Una lussuosa tenuta a nord del Regno Unito diventa location di un thriller all’insegna della perversione.
L’erba del vicino è sempre più verde, dicevano. Emerald Fennell sembra aver costruito il suo nuovo film uscito su Amazon Prime Video proprio su questo assunto che regola il mondo dall’alba dei tempi. Che sia una vecchia storia, quella dell’invidia per il prossimo tuo, lo si vede già dai titoli di testa medievaleggianti con quel tono chic vorticoso àlla Buz Luhrmann.
La regista e sceneggiatrice Emerald Fennell, dopo l’Oscar alla sceneggiatura all’esordio con Una donna promettente, si cimenta con il genere che gli inglesi trattano meglio di tutti: il dramma scolastico.
Sebbene Saltburn sia effettivamente il nome di un feudo nobiliare della famiglia Catton, il film si apre nel più consueto scenario universitario oxfordiano, in cui Oliver (Barry Keoghan) è un ragazzo con problemi di socialità ma attratto dalla figura carismatica e “popolare” del suo compagno di college Felix (Jacob Elordi).
Con fin troppa rapidità, Oliver entra nelle grazie di Felix che si rivela un buon amico con una grande sensibilità mista ad una sindrome da crocerossino che lo fa essere una preda sanguinante tra gli sciacalli.
In men che non si dica arriva l’estate e lo scenario si sposta nella residenza familiare di Felix a Saltburn. Felix, mosso da estrema compassione nei confronti dell’amico emarginato, con una famiglia disagiata alle spalle e solo la borsa di studio come ancora di salvezza, gli offre ospitalità nel suo castello. Ad accoglierlo ci saranno i genitori di Felix (tra cui una probabile candidata agli Oscar Rosamund Pike nella versione più aristocraticamente snob della sua carriera) con sua sorella Venetia (Alison Oliver), insieme alla povera Pamela (Carey Mulligan) e il cugino Farleigh (Archie Madekwe).
La cosa senza dubbio migliore di questo film è Barry Keoghan. Che poi è tendenzialmente la cosa migliore anche de Gli spiriti dell’isola, ma questa volta da assoluto protagonista. Si prospetta una candidatura agli Oscar dopo quella ai Golden Globe. Siamo davanti all’astro nascente del cinema mondiale: una maschera da Cyrano che racconta una profondità psicologica spaesata e disturbata dal forte impatto espressivo ed emotivo. Un degno erede di Joachin Phoenix, per intenderci.
Nella preparazione del ruolo di Oliver (nome della tradizione letteraria inglese di Dickens), Keoghan ha preparato 5 quaderni dedicati ciascuno a uno dei lati delle personalità che aveva individuato nel personaggio.
Per il resto è un film assolutamente estetico, grazie a una regia da Oscar di Emerald Fennell, che guarda a riferimenti ben precisi e tra questi c’è anche qualcosa di italiano. Guadagnino è il suo principale modello di riferimento sia per le ambientazione bucoliche estive e quella forma platonica (ma neanche troppo) sentimentale di Chiamami col tuo nome, ma anche il sanguinolento Bones and All. Così come in maniera più concettuale, si percepisce quella sterilità mondana propria del cinema di Paolo Sorrentino.
Al netto della leggera e artistica necrofilia, questo è certamente un buon prodotto per gli amanti del genere “Relazioni pericolose” che oscilla tra Bridgerton e Il Talento di Mr. Ripley. Per quelli che invece amano i thriller overthinker, il finale vi lascerà sopresi ma non troppo.
Saltburn – Regia e sceneggiatura di Emerald Fenner- Con: Barry Keoghan, Jacob Elordi, Rosamund Pike, Richard E. Grant, Archie Madekwe, Sadie Soverall, Richie Cotterell, Millie Kent, Will Gibson, Tasha Lim, Aleah Aberdeen, Matthew Carver, Ewan Mitchell, Reece Shearsmith, Gabriel Bisset-Smith, Saga Spjuth-Säll, Paul Rhys. Disponibile su Amazon Prime Video dal 17 novembre 2023