Disponibile nelle librerie il nuovo libro del regista più pulp della cinematografia mondiale e al Palazzo delle Esposizioni di Roma, il vecchio caro Billy Wilder fino al 22 dicembre a ingresso libero
Nelle librerie italiane edito da Minimun Fax arriva Perché è divertente, il libro dissacrante del regista premio Oscar Quentin Tarantino, preceduto da un tuono che esplode come un boato. «Non voglio diventare un vecchio regista», ha detto Tarantino – Dirigere un film è un gioco per giovani», tanto che in questi giorni ritorna nelle sale la copia restaurata di Pulp fiction, film capostipite di tutta la sua filmografia.
Tarantino, noto innamorato dei film italiani da Sergio Corbucci ai bmovie firmati da Fernando Di Leo come Il boss e La mala ordina ma anche La polizia sta a guardare di Roberto Infascelli del 1973, che rappresentano il momento piu alto dell’epopea del poliziesco made in Italy, dove il re indiscusso era il cubano “naturalizzato” romano Thomas Milian con Milano odia: la polizia non può sparare del 1974 o come Il giustiziere sfida la città del 1975 diretti da Umberto Lenzi.
«Uno dei motivi per cui non ho una pistola è che se l’avessi, scrive Tarantino ucciderei chi mi entra non invitato dentro casa».
«Gli attori preferiti della mia generazione sono senza ombra di dubbio John Travolta, Sean Penn e Tim Roth ognuno con le proprie caratteristiche mentre Nicolas Cage invece è l’attore più coraggioso che abbia mai visto. Nessun altro attore nella storia del cinema ha recitato così bene ruoli che non gli si addicono».
Da parte di chi ama il cinema caro Quentin, grazie per aver ridato dignità a quei film italiani che non venivano considerati neanche dai paludati uffici stampa dell’epoca nonostante il grande successo di pubblico e di cassetta e grazie anche per averci regalato capolavori come Le iene, Jackie Brown e Bastardi senza gloria.
E a proposito di grandi film in compagnia questa volta di attori come Marilyn Monroe, Tony Curtis e Jack Lemmon interpreti nel 1959 di un capolavoro come A qualcuno piace caldo, riscopriamo grazie a una rassegna di ventuno capolavori dal 22 novembre al Palazzo delle Esposizioni di Roma, il grande cinema di Billy Wilder sei volte premio Oscar insieme al quale verranno proposti anche La fiamma del peccato, una feroce satira sul capitalismo con L’appartamento e il romantico Sabrina con la Audrey Hepburn, William Holden e Humphrey Bogart.
Nato nel 1906 in Polonia, Wilder arrivò al cinema nella Germania nazista come sceneggiatore negli studi di Babelsberg a Postdam appena fuori Berlino.
Fuggito a Hollywood con Marlene Dietrich e Fritz Lang, si impose con l’umorismo mitteleuropeo con il quale soffocò il puritanesimo di certa produzione americana mescolando dramma, commedia, satira e un’inconfondibile patina di leggerezza. «Non è necessario che un regista sappia scrivere, ma certo se sa leggere aiuta».
Fra gli attori dei suoi film ricordiamo oltre i già citati Monroe, Curtis e Lemmon anche Tyrone Power in Scandalo internazionale (28 novembre) e Testimone d’accusa (4 e 21 dicembre), Gloria Swanson in Viale del tramonto (22 novembre)al fianco di William Holden, Ginger Rogers di Frutto proibito (21 novmbre, la Shirley MacLaine di Irma la dolce (14 dicembre) e l’ineguagliabile Walter Matthau di Non per soldi… ma per denaro del 1966 (17 dicembre). La rassegna da non perdere è curata da Marco Berti e Francesca Pappalardo.
il cinema è più vivo che mai.