretta, rispettosa da adottare. 

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Tre Capolavori a Vicenza. Leonardo Da Vinci, Jacopo Bassano, Gianandrea Gazzola – 6 dicembre 2024 / 09 marzo 2025 – Basilica Palladiana (Vicenza) – L’evento è ideato e promosso dal Comune di Vicenza con la co – organizzazione di Intesa Sanpaolo; è sostenuto da aziende ed enti privati del territorio: AGSM AIM, Confartigianato Imprese Vicenza, Gemmo, LD72, La Triveneta Cavi by Nexans, Gruppo OTB, Serenissima Ristorazione, ViAcqua. Sostegno dI: Art Bonus Amer Group e Cereal Docks. Il progetto è curato da Musei Civici Vicenza, Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza e Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio, in collaborazione con ArteSella e la Veneranda Biblioteca Ambrosiana, e con il supporto di Marsilio Arte.

Immagine di copertina / in evidenza: @Lorenza Ceretta