Chi o che cosa telecomanda la nostra crescente cattiveria?
La guerra del Tiburtino III è un’altra di quelle rare dimostrazioni di come la commedia italiana possa ancora divertire reinventando codici e culti con ipotesi di relativa originalità. Tra Zerocalcare e Carpenter, tra Dino Risi e Romero, passando rapida tra Ridley Scott e Gabriele Mainetti, Luna Gualano dopo la prova di Go Home (A casa loro) 2018- torna a giocare con l’horror di casa nostra, regalando uno spaccato graffiante, graffittato, ritmico, divertitamente disgustoso come lo Slaim ai vermi che incantava la generazione bimba dei cinquantenni attuali.
Un meteorite dai connotati inquietanti atterra nel cuore del popoloso quartiere romano, generando bachi fluorescenti che colonizzano le radici degli ignari abitanti, fino a ridurli a una pericolosa razza assassina. Riusciranno i giovani locali, coadiuvati da una cinica influencer, a sventare la strage? Questa in breve la traccia di partenza, che a colpi di solvente per smalto e induzioni fideistiche –entra in ballo perfino Padre Pio- ci conduce in un labirinto irto di agguati, piccole e grandi crudeltà, razzismi, carrierismi, innocue e perigliose mortificazioni, relazioni sbilanciate, abusi di potere, guerricciole di piccoli interessi, vendette personali implose che trovano, grazie al coadiuvante alieno, materia di espressione estrema.
Nella studiata paradossalità delle gag che si susseguono con malevolo incalzare, scapperebbe da riconoscere gli sbotti di bava urbana, così miseramente quotidiana, di un macrocosmo ben più generalista che attende ancora la sua sbandierata redenzione post pandemica, mentre si radica sempre più convintamente nell’assuefazione a essere invece peggiorato. A voler cercare analogie più sofisticate, per tentare di rispondere alla domanda di partenza, si potrebbe solcare l’oceano dei media di ogni sorta, il 5g, le guerre reali più o meno indotte che scarnificano il pianeta, ma dotati di piccolo veliero ci si limita in questa sede a ricordare come il faticoso astrarsi dal dilagante pressapochismo emozional-sentimentale, anche solo nelle piccole scelte relazionali quotidiane, sia di per sé la migliore approssimazione disponibile alla spada laser di Star Wars. La pace può cominciare dal trattenere la carogna che ci fa suonare il clacson quando il semaforo è ancora rosso o abbiamo lasciato andare anche questa speranza minimale? Natale in fondo è dietro l’angolo.
Riuscito l’amalgama di volti consolidati e visi nuovi, efficace la fotografia acida di Giuseppe Chesso. Auguri d’incasso spaziale e sequel salvifici da galassie luminose.
La guerra del Tiburtino III – Regia di Luna Gualano – Con Antonio Bannò, Sveva Mariani, Paolo Calabresi, Paola Minaccioni, Francesca Stagnì, Federica Maiorana – Prodotto da Mompracem, Rai Cinema, con il contributo del Ministero della Cultura Fandango distribuzione. Musiche originali di Emiliano Rubbi, co autore con la regista della sceneggiatura e le apparizioni gustose di Carolina Crescentini e Francesco Pannofino. Data uscita 2 novembre 2023