Tu chiamala se vuoi…Speranza!

Presentata la nuova stagione 2024-2025 al Teatro Di Documenti di Roma

Il Teatro di Documenti, una vera gemma nascosta nel cuore di Roma, si trova nel quartiere Testaccio, simbolo autentico della romanità. Situato nelle grotte scavate sotto il Monte dei Cocci, il teatro si distingue per la sua unicità. Le grotte, risalenti al Seicento e un tempo utilizzate come depositi alimentari, ora ospitano uno spazio teatrale dove natura e architettura si intrecciano armoniosamente, dando vita a un ambiente suggestivo e coinvolgente. Questa realtà rappresenta una delle esperienze teatrali più innovative non solo di Roma, ma forse dell’intero Paese. 

La direttrice del Teatro di Documenti – Carla Ceravolo

È in questo spazio che negli anni Ottanta approda Luciano Damiani, celebre scenografo del Novecento, nato a Bologna nel 1923 alla ricerca di uno luogo dove lavorare, tra laboratorio e magazzino. Lo trovò a Testaccio, trasformandolo rapidamente nel posto ideale per mettere in pratica la sua visione teatrale. Damiani insieme a Luca Ronconi – con il quale aveva collaborato a Milano e dove fu anche uno dei protagonisti della fondazione del Piccolo Teatro insieme a Giorgio Strehler,Paolo Grassi, Giuseppe Sinopoli, furono tra i fondatori dell’associazione che diede vita al Teatro di Documenti inaugurato nel 1988. 

Il nome suggerito da Ronconi, rifletteva l’approccio del teatro: un luogo in cui la realtà e la rappresentazione si incontrano sia metaforicamente, quanto fisicamente. Difatti le tre sale, (di cui una sotterranea), creano una vicinanza fisica tra attori e pubblico come ha dichiarato Carla Ceravolo, direttrice artistica e collaboratrice di Damiani per oltre vent’anni, in una precedente intervista «L’idea era che il pubblico facesse parte della drammaturgia, attraverso un’interazione spaziale.  Damiani ha eliminato la tradizionale quarta parete, riducendo la distanza tra scena e spettatori, un concetto rivoluzionario per l’epoca. Non si deve decorare lo spazio, ma strutturarlo».

Lo scorso 30 settembre questa gemma di teatro ha accolto la conferenza stampa di presentazione della nuova stagione 2024/2025.  A fare gli onori di casa la stessa Carla Ceravolo che apre la conferenza con questa dedica: «Dedichiamo la nuova stagione del Teatro di Documenti alla Speranza. Un sentimento piuttosto trascurato in questo periodo. Un sentimento che non riesce a varcare i confini di meri orizzonti quotidiani e individuali. Speranze da poco, desideri esauditi, piccole richieste che trovano risposta affermativa. Tutto qui». 

Nel nuovo cartellone proposto si possono individuare alcuni grandi filoni che guidano la programmazione di questa stagione che aprirà il 3 ottobre prossimo: il filone dedicato ai Miti, perché   essi ci ricordano che, nonostante il passare del tempo, la Storia resta immutabile nelle sue dinamiche brutali e le relazioni umane continuano ad essere governate dalle stesse passioni e furori, ed il filone dedicato al “Teatro delle Protagoniste“, come l’ha chiamato la stessa Ceravolo, per indicare dei lavori teatrali realizzati dalle donne e che convergono sulle problematiche al femminile.

Il richiamo al mito è declinato attraverso gli spettacoli in programma e tra questi spicca Trachinie, di Sofocle, una tragedia meno conosciuta, ma profondamente sconvolgente – in cartellone dal 17 al 22 ottobre prossimo – diretto dal maestro della regia Walter Pagliaro e interpretato da Micaela Esdra, icona del teatro italiano. La protagonista, Deianira, è una donna comune che attende il ritorno del marito Eracle da quindici mesi. Durante l’attesa, è tormentata da enigmi e oracoli, vivendo nell’ombra di un uomo brutale e infedele. La storia riprende dal momento in cui Eracle, dopo aver completato le sue fatiche, si prepara a tornare dalla moglie Deianira, umiliata e ferita.

Per il filone del “Teatro delle Protagoniste”, così indicato per superare il termine “teatro al femminile”, si menziona lo spettacolo Amelia e Sophie, le Aviatrici!, dal 29 ottobre al 10 novembrecon il quale Anna Carla Ceravolo, insieme a Paolo Orlandelli, presentano un omaggio alle donne che hanno fatto sognare il mondo con le loro imprese aviatorie. Cent’anni fa, Amelia Earhart e Sophie Peirce-Evans, coetanee e simili per molte esperienze, divennero pioniere dell’aviazione, sfidando non solo la gravità, ma anche il ruolo tradizionale delle donne. Lo spettacolo che le racconta è ambientato in uno studio televisivo, con interviste, musica e video, utilizzando anche effetti di Intelligenza Artificiale. Questa fusione tra teatro e tecnologia rappresenta un incontro tra tradizione e innovazione.

Un doveroso spazio per due opere di Dacia MarainiCaro Pierpaolo, tratto dall’immaginario epistolario con P.P. Pasolini, lavoro presentato da Eugenio Murrali  che vede sulla scena Anna Teresa Rossini , con le musiche di Federica Clementi e  Marina, ispirato al racconto Marina è caduta per le scale, diretto ed interpretato da LorenzaSorino.

Lo spettacolo Marina  fa parte della rassegna Amori rubati, giunta alla sua IV edizione, curata da Federica Di Martinoe dedicata alla Giornata contro la violenza sulle donne che si celebra il 25 novembre. Dal 18 al 24 Novembre, nell’ambito di questa rassegna, l’appuntamento con lo spettacolo vero e proprio, verrà preceduto da incontri e dibattiti con esperti del mondo legale, delle associazioni di assistenza alle donne vittime di violenza. Come ha ribadito la Di Martino, questa rassegna è in sinergia e collaborazione sia con il Teatro Argentina sia con il Teatro India di Roma e l’incasso delle serate sarà devoluto all’Associazione Forti Guerriere.

Una nuova e diversa chiave di lettura del filone dei Miti, dal 5 al 9 febbraio 2025 con la fusione inedita tra Teatro e Fumetto, con due proposte intriganti in cartellone: Frammenti di Odissea: le donne del ritorno, diretto da PatriziaMasi e illustrato da Fabio Visintin dal vivo, e  Il papà di Dio, tratto dal romanzo a fumetti di maicol&mirco, che viene adattato per il teatro da Andrea Fazzini che ne cura la scrittura scenica e la regia-

Con Quelli Che Spingono Al Buffet, in programma il 25 gennaio 2025, di e con Alessia Cristofanilli, Maria Chiara Guarino voce, Claudio Martini alla chitarra e Michele di Carlantonio al basso, si vira verso un filone musicale, dove verrà proposta una storia d’amore un mix di suoni e parole frammentate. Un viaggio tra le sonorità popolari sudamericana, dal choro brasiliano al tango e bolero, eseguiti con chitarra, basso elettrico e voce uniti a testi poetici, ironici e surreali. 

Alessia Cristofanilli è anche l’ideatrice de “L’atelier – Spazio Aperto Di Ricerca Teatrale, un “laboratorio di artigianato” in cui studenti, artisti, aspiranti tali e curiosi possono partecipare e condividere un processo creativo. Quest’anno l’Atelier sarà impreziosito, per undici lunedì, dagli interventi sulla Storia del Teatro, condotti da Andrea Pocosgnich, critico teatrale e docente di storia del teatro.  

Al Teatro Di Documenti fa il suo gradito ritorno Antonella Civale, dall’11 al 16 febbraio, che con la direzione del regista Marco Carniti, presenta Prima della Tempesta – Omaggio a Luciano Damiani e Giorgio Strehler, una rievocazione di un celebre spettacolo del Novecento. Per l’occasione sarà allestita in teatro una mostra dei bozzetti unici di Damiani realizzati per Tempesta, a cura di Carla Ceravolo.

Il regista Walter Pagliaro

Si torna ai Miti con un “fantamito”  di Stefano D’Angelo che presenta Gli esuli del tempo – lavoro teatrale in due atti unici Appunti sulla guerra di Troia, dove un guerriero troiano affronta le guerre moderne, e  La caccia,  che descrive una futura apocalisse – per la regia di Marco Belocchi, in programma dall’8 al 15 maggio 2025. 

Ma il cartellone del Teatro Di Documenti è assai più ricco e l’intera programmazione è consultabile sul sito https://www.teatrodidocumenti.it/

Foto di ©Grazia Menna