Horizon: il western targato Costner

Dal 4 luglio nelle sale l’atteso “Horizon: An American saga”, primo capitolo di una tetralogia scritta e diretta da Kevin Costner.

Terra libera, ostica e selvaggia…storie intrecciate di uomini e donne alla ricerca di una vita migliore. Queste le premesse di Horizon: an american saga. Nel cast, regista e co-sceneggiatore Kevin Costner che, da sempre grande interprete ed amante del genere western, ha deciso di riportarlo in anteprima fuori concorso allo scorso Festival di Cannes 2024.

Kevin Costner

Una saga di cui il primo capitolo con i suoi 180 minuti rappresenta solo l’inizio… con la seconda parte Horizon: An American saga – Capitolo 2 con data prossima da destinarsi e altre due future pellicole in programma.

Siamo nel 1859, sullo sfondo di una imminente Guerra Civile Americana, carovane di pellegrini in cerca di una vita migliore si muovono nella graduale conquista delle lande incontaminate dell’America dell’Ovest. Un viaggio che intreccia molte vite, attraverso il Wyoming e il Kansas e che non risparmia incontri ed ostilità con gli apache delle libere terre americane.

Diverse storie, che il regista e lo sceneggiatore Jon Baird inseriscono con studiata e graduale lentezza, un viaggio in cui i “cattivi” non sono solo gli indiani che gli yankee trovano lungo la strada. Un percorso fatto di vite spezzate, fragilità ed amori.

Una passione per la storia western che non poteva essere raccontata diversamente da Costner che cerca di riproporre un genere da sempre particolare per il grande schermo, ricordandoci il suo esordio alla regia del 1990 per Balla coi lupi, dove si narrava dell’incontro tra un ufficiale nordista e il popolo indiano.

Costner ripropone il genere a lui più caro e lo fa prendendosi tutto il tempo e l’epicità di cui ha bisogno, con l’impatto visivo e fotografico curato da J. Michael Muro che dona ai paesaggi un aspetto maestoso e quasi pittorico. Il tutto aggiunto ad un’attenzione quasi maniacale per i dettagli con ricostruzioni minuziose di costumi ( Lisa Lovaas ) ed ambientazioni ( Derek R. Hill ).

Anche la musica di John Debney dona intensità alla pellicola già arricchita di un comparto visivo di tutto rispetto. Horizon va dentro al western e per alcuni momenti te lo fa anche vivere, proiettandoti dentro una realtà fatta di saloon, balli country, mandrie e carovane in viaggio.

Un prodotto cinematografico che si prende i suoi tempi nel presentare dinamiche e personaggi; rimando quasi ad un format che è simile alla serie tv (come probabilmente doveva essere) che applicato alla mondo cinematografico lascia qualche dubbio ma potrebbe funzionare.

Per quanto alcune trame e personaggi si “perdano” lungo la strada della narrazione resta comunque l’ambiguità a cui solo il secondo capitolo della saga potrà dare risposta e dimostrarsi decisivo per l’esito stesso dell’intera quadrilogia.

Nonostante il misero guadagno ai box office americani ed europei, frutto probabile di una poco attrazione del pubblico per il genere western, ci auguriamo che Horizon- Capitolo 2 riesca ad avere la sua rivincita e farsi apprezzare come le recenti serie televisive di Taylor Sheridan Yellowstone ( del 2018 e con protagonista lo stesso Costner) e relativi prequel 1883 ( 2021 ) e 1923 ( 2022 ).

Luke Wilson

Per il resto Horizon si prende il suo tempo, presentando storie e personaggi che con la giusta narrazione potrebbero stupire, il tutto regalando un impatto visivo western targato Costner di tutto rispetto. L’inizio di una trama che solo il secondo capitolo potrà definire.

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Horizon: An American saga. Regia di Kevin Costner; soggetto e sceneggiatura di Kevin Costner e Jon Baird. Con Kevin Costner, Sienna Miller, Sam Worthington, Jena Malone, Abbey Lee, Michael Rooker, Danny Huston, Luke Wilson, Jamie Campbell e Ella Hunt. Prodotto da Kevin Costner, Howard Kaplan e Segna Gillard; distribuito da New Line Cinema e Warner Bros Pictures.

Foto Web.

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