“Ipotesi Metaverso”; tecnologie all’avanguardia e oltre

Si è conclusa da pochi giorni, il 23 luglio 2023, dopo mesi di esposizione dall’inaugurazione del 5 aprile: la mostra Ipotesi Metaverso. Centinaia di visitatori della capitale, assieme ai turisti vogliosi di toccare più da vicino l’arte e le tecnologie sul territorio romano, si sono recati per scoprirla al Palazzo Cipolla, in pieno centro ad alcuni passi dal famoso monumento del Vittoriano, in Via del corso. 

La mostra è stata il frutto dell’intuizione del Prof. Avv. Emmanuele Emanuele, Presidente della Fondazione Terzo PilastroInternazionale. Tante le tendenze all’avanguardia dell’arte contemporanea presenti. La mostra, curata dallo storico dell’arte Gabriele Simongini e Serena Tabacchi, Direttrice e Co-fondatrice del MoCDA di Londra, è stata realizzata da Poema SpA.

Il nome di questa mostra ci mette sull’attenti, facendoci intuire che il metaverso in quanto tale non è un qualcosa di dato che si può prendere per “buono” senza approfondirne punti di forza e limiti. Il metaverso ha attirato i conoscitori propositivi di quello che definiamo mondo non reale e coloro che sono scettici sulle sue prestazioni immersive, dando a entrambe le parti modo di consolidare un’opinione più netta rispetto alla risposta che si sente spesso pronunciare di getto e che riprende le seguenti parole: “Ne ho sentito parlare ma non so cosa pensare a riguardo…”. Certo è che la mostra al di là di tutto è stata allestita bene e ottimisticamente. Se fra i colori sgargianti e le pratiche simulatorie di universi paralleli in cui si vola sopra le città con strumenti costosissimi quali i visori VR, si accusa poca diffidenza e molta praticità che stuzzica, non c’è da meravigliarsi. 

Il bello dell’allestimento è che ci sono oggetti percepibili al tatto ed entità misteriose da sperimentare attraverso il virtuale. Da un momento all’altro sembra trovarsi a essere i protagonisti di un film non conoscendo né la sceneggiatura né i dialoghi, avendo solo la certezza che sia finzione; quindi, con la consapevolezza che all’immaginazione ci si può concedere pienamente. Questo brivido di abbandono fa trapelare un sentore di accomodante curiosità da cui si trae piacere, merito della possibilità di prendere il controllo di ciò che è astratto.

Ipotesi Metaverso, installation view at Palazzo Cipolla, Roma, 2023. Photo Luca Perazzolo

Ebbene, il metaverso permette all’essere umano di entrarci a farne parte muovendocisi dentro e gestendo gli scatti degli spostamenti visivi e sensoriali. L’uso del pensiero si trasmette sulle mani raggiungendo il movimento effettivo di quel “noi” che vaga nel nulla cosmico dove però si provano emozioni reali. Ecco la segreta rivelazione del metaverso, ossia la non indifferenza, e se ne traggo beneficio posso mai considerarlo cosa sbagliata? Sì e no, ma dico no se per servirmene non ne divento vittima perdendo l’intelletto, le capacità cognitive e la ricchezza imperfetta della non artificialità.  

In ogni sala del Palazzo sono stati adibiti mondi aperti alla scommessa che il metaverso porta con sé sul suo conto: un’altalena speciale da al visitatore la sensazione di tuffarsi in un quadro digitale posto di fronte, un’opera visualizza la “filosofia zen”, una performance sonora crea la moltiplicazione sensoriale, lunghe poesie si fiondano nella memoria a breve termine dell’osservatore, sculture costruite su tecnologia blockchain e opere che uniscono scienze biologiche e tecnologie digitali ricoprono le pareti e le riempiono di ingegno.

Ipotesi Metaverso, installation view at Palazzo Cipolla, Roma, 2023. Photo Luca Perazzolo

Grandi artisti storici si incontrano sulla creazione di nuove dimensioni esistenziali con opere di 32 artisti Italiani e internazionali; Carlo Maratti, Andrea Pozzo, Giovanni Battista Piranesi, Umberto Boccioni, Giacomo Balla, Fortunato Depero, De Pistoris, Giorgio de Chirico, Maurits Cornelis Escher, Victor Vasarely, Ugo Nespolo, Giulio Paolini, Giuseppe Fiducia, Pier Augusto Breccia, Alfredo Zelli, Cesar Santos, e opere site-specific di alcuni tra gli artisti digitali dirompenti della scena contemporanea italiana e internazionale: Robert Alice, Refik Anadol, Alex Braga, Joshua Chaplin, Sofia Crespo e/and Feileacan McCormick, Damjanski, Primavera De Filippi, fuse*, Fabio Giampietro con/with Paolo Di Giacomo, Krista Kim, Mario Klingemann, Pak, Joe Pease, Federico Solmi, Sasha Stiles, Pinar Yoldas.