Unanime consenso di pubblico e critica per “Emilia Perez”, si rivede Demi Moore più splendida che mai e grande attenzione per il nuovo film dell’uomo che continua a ballare coi lupi, Kevin Costner
Com’era prevedibile, la prima vera sorpresa del 77° festival del cinema di Cannes che sabato 25 conclude il suo percorso, arriva proprio dal cinema francese del grande regista Jaques Audiard con il film Emilia Perez. Un musical noir con i narcos messicani sullo sfondo, giocato abilmente da Audiard tra poliziesco e melodramma al quale la critica e il pubblico di Cannes (9 minuti di standing ovation alla fine della proiezione), hanno assegnato il massimo dei consensi parlando già di palmares per un cast composto da Serena Gomez nei panni della moglie di un signore della droga, Zoe Saldana in quelli di un’avvocatessa frustrata e il transgender Karia Sofia Gascon in quello del boss del cartello che desidera sfuggire a una vita criminale per diventare la donna che ha sempre sognato di diventare Nessuno nel cinema aveva pensato a un genere musicale per raccontare il quotidiano di un boss di un potente cartello della droga che ha voglia di cambiare sesso. Il risultato? Uno straordinario cocktail di energia, ironia, bravura e vivaddio di allegria. Il resto andate a vederlo perché ne vale la pena con o senza palmares. E sul red carpet ieri sera e in sala, giù applausi e risate.
In concorso fra gli altri presente anche The substance di Coralie Fargeat con Demy Moore e DennisQuaid, con una domanda che la regista pone al pubblico in apertura di questo originale noir: «Avete mai sognato di avere a disposizione qualcosa che vi consenta una migliore versione della vostra vita?». The substance quando la ingerisci già la prima volta ti cambia la vita, che diventa come per magia più giovane e più bella a patto di rispettare alcune regole che naturalmente non vi sveliamo per non rovinarvi il piacere di vedere questo film.
A Cannes fuori concorso è il momento di Kevin Costner regista e protagonista di Horizon: an american saga, presentato in anteprima mondiale. Una saga a episodi sulla conquista dell’ovest nell’ America di fine ottocento interpretato oltre che da Costner anche da Sienna Miller, a riscoprire la storia americana fra realtà e leggenda. «Sono vent’anni, ha detto l’attore americano, famoso anche per il suo impegno politico ed ecologico «che manco da questa importante vetrina cinematografica. Sono grato al festival di aver incluso “Horizon” nel suo programma ufficiale». Il film costato 35 anni di lavoro dalla prima stesura, rende omaggio agli uomini del secolo scorso che fra violenze e guerre, hanno contribuito alla costruzione e all’espansione degli Stati Uniti d’America e si compone di quattro capitoli che vede impegnate star del calibro di Jeanna Malone, Sam Worthington oltre che di Sierra Miller e dallo stesso Kevin Costner che aggiunge un’altra medaglia al suo straordinario carnet di successi in oltre quarant’anni di carriera. Dalla prima regia nel 1990 di Balla coi lupi che conquistò ben 7 premi Oscar, a Gli Intoccabili diretto da Brian De Palma, ispirato all’autobiografia dell’agente federale Eliot Ness, JFK di Oliver Stone nel 1991, Robin Hood – Principe dei Ladri di Kevin Reynolds, Bodyguard di Mick Jackson del 1992 e anche Un mondo perfetto dell’amico Clint Eastwood.
Una giornata molto intensa del Festival quella di oggi, che si conclude con la visione in concorso di Limonov: The Ballad, del dissidente Kirill Serebrennikov, un film potente per chi ha avuto la fortuna di vederlo, che da questa mattina alle 8,30, sta già conquistando la critica di tutto il mondo. Basato sul bestseller Limonov di Emmanuel Carrère, il nuovo film è descritto come “un viaggio attraverso la Russia, l’America e l’Europa durante la seconda metà del XX secolo”.
Foto di copertina: Il cast al completo di Emilia Perez