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Il ragazzo dai pantaloni rosa: la storia vera di Andrea Spezzacatena

Un film che sensibilizza al tema del bullismo e del cyberbullismo tra i più giovani

Il ragazzo dai pantaloni rosa è un film di Margherita Ferri presentato alla Festa del Cinema di Roma. Prima dell’inizio della proiezione, in sala Sinopoli, Arisa ha cantato Canta Ancora, la commovente canzone principale della pellicola. In sala anche Teresa Manes, la madre di Andrea Spezzacatena, un ragazzo vittima di bullismo che si tolse la vita a soli quindici anni, a cui si riferisce il film. Un progetto, questo, volto proprio a sensibilizzare un tema ancora molto attuale. Nel cast Claudia Pandolfi, Samuele Carrino, Sara Ciocca, Corrado Fortuna, Andrea Arru.

Claudia Pandolfi e Samuele Carrino

Andrea Spezzacatena è un bambino solare, gioioso. Ha un ottimo rapporto con i genitori e con il fratellino più piccolo, di cui tende a prendersi cura. Crescendo si mostra responsabile, diligente, bravo a scuola e a cantare. Infatti, viene preso nel coro del papa. A un certo punto, i genitori, dopo i frequenti e spiacevoli litigi davanti ai figli, decidono di separarsi. Un momento di cruciale sofferenza per Andrea, che diventa sempre più responsabile e adulto prematuramente.

Le due persone coetanee più importanti nella narrazione sono: Sara, la sua amica speciale, l’unica realmente intima; Christian, il classico ragazzo bello e popolare. Conosciuto alle audizioni per entrare nel coro del papa, Andrea rimase subito colpito e attratto da questo individuo, così apparentemente perfetto. Voleva essere suo amico a tutti i costi, e per un po’ di tempo ci riuscì pure. Ma, da subito, qualcosa nella loro relazione non convince.

Un giorno, la mamma di Andrea lava dei pantaloni bordeaux che ha regalato al figlio. I pantaloni stingono e diventano rosa. Il protagonista decide di indossarli lo stesso. Questo dà inizio a una spirale sempre più profonda di prese in giro sulla sua distanza dai comportamenti socialmente accettati per il genere di appartenenza. Il fondo viene toccato con uno scherzo al ballo di fine primo anno di liceo, organizzato proprio da Christian. Dopo l’episodio, che ha superato un confine irrimediabile di bullismo e cyberbullismo, Andrea non vede più un’uscita che gli restituisca la sua vita e si abbandona al porle fine.

Il bullismo, anche vista la sua importanza a livello sociale, è un tema spesso protagonista di opere che si preoccupano di sensibilizzare e possibilmente eliminare questo problema. Anche a questa Festa del Cinema si sono susseguite molteplici trattazioni del medesimo aspetto. Ciò che fa la differenza, oltre agli aspetti più tecnici del prodotto, è il punto di vista attraverso cui si racconta.

Chiamiamo in causa un altro film: About Luis. Nonostante la causa scatenante sia per entrambi un elemento non adatto alla performance di genere di due bambini maschi, siamo di fronte a due prodotti che trattano il tema in modo opposto. Se nel primo infatti il protagonista non viene nemmeno mostrato, a favore del punto di vista dei genitori, in questo caso Andrea rappresenta il fulcro centrale dell’opera, mettendo invece in ombra il punto di vista dei genitori. Forse perché, come confermato dalla madre, Teresa Manes, lei ha scoperto l’inferno che ha subito il figlio solo dopo la tragedia della sua scomparsa, entrando nel suo account Facebook. Gli obiettivi a livello di sensibilizzazione, in ogni caso, sono chiaramente diversi.

La narrazione del film, escludendo la parte finale, mostra comunque poco esplicitamente il bullismo e soprattutto il cyberbullismo che il protagonista subisce. Il rapporto con una delle figure che più gli causerà sofferenze rimane sempre un po’ ambiguo e poco preparatorio al fatto finale. Lo scopo di sottofondo sembra essere quello di lasciare un’eredità positiva di Andrea, creando un film per la maggior parte allegro e spensierato, come se narrare dei fatti accaduti sia troppo doloroso e quasi controproducente. Far raccontare la storia dalla voce di Andrea dall’aldilà ne è una prova, nonché una soluzione molto curiosa e che, nel complesso, funziona.

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Samuele Carrino e Sara Ciocca

Il ragazzo dai pantaloni rosa è un film la cui urgenza e importanza di diffondere una storia vera, così come fu per Reading Lolita in Tehran, vale molto più della buona riuscita a livello tecnico del prodotto. La narrazione si concentra sulla costruzione di una memoria di Andrea come un ragazzino solare, buono, intelligente e divertente. Per gran parte della narrazione infatti, anche il complesso di emozioni che scaturisce la visione nel pubblico è questa, rendendolo forse poco preparato all’epilogo tragico della storia.

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Il ragazzo dai pantaloni rosa – Regia di Margherita Ferri – Sceneggiatura Roberta Proia – Con: Claudia Pandolfi, Samuele Carrino, Sara Ciocca, Corrado Fortuna e Andrea Arru – Musiche Francesco Cerasi – Scenografia Veronica Rosafio – Fotografia Martina Cocco – Produzione Eagles Pictures e Weekend Films – Italia 2024 – Nelle sale dal 7 novembre.