Un film di cui non c’era bisogno

La saga del pilota australiano di una deprimente Terra distopica prosegue facendo un balzo indietro per esplorare la storia di uno dei suoi personaggi più apprezzati.

Presentato in anteprima al 77esimo Festival di Cannes, a nove anni dal visivamente stupefacente Mad Max: Fury Road (2015) e quarantacinque anni dall’uscita del primo capitolo della saga che lanciò la carriera di Mel Gibson, arriva nelle sale Furiosa: A Mad Max Saga, film focalizzato sulla vita del personaggio dell’Imperatrice Furiosa che George Miller avrebbe voluto girare immediatamente dopo Fury Road.

Anya Taylor-Joy

Ma nonostante il clamoroso successo della pellicola del 2015, le cose non sono andate come sperato per Miller, come spesso accade nel mondo della produzione cinematografica, e questo nuovo capitolo ha dovuto farsi attendere più del previsto.

Anya Taylor-Joy e Alyla Browne raccolgono il testimone di Charlize Theron interpretando una giovane Furiosa nel racconto delle sue origini e di come sia giunta ad essere quella che abbiamo conosciuto in Fury Road.

L’arco narrativo di una bambina innocente rapita e costretta dalle circostanze a trasformarsi in una spietata guerriera della Wasteland segue il più tipico dei percorsi di maturazione dell’eroe, alla ricerca della vendetta nei confronti dell’uomo che ha assassinato sua madre. Questi risponde al nome di Dementus (Chris Hemsworth), leader di una delle numerose bande di motociclisti che popolano l’universo apocalittico di Mad Max.

Se già Fury Road constava in maniera preponderante di folli corse in automobile nel deserto per una componente visuale e attrattiva stupefacente che sacrificava la possibilità di una dimensione tematica e narrativa più complessa (e va bene così), Furiosa non è in grado di offrire molto di più, risultando soltanto un facsimile della pellicola precedente di cui francamente non sentivamo la necessità.

Certo, visto nell’immersione sensoriale di una sala 4DX, il film è uno spettacolo fisicamente coinvolgente e adrenalinico, con le poltrone che sballottano lo spettatore durante le continue corse, facendogli vivere quell’intensa fisicità della conduzione di pesanti mezzi di locomozione dai motori rombanti, e sentire parte dello spettacolo. Ma se eliminiamo la componente multisensoriale del 4DX, è difficile trovare le ragioni per recarsi in una sala ordinaria per due ore e mezzo di corse automobilistiche e lineari sviluppi narrativi.

Il solo elemento di rilievo è rappresentato da quel Chris Hemsworth universalmente noto per l’interpretazione di Thor nel Marvel Cinematic Universe nei panni di un tipico villain dai tratti (fisici e temperamentali) grotteschi alla Mad Max, ma di cui mette in scena con abilità un’accattivante discesa nella follia. Un percorso speculare a quello della protagonista che ci fa sorgere il dubbio se quello che stiamo guardando sia tanto il film di Dementus quanto lo è di Furiosa.

Chris Hemsworth

Ah, e non fatevi sfuggire il cammeo di Mad Max.

Furiosa: A Mad Max Saga di George Miller – Con Anya Taylor-Joy, Alyla Browne, Chris Hemsworth, Tom Burke, Lachy Hulme, George Shevtsov, John Howard, Angus Sampson, Nathan Jones, Josh Helman, Charlee Fraser – Anno 2024

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