Nella meravigliosa cornice della città di Palermo, il Museo Riso – Museo regionale d’arte moderna e contemporanea di Palermo, ospita alla Cappella dell’Incoronazione la personale di Emiliano Alfonsi, dal titolo Sinopie – l’energia e lo spirito, a cura di Carmen Bellaba. Inaugurata mercoledì 19 Luglio, resterà fruibile fino al 18 Agosto dalle 10.00 alle 13.00, in modalità completamente gratuita.
L’artista contemporaneo, nato a Roma, durante gli anni accademici si dedica allo studio dell’antica lavorazione delle vetrate artistiche e dei mosaici, secondo le regole della tradizione medievale. Parte del lavoro dell’Alfonsi si deve all’artista Barbara Ferabecoli, sua insegnante in Accademia, che ha realizzato centinaia di opere e capolavori presso chiese, santuari, abbazie e istituti religiosi in tutto il mondo.
I ritratti enigmatici dell’ Alfonsi riassumono la sontuosità e lo splendore dell’arte antica, come di fatto anche la tecnica che utilizza per realizzarli, la pittura all’ uovo. I suoi lavori raccontano la dimensione mistica, iconica e olistica dell’uomo e dialogano perfettamente con lo spazio che li ospita, la Cappella dell’ Incoronazione. La Direttrice del Museo Riso, Maddalena De Luca, interviene durante l’inaugurazione e racconta che – Questa mostra si coniuga perfettamente con lo spazio, indicatissimo per le opere dell’ Alfonsi, che affonda le sue radici nella dominazione Araba e Normanna e che si collega direttamente alla stessa Cattedrale di Palermo. Anche Domenica Brancato, direttrice del Museo Diocesano di Agrigento, si sofferma sul rapporto artista – fruitore – Lo spettatore si domanderà certamente cosa ci sia oltre, in un allestimento che racconta anche la storia dell’artista e che ne racchiude la sofferenza, la rinascita, l’ amore, la speranza e il sogno dello stesso Alfonsi.
I soggetti rappresentati sono carichi di bellezza ideale e sublime, sospesi nel tempo, incorniciati da contorni intonati e quasi scultorei, ricordano le opere dei pittori Rinascimentali, Fiamminghi e Preraffaeliti. Grazie alle pitture dell’artista veniamo trasportati in una dimensione magica, sospesa e antica, dove il tempo si ferma e ci accoglie. Se l’arte è il linguaggio dell’anima, e l’anima può essere custodita nello sguardo allora Alfonsi ha colpito nel segno. Visitando l’esposizione si può notare infatti che, lo sguardo del pubblico coincide con quello dei soggetti rappresentati.
Il Regista e Attore Eugenio Patanè è intervenuto durante l’inaugurazione, ha interpretato alcune poesia di Alda Merini, musa ispiratrice per l’ Alfonsi, in particolare Rosa di Maggio, Raso di seta, Canto alla Luna e Rimuovo le antiche muraglie. Racconta Patanè che – Con Emiliano si è creata una connessione proprio in virtù di Alda. La poetessa è stata fonte di ispirazione per alcuni lavori in mostra, tra cui Pigmento 135 ispirato alla composizione della Merini “Rosa di Maggio”. Anche per me, la poetessa è stata fonte d’ispirazione, in particolare per lo spettacolo “Sulla ripa del cielo stellato”; proprio questa mescolanza di Arte che può generare sempre qualcosa di bello”
La Mostra farà tappa al Museo Diocesano di Agrigento, diretto da Domenica Brancato e in seguito a Caltagirone. Durante l’inaugurazione sono intervenuti la Curatrice Carmen Bellalba, la Direttrice del Museo Diocesano di Agrigento Domenica Brancato, Don Fabio Raimondi della Diocesi di Caltagirone e Maddalena De Luca, Direttrice del Museo Riso. La mostra è Patrocinata dalla Regione Siciliana e dal Museo Riso, https://emiliano.pb.studio/dipinti.