Nella sede dell’ Anica , è stato presentato lo scorso venerdì , il film interpretato da Agnese Ascioti e scritto insieme a Mirko Iurlaro: Limbo
Nato da uno spettacolo teatrale frutto di ricerca sperimentale e studio approfondito del teatro fisico di Jerzy Grotowski, il lavoro di Agnese Ascioti e Mirko Iurlaro rappresenta una sintesi incisiva della condizione umana contemporanea. Con la sua interpretazione straordinaria, l’attrice ci guida in un’analisi critica della frenesia sociale odierna, che spinge gli individui verso un benessere illusorio. Attraverso corsi motivazionali, routine quotidiane inderogabili – ginnastica, meditazione, yoga, pensiero positivo, alimentazione equilibrata – si genera un bombardamento costante di aspettative e stimoli, amplificato dai social media. In questo spazio virtuale, i bisogni autentici vengono soffocati da leggi di marketing e logiche di controllo delle masse.
Agnese, con un’incredibile padronanza del corpo e della gestualità espressiva, mostra come queste pressioni sociali conducano spesso all’alienazione di sé, piuttosto che all’equilibrio psicofisico tanto promesso. La felicità, inseguita e idolatrata, finisce per incastrare l’individuo in un limbo: un non-luogo dove nessuno si riconosce realmente, ma tutti recitano un ruolo, come burattini in uno spettacolo meccanico. Le giornate si susseguono tra lavoro, esercizio fisico e silenzi, mentre le solitudini più profonde emergono tra alti e bassi emotivi. Fino al crollo. In questo momento estremo, l’anima implora: chiede attenzione, uno sguardo, una via d’uscita. Ed è qui che il dialogo con Dio si fa presente. Un Dio che, anche nella disperazione, appare come una certezza inafferrabile, un vuoto che le filosofie spirituali contemporanee non riescono a colmare. La ricerca di Dio, infatti, resta un percorso personale, intimo e unico, immune da imposizioni e teorie preconfezionate.
Le immagini del filmato, caratterizzate da un sapiente uso del chiaroscuro, mettono al centro il volto dell’attrice, illuminato da una luce che risalta contro uno sfondo scuro. Ogni gesto, ogni espressione, ogni movimento del corpo dell’attrice è carico di significato: rappresenta il disagio, la paura inconscia, lo smarrimento del sé. Il limbo evocato non è solo uno spazio metafisico oltre la vita, ma un luogo di disorientamento interiore. I movimenti frenetici delle braccia, come onde che si disperdono nell’aria, simboleggiano l’energia consumata in un caos sterile, riflesso della nostra quotidianità disordinata. Eppure, in questa riflessione inquietante c’è una speranza: l’incontro. Come afferma la stessa autrice: “La realtà del limbo è una prigione senza vie di fuga, ma nella verità l’uscita si rivela attraverso l’incontro.” In una società che promuove corsi e percorsi individualisti, spesso manca spazio per il dialogo e la riflessione collettiva, elementi fondamentali per crescere e condividere. Agnese Ascioti, con il suo talento e la sua dedizione, dimostra come studio, formazione e sacrificio siano le basi di un lavoro artistico di successo. La sua costanza e la sua tenacia affinano un talento che, altrimenti, rischierebbe di rimanere inespresso.
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Limbo: Soggetto e sceneggiatura di Agnese Ascioti e Mirko Iurlaro – Riprese video Crisalide Film – Regia di Nicolò Parodi – Fotografia di Guido Ottonello – Anica di Roma 22 novembre 2024