La mostra racconta le donne secondo Miss.Tic
La street art viene spesso associata ai grandi nomi, i più conosciuti come Banksy, Keith Haring, Basquiat, Shepard Fairey (Obey) per citarne alcuni. Radhia Aounallah (sposata Novat) è nota in Francia per essere stata una delle pioniere di questo tipo arte, sotto lo pseudonimo di Miss.Tic: le sue opere, esposte in modo particolare a Parigi, riportano la sua idea di femminilità forte, determinata, sofisticata; una femminilità fatta di colore e di parole, di slogan e scritte di accompagnamento che denunciano, criticano, riflettono contraddizioni e situazioni.
A la vie, à l’amor è il titolo della mostra, curata da Camille Lévy Sarfati, dedicata a questa street artist e alle “sue” donne, ospitata presso le sale del Palazzo dei Papi ad Avignone, fino al 5 gennaio 2025. Un omaggio e, soprattutto, la prima dedica espositiva postuma al lavoro di Miss.Tic, scomparsa il 22 maggio 2022, e al suo impegno volto a fare dell’arte un mezzo per parlare al pubblico, creare poesia attraverso il colore e gli sguardi.
Il luogo scelto è abbastanza emblematico: il Palazzo dei Papi ad Avignone, in Francia, è stata la residenza dei pontefici che si sono susseguiti, dal 1309 al 1377, durante la cosiddetta cattività avignose (lo spostamento, appunto, della sede papale, da Roma alla città provenzale). Il Palazzo, dallo stile gotico medievale, con più di mille stanze che all’epoca costò al Papato ingenti somme di denaro, ha conosciuto lunghi periodi di abbandono. Numerose parti e decorazioni sono andate perdute, nei secoli si sono susseguiti saccheggi, molti affreschi e l’arredo interno sono stati distrutti o persi. Solo nei primi del Novecento la struttura divenne, a tutti gli effetti, museo nazionale, andando incontro a restauri e rifacimenti vari fino ai giorni nostri.
È proprio qui che i pannelli di A la vie, à l’amor hanno trovato un luogo (una selezione precisa delle sale del Palazzo dei Papi) per essere visti e conosciuti: donne dipinte sul legno, dalle forme definite grazie all’uso degli stencil, figure nere su sfondi sfumati di colore, rappresentate per essere ammirate e lette nelle frasi, in francese, scritte affianco.
Le pose sono molteplici, tra staticità e movimento, così come gli sguardi di ciascuna: seri, ammiccanti, sfrontati, dolci, pensierosi, diretti. Le donne di Miss.Tic esaltano la bellezza e il coraggio, l’élégance data dal nero che rimanda al tratto quasi fumettistico, il messaggio di ribellione e libertà, di contrapposizione. Sono figure che ribadiscono l’importanza di essere al centro, partendo dal basso, dalla lotta, dalla sofferenza, provata dalla stessa artista durante la sua vita.
Gli aforismi sono diretti, lucidi, potenti: “Refus d’identité. En cessant d’avoir un nom, j’hurle que mon désir s’en choisit mille” (“Rifiuto dell’identità. Smettendo di avere un nome, grido che il mio desiderio ne sceglie mille”), “Partir pour déshabiller l’habitude et laisser mon ombre rêveuse” (“Lasciatevi spogliare dell’abitudine e lasciate la mia ombra sognante”), “Je rêve d’orient sans machisme et d’occident sans sexisme” (“Sogno un Oriente senza machismo e un Occidente senza sessismo”). Alcuni sono costituiti da brevi frasi poetiche, contenenti metafore e rimandi espressivi non scontati, talvolta ironici. L’arte include pensieri e riflessioni provocatori, suggestivi, a volte complessi, alla ricerca di spunti alternativi per interpretare e rileggere la realtà.
Al centro ci sono la denuncia, la critica, la voglia e la consapevolezza di poter essere, il coraggio, l’audacia, l’ironia, la sfida ai costumi e alle convenzioni, ai ruoli prestabiliti. Poetica femminile e artistica.
Povertà e solitudine sembrano contraddistinguere i pannelli e queste tele di legno, le eroine rappresentate da Miss.Tic sono sole eppure capaci di occupare lo spazio e di raccontare l’idea sottostante l’opera attraverso le movenze, la fisicità, quel tratto caratteristico, diverso che le contraddistingue. Femme fatale ribelli, vere, sfrontate, belle nel senso profondo del termine, essenziali. Provocanti per provocare e far riflettere.
Le opere di Miss.Tic, in mostra ad Avignone nel luogo forse tra i più chiusi e convenzionali del tempo passato, racchiudono quell’anelito alla libertà e alla liberazione da sempre sentito e nutrito dalla stessa artista, controcorrente, oltre le convenzioni e gli standard. Un’attività spesa, letteralmente, alla vita, all’amore per la verità, la giustizia, la bellezza. Pure passion pour la vie, nonostante tutto.
Miss.Tic, A la vie à l’amor, Palazzo dei Papi, Avignone (Francia), 27 giugno 2024/05 gennaio 2025
Immagine in evidenza/di copertina: Miss.Tic, A la vie, à l’amor, © Atelier Miss.Tic