Sentire non significa ascoltare e per addentrarci nel profondo di un’opera artistica c’è bisogno di note musicali e colori
Un posto di nicchia dove poter spendere un pò di tempo in solitudine a osservare opere contemporanee, è la Galleria Rosso20sette in Via del Sudario 39, che dal 23 novembre al 18 gennaio 2025 offre la possibilità di visitare la collettiva intitolata Music on the wall, a cura del collezionista e amante dell’arte Edoardo Marcenaro. Egli ha selezionato gli artisti facendo finta di essere un produttore discografico alla ricerca di ispirazione per la copertina di un singolo, un LP o un poster promozionale di un gruppo musicale.
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La mostra rivolge l’attenzione alla musica internazionale, celebrata con quarantacinque opere di: Amanda Arrou-Tea (Spagna), Shepard Fairey (Usa), Alex Senna (Brasile), Dina Saadi (Siria), Laika (Italia), Demetrio Di Grado (Italia), Marco Rèa (Italia), Neve (Italia), Alessandra Carloni (Italia), Koz Dos (Venezuela), Daniele Tozzi (Italia), Jacqueline de Montaigne (Portogallo), Jana & JS (Austria-Francia), Samina (Portogallo). L’allestimento è idoneo alla necessità di stupire il pubblico, i quadri l’uno accanto all’altro riducono le distanze, ricoprendo le mura di una patina vivida che richiama vigore e audacia.
Si inizia dalla rielaborazione delle contaminazioni che la Street art ha nel rappresentare le illustrazioni che compaiono sulle cover di dischi. Un intreccio di due arti diverse che unendosi descrivono per immagini il significato dei brani contenuti all’interno dei cd. Portare sulla scena artistica la parte canora è fondamentale per costruire una narrazione degli immaginari che scorrono nella nostra mente, come fossero scene di un videoclip musicale che racchiudono con pochi sottintesi le canzoni. Provoca quest’effetto la scia magnetica dell’arcobaleno che trafigge gli abitanti di una capanna, simbolo di protezione e rifugio dalla guerra, dalla stessa forma del noto prisma che accompagna i Pink Floyd, il dipinto di Dina Saadi non poteva che chiamarsi The dark Side of Umanity.
Vediamo la raffigurazione di It’s man’s world di James Brown, a voler destrutturare le prevaricazioni del femminile in un mondo che spesso tiene le donne sotto le proprie grinfie, allontanandole dalla libertà. La figura al centro ha gli occhi chiusi e prende atto di tale disequilibro, rispecchiandosi nelle parole “bite would be nothing without a woman”, le lettere di questa frase le ricoprono il volto, perché in fondo è dalla presa di coscienza che si possono muovere passi verso il cambiamento. La società che vorremmo sarebbe più accogliente e saprebbe rendere motivata l’essenza di ciascuno di noi. Tali ideali di uguaglianza hanno ispirato anche Nina Simone nel brano Four women del 1966, che ripercorre la storia di quattro schiave afroamericane, rendendola un’icona della lotta contro le discriminazioni. Laika nell’usare l’arancione accostato al nero, sovverte le energie dell’oppressore che tendono a scadere nel tetro, quindi nell’infelicità.
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I quadri sono molto rifiniti e sprizzano onde di colore impetuose che irrompono dalle tenebre. La tintura sulle tele amplifica la passione verso i testi che un pò tutti e tutte abbiamo cantato a squarciagola nella nostra vita, con la voce rotta o addirittura sussurrato. Oppure in preda all’entusiasmo più totale e magari proprio a un concerto. In questo senso, Marco Rèa dallo stile articolato in sfumature neutre, con i suoi splendidi lavori improntati su un’indistinguibile vena poetica, associa il viso di Bjork alla realtà. Dietro le linee scure c’è una grande professionista della performance dal vivo con abiti e trucchi all’avanguardia. Dopo essere stati sottoposti a un tale coinvolgimento nella traduzione di pennellate in semiotica visiva, viene voglia di andare ad ascoltare le canzoni evocate e riflettere sulle nuove associazioni che potrebbero avere per noi.
Music on the wall a cura di Edoardo Marcenaro – Organizzazione: Rosso20sette – Orari: dal martedì al sabato 11.00-19.00 – Rosso20sette arte conteporanea – Via del Sudario, 39 – Dal 23 novembre 2024 al 18 gennaio 2025