Cronaca di una rivalità tra due giganti del teatro Elisabettiano
È ormai ben nota la competizione che scorreva tra i due più grandi drammaturghi del teatro Elisabettiano, William Shakespeare e Christopher Marlowe. Il primo, autore di sonetti, di commedie che lo hanno reso il più celebre drammaturgo e scrittore inglese molto apprezzato dalla Regina Elisabetta I. Il secondo, autore del Dottor Faust e di Edoardo II, destinato alla morte, a soli trent’anni, in una rissa da bettola.
Ma la chiave dello spettacolo Shakespeare in love…with Marlowe all’Off Off Teatro suggerisce un altro punto di vista, quello piuttosto -da parte del giovane Shakespeare- di ammirazione, di conoscenza, oltre che di apprendimento della più nobile arte del componimento teatrale e poetico, dal più grande esperto scrittore di teatro come Marlowe.
La collaborazione artistica si manifesta in uno scenario storico piuttosto complicato per l’Inghilterra Cinquecentesca, alle prese con il temibile nemico spagnolo Filippo II di Spagna, intenzionato a far guerra alla patria del Protestantesimo in nome di un Cattolicesimo puro e pronto a salpare con la sua Armada Invencible nelle acque inglesi, ma che alla fine avrà tutto il sapore di una grande sconfitta. La Chiesa Puritana invece, punta il dito contro il Teatro e considera tutti i teatri come luoghi temibili e di peccato in cui regna il Male e tutte le sue oscure presenze.
Si rimane piacevolmente colpiti dalla grande affinità di scena che lega padre e figlio, Ennio Coltorti e Jesus Emiliano Coltorti, oltre che dalle loro doti interpretative già apprezzate nello spettacolo Shylock, il Giudeo andato in scena di recente.
Lo spettacolo che ha debuttato ieri sera è suddiviso in diversi quadri per dar modo e spazio al trasformismo di Ennio Coltorti di esprimere caratteri e personaggi che influenzano la carriera prematura del giovane Will Shakespeare (interpretato da Jesus Emiliano). Quel trasformismo, che era tipico dell’epoca Elisabettiana, dove solo agli uomini era permesso andare in scena e interpretare anche ruoli femminili, poiché alle donne non era permesso recitare.
L’evocazione storica viene supportata anche grazie a una semplice ed essenziale scenografia e ai costumi, laddove si percepisce subito l’anima Cinquecentesca di una Londra caotica, ribelle, sfrontata, protesa ai traffici commerciali e con le prime trasgressioni omosessuali, via via sempre meno scandalose.
La drammaturgia di Vittorio Cielo raccoglie un messaggio di speranza e di lotta alla sopravvivenza del Teatro, oltre che a lasciare in sospeso il mistero sulla vera identità di William Shakespeare. Un nobile, un impostore, un abile rimestatore di storie altrui? Un fatto solo sembra acquisito: l’intuizione nativa della storia di Romeo e Giulietta sembra appartenere proprio a Kit Marlowe.
Non c’è soluzione ai dubbi: regna sovrana l’incertezza sulle teste dei teatranti. Il rifugio sicuro è nella speranza e nella preghiera, proprio come il Fool Shakesperiano nella sua personalissima orazione in cui invoca Dio, per chiedere di purificare l’anima di Marlowe prematuramente scomparsa e protezione per il Teatro.
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Shakespeare in love (with Marlowe) di Vittorio Cielo – con Ennio Coltorti e Jesus Emiliano Coltorti – Regia di Ennio Coltorti – Aiuto regia Matteo Fasanella – Assistenti alla regia Nathan Macchioni ed Erica Intoppa – Scene e costumi Rita Forzano – Sartoria Costumepoque – Grafica Ilenia Fusco – Tipografia Animobono – Foto Tommaso Le Pera – Dal 3 al 5 maggio all’Off Off Teatro