Lettera a una ragazza del futuro

Concita de Gregorio ed Erica Mou tra musica e parole: un viaggio alla Domus Aurea di Nerone

Ha preso il via la terza edizione di Moisai 2024 – Voci Contemporanee in Domus Aurea, un’iniziativa che raccorda nove visite guidate all’interno del palazzo imperiale di Nerone con eventi di arte performativa contemporanea. Il cuore di queste serate è la sala ottagonale, probabilmente utilizzata dall’Imperatore come sala da pranzo per i suoi sontuosi banchetti.

Una sala della Domus Aurea

La Domus Aurea è un luogo che evoca l’atmosfera di un grande labirinto; appena varcata la soglia, si ha l’impressione di essere catapultati in un’altra epoca. La guida racconta la storia della reggia, costruita da Nerone dopo l’incendio di Roma del 64 d.C. La maestosa residenza si estendeva per ottanta ettari, più del doppio dell’attuale Città del Vaticano. Al centro della reggia si trovava un grande lago artificiale, poi prosciugato per utilizzare l’acqua per la costruzione del Colosseo.

Secondo alcune fonti storiche, l’incendio di Roma sarebbe stato appiccato dallo stesso Nerone per poter edificare una dimora ancora più grandiosa. Dopo la sua morte, Nerone fu condannato alla Damnatio Memoriae, una forma di cancellazione dalla memoria storica riservata ai personaggi considerati indegni. Di conseguenza, la sua reggia fu in gran parte distrutta e tutto ciò che lo poteva ricordare venne eliminato. 

Ciò che oggi possiamo visitare è solo un padiglione di quella che fu la vasta Domus Aurea, una serie infinita di stanze che attraversavano tre dei sette colli di Roma. Quello che rimane si è conservato grazie all’Imperatore Traiano, che invece di demolirlo, lo fece interrare per costruirvi sopra delle terme. Solo nel Quattrocento venne scoperto che sotto le terme di Traiano si celava una delle più maestose costruzioni dell’antica Roma.

Durante il percorso si possono ammirare i magnifici affreschi che decorano i soffitti, mentre le pareti e il pavimento, un tempo ricoperti di marmi preziosi, sono stati spogliati per essere riutilizzati in altre costruzioni. Il legame di Nerone con l’arte, la poesia, la musica e il teatro è stato spesso trascurato nei secoli, eppure proprio qui sono state ritrovate statue raffiguranti le nove muse protettrici delle arti, che ispirano anche il nome dell’evento.

La seconda serata di questa edizione, tenutasi il 28 settembre, è stata dedicata a Urania, musa dell’astronomia e della volta celeste. Sopra questa volta si estendono le nostre vite, il passato, il presente, ma soprattutto il futuro. È proprio il futuro il tema centrale dello spettacolo Lettera a una ragazza del futuro, un’intensa performance che ha unito la lettura interpretativa di Concita de Gregorio e la musica della cantautrice Erica Mou.

Le due artiste hanno fatto il loro ingresso nella sala ottagonale, dando vita a uno spettacolo intimo e suggestivo. Erica Mou ha aperto la serata con la sua interpretazione di Que Sera Sera, seguita dalla lettera di Concita de Gregorio, rivolta idealmente alle ragazze del futuro e, al tempo stesso, a sé stessa nel passato. Le parole della scrittrice sono state arricchite dalle proiezioni visive di Mariachiara Di Giorgio, creando un’esperienza multisensoriale. Le canzoni di Erica Mou hanno fornito una colonna sonora perfetta alle riflessioni di Concita, in un delicato intreccio tra parole e musica che ha reso la performance coinvolgente ed emozionante.

I temi affrontati nella lettera sono un’esortazione alla gentilezza, intesa non come segno di debolezza, ma come forza autentica. Concita invita le giovani donne a non temere di essere sé stesse, a ribellarsi contro le convenzioni e le imposizioni, a dire no quando necessario, proteggendo la propria identità e unicità. Essere autentici significa ignorare il rumore di fondo del conformismo e seguire la propria voce interiore. L’eroismo, per Concita, non è fatto di grandi gesta o di luci della ribalta, ma di gesti discreti, di generosità e di gentilezza, anche quando queste qualità vengono fraintese o derise.

Sala ottagonale

«Vivi come se il mondo fosse già quello che vuoi. Incarna il mondo che vorresti», suggerisce Concita, spingendo le ragazze del futuro a ribellarsi in modo non violento ma coerente con il loro sentire. La sua è una lettera-manifesto per le nuove generazioni, un invito a scoprire e difendere la bellezza della propria autenticità in un mondo che tende sempre più all’omologazione.

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Lettera a una ragazza del futuro – Appuntamento con Concita De Gregorio ed Erica Mau – Moisai 2024 Voci contemporanee in Domus Aurea – – Visite guidate tematiche – Terza edizione – – 27 settembre 2024