il teatro sensibile tra l’ arte ed il gioco
Per la V edizione del Mercurio Festival, direzione artistica di Giuseppe Provinzano, è andato in scena il 24 settembre BLEU! della Compagnia TPO, presso lo spazio Tre Navate dei Cantieri Culturali della Zisa a Palermo. Diretto da Davide Venturini e Francesco Gandi, il loro teatro è immersivo, interattivo, visivo, emozionante e riesce a condurre il pubblico nell’ esperienza unica dello spettacolo, dove il protagonista è lo spazio. Gli spettatori possono sperimentare il confine tra arte e gioco attraverso luci, colori e suoni che si alternano in un ambiente sensibile dove si sperimenta.
Il teatro dovrebbe insegnare alla fascinazione e lo sanno molto bene i bambini che si affidano quasi totalmente alla loro immaginazione, ai loro sensi, all’ istinto e alla loro empatia. Il teatro degli Adulti, spesso, issa delle barriere tra pubblico e performer, tra chi agisce la scena e chi la osserva. Tutte queste barriere, che spesso solo costruzioni mentali sovra strutturate da vissuti esperenziali, portano l’adulto a non lasciarsi completamente guidare dentro lo spettacolo. Al contrario, i bambini, non avendo un pensiero sovra strutturato come l’adulto riescono, come dicono gli inglesi, a giocare il teatro.
In BLEU! i TPO attingono alla mitologia greca e alle storie che il Mediterraneo porta con sé, il pubblico assiste all’ incontro di due figure: un marinaio e una ninfa del mare. Questa misteriosa figura femminile lascerà cadere una perla nel mare affinché lui la ritrovi attraversando diversi quadri scenici, tutti costruiti attraverso il video, la danza, i suoni, la musica e l’ interazione con i bambini. Il pubblico viene trasportato dentro una meravigliosa storia dove gli elementi naturali dell’ambiente marino, nonché le stelle filo conduttore dello spettacolo, raccontano una narrazione fatta di perdite e rincontri, di giochi teatrali e illusioni. Protagonisti soprattutto i bambini, che i danzatori conducono dentro un grande tappeto di danza interattivo sul quale vengono proiettate meravigliose immagini video. Sopra lo spazio scenico una grande spirale di tulle, sospesa, mobile, in lenta e costante trasformazione traguarda la scena e anche qui si alternano immagini video proiettate. Le scenografie dello spettacolo rimandano alle immagini spettacolari del teatro del Settecento, periodo nel quale gli effetti scenografici e le macchine teatrali riempivano le scene.
Troppo abituato a non condividere, l’adulto si ritrova ad agire il teatro spesso solo con la mente, senza liberare il corpo. Si crea così la cosiddetta quarta parete e romperla non è cosa facile. I bambini, al contrario dell’adulto, riescono con molta più facilità ad interfacciarsi con il gioco teatrale e per loro è fisiologico toccarsi, condividere, parlarsi e lasciarsi trasportare senza paura. Molte paure sono trasmesse al bambino da noi “grandi”; così facendo non permettiamo loro di esprimersi pienamente, non consentiamo loro di crescere come adulti consapevoli di fare parte della stessa società. La società si esprime attraverso il teatro, e attraverso questo ci parla, racconta di noi. In teatro si impara a stare con gli altri, ognuno ha un suo spazio che viene attraversato, agito, osservato, rispettato e messo in discussione senza paure, sempre nel rispetto di noi stessi e degli altri.
La coreografia dello spettacolo è di Anna Balducci, Visual design Elsa Merisi, Computer engineering Rossano Monti, sound design Spartaco Cortesi, costumi Fiamma Ciotti Farulli, produzione Compagnia TPO in coproduzione con il Teatro Metastasio di Prato, Théâtre Joliette Minoterie de Marseille – Provence 2013, Capitale européenne de la culture.
Il Mercurio Festival continua a stupirci ed incantarci con le sue proposte che lo rendono uno tra i pochi festival del sud che lavorano sulla sperimentazione delle arti teatrali in maniera ineccepibile. Continuano questa settimana i suoi appuntamenti ai Cantieri Culturali della Zisa di Palermo, potete trovare i prossimi spettacoli sul sito https://mercuriofestival.it.