Il cinema che verrà e che tutti stiamo aspettando!

Dal bel film di Jacque Audiard a quello di Claudio Giovannesi su un americano costretto a fuggire dal suo sogno alla ricerca di un figlio mai conosciuto in Italia

Quando a maggio al Festival Internazionale del Cinema di Cannes, la giuria ha premiato  non solo il film ma all’unanimità anche l’interpretazione femminile l’attrice transgender Karla Sofia Gascon, straordinaria protagonista di Emilia Perez di Jaques Audiard accanto a  Zoe Saldana e Selena Gomez. I giornali titolarono parlando del film: “La favola del narcos che diventa donna” che  ha conquistato non solo la grande platea di Cannes ma anche pubblico, critica e mercati con un successo mondiale e che ha portato la Francia a essere rappresentata alla prossima edizione degli Oscar, ricevendo anche ben 5 nomination ai prestigiosi premi Efa che verranno attribuiti il 7 dicembre a Lucerna. Da noi Emilia Perez arriverà nelle sale italiane dal 9 gennaio prossimo.

Ma quali sono gli ingredienti che rendono questo film così interessante, tanto da costringere il pubblico di tutto il mondo a fare le code per assicurarsi un biglietto al botteghino?

Intanto un mix di generi, operazione perfettamente riuscita a un grande autore come Jaques Audiard con quello che potremmo definire un musical thriller ambientato in Messico nel mondo dei signori della droga attorno alla figura di uno spietato trafficante che a un certo punto della vita, decide di cambiare sesso ma anche personalità. Inizialmente feroce e spietato nell’uccidere senza pietà; commovente ed empatica nella seconda parte dove aiuta le famiglie delle vittime. Inutile sottolineare che il ruolo interpretato da Karla Sofia Gascon ha scatenato per chi era seduto in platea, lacrime di commozione.

«Ho sempre amato fare un cinema ibrido»,ha dichiarato a Cannes Audiard, ricordando quando ci conoscemmo a Pescara per l’importante premio Flajano e i suoi grandi film come Dheepan premiato  con la Palma d’oro  Festival di Cannes nel 2009.

Aldilà di ogni ragionevole considerazione, la grande protagonista è proprio lei, Karla Sofia Gascon, 52 primavere portate con eleganza e incisiva sensualità diventata famosa in Messico come interprete di soap.

Un’interpretazione che tocca il cuore di tutti e al di la del pathos, dei colpi di scena e delle emozioni che non vogliamo svelare per non perdere il gusto di scoprirlo al cinema, il film e soprattutto lei, Karla, padre nella vita vera di una figlia adolescente avuta dalla moglie sposata nella precedente vita. 

Emilia Perez non è soltanto un bel film di un cinema senza confini, ma rappresenta soprattutto un importante riferimento anche per tutti gli attori che hanno la stessa identità.

Un altro film da non perdere in uscita nelle sale è Hey Joe (termine in cui le ragazze napoletane, libere dall’occupazione nazi-fascista, chiamavano i soldati americani, arrivati in Italia), diretto da Claudio Giovannesi, interpretato dall’italo americano James Franco che si avvale della fotografia di Daniele Ciprì.

Il film presentato all’ultima Festa del Cinema di Roma è un viaggio a ritroso nel tempo, la storia vera o verosimile di Dean, un ex marines arrivato in Italia con le truppe americane che nel 1945 liberarono Napoli dalle truppe naziste. Trascorsi oltre 25 anni, Dean scopre una vecchia lettera del 1958 ritrovata per caso dove apprende che la ragazza napoletana con la quale ebbe una breve storia durante la guerra è morta lasciando un figlio. Dean non ha nulla da perdere o lasciare, vende tutto quello ha nel New Jersey e parte per l’Italia alla ricerca di un figlio ormai giovane uomo cresciuto da un boss e  che non ha nessuna voglia di scoprire di avere un padre americano.

Un film ben diretto che vede nel cast anche Aniello Arena, Francesco Di Napoli e Giuliana Ercolini che ci riporta indietro nel tempo facendoci ricordare come eravamo e soprattutto di quante sfaccettature è  fatta una guerra anche in un paese come l’Italia che forse  troppo spesso tende a dimenticare con una società sempre più  compromessa e assente , edonista e colpevole come quella che ci costringe amaramente a riflettere come siamo diventati oggi., come ha giustamente sintetizzato il critico Alberto Crespi.

Un altro film da non perdere è Il ragazzo dai pantaloni rosa di Margherita Ferri, sceneggiato da Roberto Proia e interpretato da Samuele Carrino e Claudia Pandolfi; un coraggioso atto d’accusa contro la colpevole indifferenza che costò la vita ad Andrea Spezzacatena, un quindicenne vittima di bullismo che si tolse la vita vinto dalla disperazione e dalla vergogna il 20 novembre del 2012.

I bulli a scuola lo chiamavano “Andrea Checcacatena” a causa dei pantaloni rossi diventati rosa per colpa di un lavaggio sbagliato in tintoria ricevuti in regalo dalla madre Teresa Manes. Quei pantaloni sono diventati con il libro scritto dalla madre, un urlo di dolore come il film. Un film che dovrebbe essere visto in tutte le scuole, per non dimenticare!!!