Angelo Rizzoli: storia di un’impero

Da poco in libreria un libro dedicato alla figura del grande Angelo Rizzoli, editore e produttore cinematografico

La scena si apre con la carrellata che inquadra il panorama del suggestivo porto di Lacco Ameno di Ischia. Sposta l’obiettivo sul Moresco Hotel Regina Isabella, caro con le sue terme alle teste coronate di mezza Europa come lo scià di Persia, grandi manager come Enrico Mattei, registi e attori come Chaplin, Hitchcock, Elizabeth Taylor e Luchino Visconti.

Adesso la mdp montata sulla prua del Sereno inquadra in primo piano un’elegante signore vestito di lino bianco dai tratti inconfondibili. É Tony Renis, grande frequentatore durante le crociere estive del lussuoso yacht dell’editore e produttore cinematografico Angelo Rizzoli ovvero il cumenda, come lo chiamavano gli stretti collaboratori e gli amici da quando nel 1931 il re lo nominò Commendatore all’ordine della Corona. Un’imbarcazione, simbolo non solo di successo e di potenza economica, che incarnava anche lo stile di vita sofisticato e l’eleganza dell’epoca.

Il cumenda di Milano, che innamorato di Lacco Ameno negli anni cinquanta staccava assegni milionari per comprare e restaurare l’intera area di quel “paradiso” ischitano, non solo per costruire grandi alberghi ma anche un grande ospedale che ancora oggi porta il suo nome.

Attracchiamo alla banchina e la camera in soggettiva inquadra Tony Renis che ci viene incontro sorridendo, perché lui e soltanto lui, grande amico di Rizzoli è stato sempre fra gli ospiti di quel salotto galleggiante sul mare, prima e dopo il grande successo dei suoi film e delle sue canzoni e soprattutto per raccontare il mito dell’industria cinematografica italiana.

Questo molto approssimativamente descritto dovrebbe essere l’inizio del docufilm che Osvaldo De Micheli, direttore marketing della Cineriz e il sottoscritto, dedicheranno alla figura di Angelo Rizzoli, un film documentario di prossima realizzazione.

Ne parlo in occasione dell’uscita in libreria lo scorso 9 aprile del libro Il canto della fortuna scritto da Chiara Bianchi, edito da Salani, un interessante viaggio sull’incredibile vita del più importante editore e produttore cinematografico dell’Italia del dopoguerra, che costruì la sua fortuna fra giornali, magazine e film come La dolce vita e di Fellini con il quale vinse un Oscar.

La Cineriz, abbreviazione di cinema Rizzoli, è  stata fondata nel 1956, la direzione generale era a Roma nella centrale via Veneto,  proprio di fronte al leggendario   Hotel Excelsior, dove soggiornavano tutte le grandi star che venivano da Hollywood, impegnate nella lavorazione di film a Cinecittà, la stessa via Veneto punto d’incontro alla moda che aveva ispirato Fellini e gli sceneggiatori della Dolce vita e fra i tanti film prodotti, titoli come Giulietta degli spiriti dello stesso Fellini, Un maledetto imbroglio di Pietro Germi, L’eclisse di Michelangelo AntonioniMamma Roma  di PasoliniAmici miei  e Un borghese piccolo piccolo di Monicelli, questi ultimi due coprodotti.

il libro racconta la saga romanzesca della famiglia Rizzoli, dalla nascita fino alla morte del grande editore capostipite avvenuta nel 1970.

Classe 1889, cresciuto a Milano in un orfanotrofio, nel 1927 sposò Anna Marzorati che gli diede tre figli e fondò la Rizzoli editore acquisita successivamente dalla Mondadori nel 2016. Da qui, grazie al pallino per gli affari, l’inarrestabile ascesa fra giornali, film e opere industriali, che lo ha collocato fra i grandi imprenditori dell’Italia del dopoguerra, anche grazie al cinema.  Woody Allen e Dino De Laurentiis che nel 1972 si trasferì a New York, erano abituali clienti dell’elegante libreria Rizzoli nella Quinta strada a due passi da Central park.

“Il romanzo della sua vita” come scrive Paolo Di Stefano sul Corriere della sera, che Rizzoli non volle mai comprare, rimane una figura chiave nella storia culturale italiana, il cui lavoro ha contribuito in modo significativo a plasmare l’identità culturale del nostro Paese.