Eileen e Rebecca in scene pregne di sguardi e promesse pericolose
“Eileen” è un thriller psicologico ambientato nel 1960, arrivato nelle sale italiane a fine dello scorso maggio, ispirato all’omonimo romanzo di Ottessa Moshfegh. La storia, ambientata a Boston, ruota attorno a Eileen Dunlop, interpretata magistralmente da Thomasin McKenzie. Eileen è intricata da decifrare, la giovane donna di ventiquattro anni esercita la professione di segretaria in un penitenziario minorile dedito a impartire rigide regole di impronta cattolica. Le giornate monotone che la riguardano sono caratterizzate dalla presenza di un padre alcolizzato, il quale la porterà a compiere un gesto estremo. La solitudine e la frustrazione che la contraddistinguono vengono fin da subito addolcite dall’attrazione romantica nei confronti di un’assistente sociale più grande di lei, Rebecca, nei suoi panni Anne Hathaway.
La dinamica conoscitiva tra Eileen e Rebecca rappresenta un’opportunità di fuga per Eileen, incarnando tutto ciò che essa sogna per potersi riscattare dalla vita grigia e opprimente: libertà, avventura e una svolta esistenziale al di fuori della rassegnazione. La relazione delicata fra le due donne è affascinante e si evolve in fasi inaspettate. Passando dall’impazienza all’ardore si crea una tensione palpabile ma appassionante. Nell’entrare da vicino nell’enfasi di tale sentimento, si respira ogni aspetto legato al coinvolgimento, tenuto a bada dalle convenzioni sociali troppo austere per cogliere la purezza di un amore lento e ricco di premure corrisposte. Durante la notte della Vigilia di Natale, il loro primo appuntamento davanti a un calice di vino si tramuta in una scena del crimine che vede la partecipazione di un capro espiatorio, Rita Polk, la madre di un ragazzo residente nel lugubre carcere.
Man mano che la trama si sviluppa, la narrazione si ribalta portando il pubblico in territori spaventosi. Laddove gli equivoci cospargono di malsana oscurità il fermento, prendono possesso dello schermo, una pistola, il sangue e le urla. L’intreccio si fa avvincente e nello svelare i segreti inconfessabili delle protagoniste, “Eileen” si trasforma in un racconto di suspense volto a far riflettere. Le ideologie conservatrici si considerano le colpevoli delle scelte personali avanzate e della psicologia celatasi dietro l’atmosfera del decadimento morale di chi non sa se mentire o divenire succube di una realtà priva di via d’uscita.
La regia di William Oldroyd è abile nel mantenere il ritmo, bilanciando momenti di calma apparente con esplosioni di crudeltà e rivelazione. La sceneggiatura di Luke Goebel e dell’autrice del romanzo di partenza, è ricca di dialoghi quasi sussurrati e permette alle attrici di spiccare. La performance di Hathaway è straordinaria, Rebecca trasmette una vulnerabilità profonda, mostrando l’evoluzione del suo personaggio nel superare il confine della soddisfazione umana, valica complessità e sfaccettature. Il film evoca la desolazione e l’isolamento di Eileen, donandole dei colori neutri visibili già dalla carnagione pallida e dai vestiti comodi, accompagnata da una sfrenata voglia di rimanere in disparte. Diversamente, Rebecca, dalle parvenze sensuali, sfoggia un taglio di capelli corto e intrigante, è bionda, carismatica e ama pronunciarsi con espressioni espansive.
L’opera cinematografica vanta la capacità di mescolare agitazione e introspezione, catturata adeguatamente dalla fotografia curata da Ari Wegner. Peccato per il finale che lascia molto a desiderare, è abbondantemente deludente perché privo di un significato valoriale ampio. Dopo un crescendo di peripezie noir e un’interessante esplorazione dei personaggi, la conclusione è affrettata, relegando all’immaginazione domande in sospeso, senza porre le basi per poterne trarre conseguenze effettive. Il cambiamento di Eileen risulta poco giustificato con il prologo. Questa mancanza di una chiara chiusura emotiva fa sentire lo spettatore disorientato, dandogli motivo di giudicare la pellicola un susseguirsi di frame onesti e dilettevoli a esclusione degli ultimi, che rendono incompleta l’integrità della narrazione. Il film, inizialmente promettente, si riduce a un’esperienza frustrante.
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Eileen – Regia: William Oldoryd – Sceneggiatura: Luke Goebel e Ottessa Moshfegh – con: Thomasin McKenzie, Anne Hathaway, Shea Whigham, Owen Teague, Marin Ireland, Jefferson White, Sam Nivola, Siobhan Fallon Hogan, Tonye Patano, William Hill, Peter McRobbie, Peter Van Berg, Alexander Jameson – Distribuzione – Lucky Red – Paese – USA, Regno Unito, Corea del Sud – Data di uscita 30 Maggio 2024 (Italia)