Dallo scorso 29 febbraio nelle sale il film tedesco di Ilker Catak che affronta la verità e le sue molteplici sfaccettature.
In una scuola tedesca l’insegnante Carla Nowak (Leonie Benesch), diligente ed amorevole insegnante di matematica, si trova coinvolta in una serie di piccoli furti scolastici che destano sospetti tra gli alunni; per fronteggiare ciò la stessa Nowak decide di indagare personalmente utilizzando la videocamera del proprio laptop. Le prove raccolte portano alla segretaria della scuola Friederike Kuhn (Eva Löbau), madre anche di Oskar (Leonard Stettnisch) allievo della stessa insegnante.
Fino a quanto si spinge il prezzo da pagare per la verità? Questo è il dubbio che si insinua nel thriller tedesco La sala professori ( The Teacher’s Lounge ) di Ilker Catak. Una vicenda svolta integralmente all’interno degli spazi scolastici, dalla sala professori, alle aule, ai corridori e bagni dell’istituto. Un”atmosfera fatta di dialoghi, difficoltà e dubbi etici dove il confine tra verità e giustizia appare sempre più contestabile.
Come la Nowak spiega ai suoi alunni che la matematica “è un susseguirsi di azioni ripetute per risolvere un problema” questo susseguirsi di azioni non sembra avere luogo in un contesto come quello scolastico dove razionale ed emozioni umane possono scontrarsi, con ognuno (adulti per niente esclusi) che esprime la propria convinzione e verità, a costo di compromettere il prossimo.
L’insegnante all’inizio della propria indagine crede di fare la cosa giusta ma gli effetti che tale azione hanno sulla Kuhn e di conseguenza il figlio Oskar sono devastanti. La donna viene sospesa da lavoro mentre il figlio diventa vittima di una parte della sua classe che lo accusa delle colpe della madre. Allo stesso tempo l’altra fazione di compagni empatizza con lui sostenendolo in una lotta sempre più tenace contro la professoressa, prima autorevole e rispettata, ora sempre più osteggiata dalla classe.
Un insieme di contrasti che non coinvolgono solo i ragazzi e i loro genitori ma anche gli insegnanti, dove lo stesso video della Nowak, e la conseguente mancanza di tutela della privacy, rappresenta un problema per la professoressa che si ritrova a passare da vittima a carnefice verso cui puntare il dito.
Interessante anche la dinamica del rapporto genitori-alunni- insegnati, una triade che mostra la sempre minor autorevolezza dei docenti nei confronti degli studenti e i loro genitori mettendo in luce la realtà del sistema scolastico attuale. Un contesto che espone quanto oggi sia sempre più difficile istruire i ragazzi, dove l’equivoco e l’incomprensione e spesso possibile e la mancanza di adeguata comunicazione spesso sovrasta il resto.
Accade così che tutto può apparire confuso, senza definizioni di cosa sia giusto e cosa sbagliato, che un’informazione possa essere presa, confutata e spesso rivolta contro se stessa o che un dato possa essere manipolato a proprio vantaggio. Tutti meccanismi che possono vivere già nella comunicazione scolastica e si fanno esempio di un sistema sociale più grande, quello della vita adulta, di cui la scuola è formatrice.
Nei suoi 98 minuti la pellicola regge in maniera realistica gli eventi spesso paradossali che si susseguono, come la tensione emotiva della protagonista, qui interpretata dalla brava Leonie Benesch che riesce senza eccesso a trasmettere lo stato emotivo della donna. La musica, alternata tra brani classici e suoni più acuti, accompagna le emozioni provate mentre la fotografia in Quatto Terzi all’ interno dell’ ambientazione scolastica quasi incrementa lo stato claustrofobico della vicenda.
Candidato agli scorsi Oscar 2024 come miglior film straniero La sala professori interroga diverse questioni, lasciando sempre insita la domanda su quali debbano essere i limiti posti tra verità ed umanità, razionale ed irrazionale e di quanto effettivamente non vi sia mai una esplicita risposta.
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La sala professori – Regia di Ilker Catak; sceneggiatura di Ilker Çatak e Johannes Duncker; con Leonie Benesch, Eva Löbau, Leonard Stettnisch; fotografia di Judith Kaufmann Casa di produzione Zweites Deutsches Fernsehen; distrubuzione italiana Lucky Red Germania, 2023 – 98 minuti
Foto ed immagine copertina: Lucky Red