Per la prima volta dal 1985 sarà visibile grazie al restauro curato dallo stesso regista siciliano
Per la prima volta dopo 40 anni di oblio, è stata presentata in anteprima alla Festa del Cinema di Roma, la serie girata in contemporanea con il film Il Camorrista, da cui l’omonimo titolo. Nell’incontro del pomeriggio di oggi, il regista premio Oscar Giuseppe Tornatore ne ha spiegato alcuni aneddoti e la difficile esistenza della serie, strettamente legata al film che nel 1986 ricevette numerosi attestati di stima, ma anche pesanti denunce e editti bulgari come l’esilio per ben 9 anni dalle distribuzioni.
La serie è un’estensione naturale del film, poiché, come racconta Tornatore stesso, è stata girata in contemporanea con il film per volere del produttore della Titanus Goffredo Lombardo. Un volere dettato dalla stringente necessità di un finanziamento cospicuo per un’opera prima piuttosto impegnativa sia economicamente sia politicamente.
Così Tornatore accettò di diluire le scene del film in preparazione all’editing della serie che però, vuoi la burrasca giudiziaria che subì il film, Il Camorrista – la serie non venne mai distribuita e finì nei meandri dei magazzini Titanus. Fu proprio quest’ultima, dopo la riorganizzazione societaria di Guido Lombardo, a informare Tornatore di aver ritrovato il girato. Dopo un lungo lavoro di editing, restauro e modernizzazione nei colori e nel sonoro, curato da Tornatore stesso, il prodotto è pronto per essere conosciuto al grande pubblico.
La serie e il film raccontano la nascita della camorra, criminalità organizzata che allora non era conosciutissima come oggi, e si propongono di essere un medium di informazione del nascente movimento criminale.
Ricordiamo essere l’esordio alla regia di un giovanissimo Tornatore che, non avendo grandi finanziamenti, ricorse a numerosi stratagemmi per costruire i suoi due prodotti. E se vi dicessi che nella genesi de Il Camorrista partecipano in qualche modo Gigi Proietti, Gian Maria Volontè e Renato Guttuso?
Ebbene la scelta dell’attore, Ben Gazzara, ha due incredibili storie dietro. La scelta numero uno di Tornatore era Volonté che però era letteralmente impossibile da raggiungere per un regista 27enne alla prima esperienza. In realtà però, spiega il regista siciliano, Gazzara era previsto nel film e il suo casting coinvolse anche il pittore Renato Guttuso, che era stato oggetto di analisi di un documentario del suo compaesano Giuseppe Tornatore. Gazzara, allora un nome altisonante nel cinema contemporaneo, si informò proprio con Guttuso circa questo regista emergente e il pittore, in virtù di una tradizione italianissima di solidarietà paesana, sponsorizzò moltissimo il regista. Gazzara si convinse ma Tornatore non aveva in mano nulla ancora, nemmeno il “si” della produzione. Così organizzò una conferenza stampa per la presentazione di un film ancora senza produttore nel ristorante gentilmente prestato gratuitamente da Gigi Proietti.
Goffredo Lombardo vide il suo nome su tutti i giornali come produttore del film e non poté esimersi dal concedere il minimo sindacale per fare il film. Lombardo fu una figura fondamentale per la carriera di Tornatore anche per film non finanziati da lui. Per Nuovo Cinema Paradiso diede il consiglio di sceneggiatura vitale per la resa del personaggio di Alfredo che è stato determinante nel capolavoro poi premiato agli Oscar.
La serie è tratta dal romanzo di Giuseppe Marrazzo, scritta e diretta da Giuseppe Tornatore e prodotta da Titanus. Il cast conta nomi come Ben Gazzara, Leo Gullotta, Laura del Sol e Lino Troisi.