Presentato Iddu di Fabio Grassadonia e Stranger eyes di Yeo Siew Hua
Alla mostra del cinema di Venezia passato il ciclone Lady Gaga, protagonista accanto a Joaquim Pheonixdi Joker: Folie à Deux, storia d’amore e follia che ha conquistato ma anche diviso pubblico e critica, è la volta di Iddu – L’ultimo padrino, interpretato da Elio Germano e Tony Servillo, quinto e ultimo film italiano in concorso. Ed è proprio il caso di dire che le coppie del cinema funzionano bene e gli esempi non mancano, I Taviani, i Coen e in questo caso i bravissimi Germano e Servillo e Fabio Grassadonia e Antonio Piazza, rispettivamente regista e autore di Iddu che in siciliano stretto vuol dire lui.
La storia ispirata alla latitanza durata oltre trent’anni e coperta da imbarazzanti silenzi di Matteo Messina Denaro ricercato per crimini mafiosi arrestato in Sicilia nel gennaio del 2023 da dove non si era mai allontanato con un blitz degno delle migliori fiction e morto di cancro nel carcere di massima sicurezza de L’Aquila. Il film di Grassadonia e Piazza affidando a Elio Germano la figura del potente boss e a Tony Servillo quello di un politico, ex affiliato che uscito di galera coperto dai “servizi”, si trasforma in infiltrato per scoprire il covo del latitante. Un film nato dalla lettura dei pizzini ritrovati nel corso della latitanza del l’ultimo grande boss di Cosa nostra e che farà certamente discutere soprattutto la stampa internazionale. Per la cronaca aggiungiamo solo che Grassedonia e Piazza avevano già raccontato la figura di Messina Denaro in un loro precedente film dal titolo Sicilian Ghost Story, ispirato alla tragica fine del piccolo Giuseppe Di Matteo figlio di Santino sciolto nell’acido dopo averlo rapito per punire il padre che sapeva troppo sulla strage di Capaci. ma anche un monito per tutti i collaboratori di giustizia. Viene da chiedersi se sia il cinema che attinge dalla realtà o viceversa!
L’altro film in concorso è Strangers eyes per la prima volta un film di Singapore diretto dal regista Yeo Siew Hua già noto per aver vinto il Pardo d’oro al Festival di Locarno nel 2018 e che approda in concorso qui a Venezia. Un giallo carico di suspense che trova le radici nei misteri chiusi nelle immagini delle videocamere di sorveglianza che consentono a un giovane padre di indagare sul rapimento della sua giovanissima figlia. «Un’opera che si presta a più letture, un’escursione a strati sul cinema in cui si avverte l’eco del cinema di Alfred Hitchcock in particolare de La finestra sul cortile», ha detto Alberto Barbera, direttore della Mostra. Mostra che domani con la serie Sky M – Il figlio del secolo di Antonio Scurati con Luca Marinelli chiuderà la 81a edizione fra party più o meno riusciti e la tradizionale cena di beneficenza dell’AmfAR, la Fondazione voluta da Elizabeth Taylor a sostegno della lotta contro l’Aids che quest’anno ha visto primeggiare Richard Gere, arrivato in compagnia del figlio Homer e della moglie, Alejandra dove non ha mancato di esprimere tutto il suo amore per l’Italia.
Concludiamo con il film fuori concorso One to one: John & Yoko, documentario diretto da Kevin Mcdonald e Sam Rice- Edwards che si avvale di una grande quantità di materiale d’archivio tra cui molti inediti e che esplora la vita e il pensiero di Yoko One e John Lennon, sfidando anche i pregiudizi sulla loro storia d’amore. Ambientato tra il 1971 e il 1972 a New York, durante la preparazione di un concerto di beneficenza per i bambini che ebbe luogo il 30 agosto, subito dopo che Lennon lasciò i Beatles. Un bel ritratto intimo fra musica, pubblico e privato di una delle coppie più iconiche della scena culturale del ‘900.