La tragedia del quartiere San Lorenzo ed il dilemma umano tra salvezza e perbenismo al Teatro Roma
La sera del 6 dicembre scorso, il Teatro Roma di Via Umbertide ha ospitato la prima dello spettacolo La Stella di San Lorenzo, interpretato da Gabriella Silvestri e Matteo Vacca, quest’ultimo anche regista della pièce da un testo teatrale di Gianni Clementi.
La trama prende avvio il 19 luglio 1943, durante il devastante bombardamento americano su Roma che colpì duramente il quartiere di San Lorenzo, causando circa 3.000 vittime civili, metà delle quali proprio in quella zona.
La commedia si concentra sulla storia di Don Nicola (Matteo Vacca), un giovane parroco arrivato al sacerdozio a causa di un “profumo” , e Sora Agnese (Gabriella Silvestri), una fedele affascinante. I due, scampati per miracolo al crollo della chiesa in cui si trovavano, rimangono intrappolati sotto le macerie. Sopravvissuti ma privi di abiti, la narrazione lascia intuire che tra loro possa essere accaduto qualcosa di inconfessabile. Costretti a condividere giorni di isolamento, Don Nicò e Sora Agnè riflettono su sé stessi e sulla condizione umana, in un confronto profondo che li porta a cercare la verità dentro di sé e nel rapporto reciproco.
La scenografia, i costumi e le luci, tutto curato con attenzione, contribuiscono a creare un’atmosfera grottesca e drammatica. I due protagonisti, in abiti inadatti al contesto, infrangono le rigide convenzioni della Roma cattolica degli anni ’40: lui senza la talare, lei in sottoveste. Questo dettaglio, oltre a essere imbarazzante, evidenzia un’apparente libertà che si rivelerà compromettente.
Tra tensioni, malintesi ed equivoci grotteschi, i due interpreti affrontano il dilemma se farsi trovare dai soccorritori e così esporsi al giudizio della comunità sacrificando la propria reputazione, oppure mantenere il silenzio a costo della loro sopravvivenza.
Gianni Clementi, con il suo stile ironico e incisivo, esplora ancora una volta le dinamiche umane durante la guerra, raccontando la lotta interiore di persone comuni tra morale e istinto. La Stella di San Lorenzo è una storia universale, portata in scena con intensità da due attori capaci di restituire profondità e dignità ai loro personaggi.
La pièce si muove abilmente tra dramma e ironia, invitando a riflettere sulla fragilità e la forza di chi vive ai margini della grande Storia. Il tema centrale, ovvero il confronto tra vita e reputazione, emerge con forza: nonostante l’orrore del bombardamento, il timore del giudizio altrui domina le preoccupazioni dei protagonisti. Si affrontano con sensibilità e leggerezza due tabù: il celibato sacerdotale (talvolta confuso con il voto di castità, proprio solo di alcuni ordini religiosi) e l’immagine di purezza imposta alle donne, soprattutto quelle sposate. Alla base della narrazione vi è la difficoltà di accettare la fragilità umana: da un lato, quella di un prete che cede alla tentazione; dall’altro, quella di una donna consapevole della propria sessualità.
Gabriella Silvestri offre un’interpretazione intensa, passando dall’imbarazzo pudico a una forma embrionale di orgoglio femminista, attraversando una vasta gamma di emozioni, tra pentimento, rimorso e rinnovata fede. Matteo Vacca tratteggia con eleganza il conflitto interiore di un giovane sacerdote legato al voto di castità, esprimendo con delicatezza i suoi dubbi e la complessità del suo stato d’animo.
Nonostante un primo atto che a tratti risulta prolisso per il ripetersi di alcune situazioni dialettiche, la capacità degli attori di alternare momenti comici a toni drammatici mantiene viva l’attenzione del pubblico. Nel secondo tempo, la rappresentazione cresce di intensità, culminando in un epilogo che dona alla vicenda il giusto spessore.
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La stella di San Lorenzo – di Gianni Clementi – Regia Matteo Vacca – Con: Gabriella Silvestri – Matteo Vacca – Teatro Roma dal 6 dicembre al 15 dicembre 2024
Foto di ©Grazia Menna