artemisia

Artemisia e Caterina, due storie che parlano per tutte (o quasi)

Lo spettacolo di Laura Curino chiude la tanto discussa mostra dedicata ad Artemisia Gentileschi

Nella cornice del Palazzo Ducale di Genova va in scena Artemisia, Caterina, Ipazia… e le altre, una produzione del Festival dell’Eccellenza al Femminile che unisce arte e teatro in diversi personaggi femminili che Laura Curino evoca e interpreta in un racconto dai toni a volte comici.

Artemisia
Laura Curino

Le premesse sono di uno spettacolo che propone allo spettatore la storia di «una figura femminile forte che si riscatta dalla violenza e si emancipa dalla sua condizione attraverso l’arte e l’affermazione di sé».

Così fra sovrapposizioni d’identità, i personaggi di Artemisia e Caterina (Santa Caterina di Alessandria) vengono accostati a quello di Ipazia, ma anche di Giovanna d’Arco, unite alle immagini delle principali opere d’arte di Gentileschi e altri artisti a lei contemporanei che vanno a comporre suggestivi scenari grazie all’intervento di videoproiezioni (a cura di Sara Monteverde). 

Laura Curino (già vista e da noi recensita per lo spettacolo L’anello forte), con un’interpretazione sempre di alto livello,  tiene da sola in piedi lo spettacolo alternando momenti drammatici (come il racconto dell’episodio che vede Gentileschi vittima di stupro da Agostino Tassi) a momenti più comici (come la dissacrante presa in giro de La scuola di Atene di Raffaello di cui non è ben chiaro il nesso logico con il resto dello spettacolo).

Lo spettacolo è l’evidente frutto di uno studio ricercato sulle similitudini e sovrapposizioni che queste figure femminili non sempre palesano, nei loro drammi e nelle loro storie. La regia di Consuelo Barilari è curata nei dettagli e la scelta di affidarsi, oltre che all’interpretazione di Curino, anche a supporti video crea un effetto sicuramente immersivo unendo alle storie narrate anche immagini palpabili.

Il tentativo dello spettacolo è quindi quello di dar voce a tutte queste donne, spesso messe storicamente in ombra dall’intervento maschile.

Sebbene l’obiettivo sia ammirevole, il risultato non è del tutto convincente, causato forse anche dal poco favorevole ambiente in cui lo spettacolo è stato rappresentato, poco adatto a una rappresentazione del genere. 

Laura Curino

Quel che non convince è che, come accaduto per la tanto discussa mostra (sempre recensita dalla sottoscritta qui) dedicata ad Artemisia, il focus centrale, voluto o meno, è stato sin dall’inizio caratterizzare la sua figura come vittima che vuole vendetta e non come donna o artista. E com’è successo in occasione della mostra, anche in questo caso il risultato che si ottiene con un’operazione del genere è di puntare i riflettori sull’evento drammatico, non facendo mai liberare Artemisia dallo status di “vittima”.

Il pubblico presente ha comunque molto apprezzato la rappresentazione, ridendo di cuore nei momenti comici (e a volte anche in quelli meno comici) e applaudendo con numerosi brava (sempre meritati) per Laura Curino. La critica (almeno questa critica) resta un po’ perplessa.

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ARTEMISIA, CATERINA, IPAZIA E… LE ALTRE con Laura Curino – ideazione e regia Consuelo Barilari – testo dal Laboratorio di scrittura collettiva Raggi X condotto da Patrizia Monaco – drammaturgia Laura Curino – impianto scenico Federico Valente – videografica Sara Monteverde – proiezioni Gianluca De Pasquale – costumi Francesca Parodi – progetto luci Fabio Parodi – produzione Schegge di Mediterraneo Festival dell’Eccellenza al femminile – Sala del Minor Consiglio 25 marzo 2024

Foto di scena @Guglielmo Verrienti