A Cannes, il cinema si fa bello. Speriamo anche Sorrentino!

Apertura questa mattina per l’ultima edizione del Festival del Cinema diretto ancora da Thierry Frémont

“La star des affiches”, titolava questa mattina il Nice-Matin per commentare il manifesto ufficiale del Festival omaggio ad Akira Kurosawa posto sulla facciata del Palais du Festival a Cannes che illustra un gigantesco schermo guardato da un pubblico di giovani, metafora per il futuro del grande schermo.  Cannes inaugura con un parterre di star e autorità, convocate anche per ricordare l’imminente Olimpiade di Parigi, protagonisti della 77esima edizione di un Festival che fino al 25 maggio ospiterà in concorso per la Palma d’oro 22 pellicole in concorso e altre centinaia sparse nelle varie sezioni compreso il “mercato” capace di fatturati milionari.

Meryl Streep sul red carpet

Ospite d’onore in apertura, Meryl Streep, regina assoluta della cerimonia di apertura, accolta dalla regista Greta Gerwig, presidente della giuria della quale parte anche l’attore italiano Pier Francesco Favino che si è dichiarato felice e onorato di questa esperienza da condividere con i protagonisti affermati del cinema mondiale. «Ogni film ti porta in posti diversi fisici e dell’anima», ha dichiarato ai giornalisti.

Meryl Streep che riceverà la Palma d’oro per la sua straordinaria carriera, torna a Cannes 35 anni dopo essere stata premiata nel 1989 con il film Un grido nella notte. E dopo Jeanne MoreauCatherine DeneuveJane Fonda e Jody Foster, avrà l’onore di inaugurare Cannes una delle migliori attrici della storia del cinema: 21 volte nominata agli Oscar, 3 statuette vinte come miglior attrice protagonista con Kramer contro Kramer nel 1979, La scelta di Sophie nel 1982 e The Iron Lady nel 2011. «Sono immensamente felice e onorata di tornare a Cannes per ricevere questo importante riconoscimento per il mio lavoro. Il cinema sarà sempre lo specchio dei tempi».

Unico film italiano in concorso lo abbiamo già annunciato in diretta ieri con il collega del Tg1, Paolo Sommaruga sarà Partenope, diretto dal premio Oscar Paolo Sorrentino sul quale torneremo nei prossimi giorni salvo complicazioni, perché mai come quest’anno si sono verificati notevoli problemi per accedere alle visioni per la stampa accreditata che quest’anno ha superato le 4300 unità a fronte di un limitato numero di sale e proiezioni. Il film di Sorrentino è interpretato da Gary OldmanLuisa RanieriSilvio Orlando e Stefania Sandrelli.

Altro film italiano che vedremo a Cannes 2024 nella sezione “En certain regard” sarà I dannati,  diretto dall’italo americano Roberto Minervini. Ieri fra gli eventi della pre-apertura abbiamo visto Napoleon di Abel Gange, leggenda cinematografica del cinema muto degli anni ‘20 restaurata per la gioia dei cinefili di tutto il mondo. Un’opera spettacolare in bianco e nero mostrata in versione ridotta per la prima volta a Roma durante la famosa Estate romana inventata da Renato Nicolini.  A Cannes la proiezione è stata accompagnata dall’orchestra sinfonica di Radio France composta da 250 musicisti.

Sul red carpet (la spettacolare Montée des Marches), volti noti del cinema, della televisione, della politica e della cultura. Su tutti i componenti della giuria e il cast del film scelto fuori concorso per l’apertura dal titolo Le deuxiemme acte, il regista Quentin Dupieux  e gli attori Lea Seydoux e Vincent Lindon. Il film che fra mille difficoltà siamo riusciti a vedere questa mattina è un divertente “road movie” in comedy giocato con fantasia e humor attorno a misteriosi epiloghi fra realtà e fantasia che non vi riveliamo per impegni di embargo.

«Noi non facciamo politica», ha dichiarato alla stampa il direttore del Festival Thierry Frémont. Intanto scoppia uno sciopero dei lavoratori precari, e un primo “scandal” annunciato sullo schermo in una delle sezioni collaterali con il film Me too, evocato nel cortometraggio di Judith Godrèche dal titolo Moi aussi.

Intanto a Cannes per la serie “non c’è ne mai abbastanza”, sono già arrivati il regista e produttore di Guerre stellari, il premio Oscar  George Lucas, che sarà premiato anche lui con un Palma d’oro alla carriera, ospite da qualche giorno nella factory da oltre 500 ettari di Brad Pitt immersa nel verde della Provenza che ospita anche un modernissimo studio di registrazione. Tra le star internazionali presente  anche Kevin Kostner, che presenterà nei prossimi giorni fra gli eventi speciali Horizon, Una Saga Americana, un progetto a  episodi sulla conquista dell’ovest nell’America di fine ottocento raccontata fra realtà storiche e leggende. «Ci tengo a ringraziare il Festival per questa opportunità. Sono più di vent’anni che manco da questo importante palcoscenico. Ho lavorato dieci anni a questo progetto e sono davvero orgoglioso di proporlo al pubblico di Cannes in anteprima mondiale», ha detto ai giornalisti

E per la serie “Che bello questo cinema”.  titolo azzeccatissimo di un’editoriale di Concita De Gregorio, il parterre internazionale di Cannes saluta con entusiasmo anche la conferma a direttore artistico della Mostra del cinema di Venezia in cartellone dal 28 agosto di Alberto Barbera, inserito da Variety nella prestigiosa lista fra le personalità più influenti dello spettacolo, che dirigerà la Mostra fino al 2026.  E intanto è stato reso noto che a condurre le serate di apertura e chiusura della kermesse veneziana, giunta all’81° edizione, sarà l’attrice Sveva Alviti, mentre la giuria internazionale sarà guidata dall’attrice francese Isabelle Huppert, mentre il Leone d’oro alla carriera sarà ad appannaggio del regista Peter Weir.

Il Palais du Cinema

Ultima (per ora) notizia dalla Croisette cinematografica di Cannes dove girano già i rumors su un altro scandalo preannunciato dallo schermo, garantito dicono i pochi addetti ai lavori che lo hanno visto del film Maria, presente nella sezione “Cannes premiere”, interpretato da Matt Dillon che interpreta il Marlon Brando di Ultimo tango a Parigi, di Bernardo Bertolucci. Il film è ispirato alla biografia di Maria Schneider. Con Dillon, nel ruolo della chiacchierata attrice che si ribellò per alcune scabrose sequenze di quel film, l’attrice Annamaria Vartolomei.

Teatro Roma
Flaminia Zacchilli

Amanti: in terapia si piange

Una commedia forse troppo leggera, dedita a fare luce sulla controversa figura degli “amanti” e sul peso delle relazioni extraconiugali 

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