Al Villa Ada Festival , la musica declina istanze sociali e politiche e il pubblico romano apprezza e partecipa.
Dici Inti-Illimani e il pensiero corre veloce agli anni delle proteste politiche e studentesche. Basta un attimo, un accordo di chitarra, una nota cantata e quel 1973, anno nel quale il gruppo degli Inti-Illimani si esibì per la prima volta in Italia, si ripresenta vivo e più attuale che mai, in questa serata romana del 4 agosto.
Cambiano le istanze di protesta, ieri le dittature dai regimi, oggi le dittature dalle multinazionali, la crisi idrica, le guerre, la cultura che va deteriorandosi, i rapporti interpersonali che si fanno acredine e solitudine. Ma le voci cristalline, calde ed avvolgenti degli Inti-Illimani e di Giulio Wilson sono sempre lì a ricordarci che si può vincere con la unidad.
Il primo ad entrare in scena è stato l’artista toscano Giulio Wilson, nella doppia veste di padrone di casa della serata, ma anche autore del brano che dà il nome al tour Agua. Si è presentato al pubblico con tre dei suoi brani più significati eseguendo: L’amore dei Nostri difetti, Lurith pezzo dedicato ad una giovane palestinese e Finale all’italiana.
Applauditissimo dal pubblico, Wilson diventa quindi perfetto padrone di casa ed introduce gli Inti-Illimani e gli applausi diventano scroscianti arrivando da tutto il pubblico, già entusiasta della loro sola presenza. L’esecuzione dei pezzi si è alternata costantemente tra applausi e canzoni, senza un attimo di sosta. Jorge Coulón, unico superstite della formazione originaria degli Inti-Illimani dal lontano 1967 che tra un brano e l’altro ha raccontato alcuni aneddoti e portato avanti temi ambientalisti ma anche politici e sociali, accolti dagli spettatori con lo stesso calore che ha inaugurato la serata. Le canzoni eseguite fanno parte dell’ultimo lavoro discografico realizzato a quattro mani da Wilson e dal gruppo cileno, dal titolo appunto: Agua del 2023.
Coulòn ha ricordato anche la recente scomparsa di Giovanna Marini, artista italiana conosciutissima per i suoi studi sulla tradizione musicale popolare italiana e legata alle tematiche di salvaguardia delle radici musicali, ed ha accostato a questo ricordo l’artista cilena di riferimento nella persona di Violeta Parra, della quale la band esegue il brano: Rin del angelito per ricordare il dramma della mortalità infantile.
Il repertorio della serata non poteva non comprendere l’esecuzione di El Pueblo unido jamas será vencido che ha suscitato l’ovazione del pubblico, con l’applauso diventato standing ovation, sventolio di bandiere cilene e la partecipazione corale degli spettatori presenti.
La band sul palco ha scelto come brano di chiusura, La Fiesta De San Benito e miglior scelta non poteva esser fatta! Perché di questo si tratta, di una fiesta. Sul palco si suona e si canta e sotto gli spettatori abbandonano le proprie sedie perché il ritmo costringe a muoversi, a ballare, ad abbandonarsi alla musica.
Il pubblico romano, come sempre succede quando chi è sul palco ha veramente molto da raccontare, è accorso riempendo ogni ordine di posto ed anche più; guardi i volti dei presenti, immaginandoti un’età media sulla sessantina o settantina d’anni, insomma coloro che vissero gli anni della protesta ed invece trovi tre generazioni di fans sfegatati, che cantano applaudono ed inneggiano: nonni, figli, nipoti. Moltissimi cileni affollano l’arena; sventola la bandiera del Cile, come elemento di raccordo tra il pubblico e la band, come vessillo sotto il quale sentirsi famiglia.
Familiarità che si fa tangibile con la disponibilità che Giulio Wilson e parte degli Inti-Illimani hanno offerto, fermandosi a firmare con il pubblico il vinile Agua loro ultima produzione musicale, concedendosi a selfie e scatti commemorativi.
Vinile si, perché l’ensemble non ha rinnegato l’uso del disco, l’emozione di vederlo “girare” sul piatto affascinandosi dalle sonorità diffuse da esso. Anche questa scelta fa la differenza, per un gruppo sulla scena da più di cinquant’anni che ringraziamo di non aver mai desistito.
La scaletta della serata:
- L’amore dei Nostri difetti
- Lurith
- Finale all’italiana
- La fiesta de La Tirana
- Lo que más quiero
- La calle de la desilusión
- Querer
- Lluvia
- Somos
- Rin del angelito
- Samba landó
- Agua
- Chile es un camino
- Sostenibile
- Señora chichera
- Mia bella ciao
- Canna austina
- Ojos / Occhi
- Alturas
- Revuelta
- El pueblo unido jamás será vencido
- El aparecido
- Sobre tu playa
- Vale la pena
- La fiesta de San Benito
Inti-Illimani & Giulio Wilson – Villa Ada Festival, Domenica 4 Agosto
Foto di Grazia Menna