Martone e la “sua” stanza al San Ferdinando

È in scena fino al 14 maggio al Teatro San Ferdinando di Napoli, Stanza con compositore, donne, strumenti musicali, ragazzo, lo spettacolo diretto da Mario Martone e scritto da Fabrizia Ramondino con la collaborazione di Ippolita di Majo. Si tratta di un dramma in tre atti che potremmo definire un dramma “da camera” nel quale il protagonista, un compositore appunto, qui interpretato dal magistrale Lino Musella, riflette sulla sua vita.

Lino Musella, Matteo De Luca e India Santella – foto di scena Mario Spada

Il suo monologo si serve di un filo rosso, la musica, per discorrere dei fatti della vita.

Ma quali sono questi fatti? Man mano che il compositore, si arrovella nei suoi pensieri vediamo animarsi una serie di figure, con lui presenti nel salotto borghese che si apre davanti ai nostri occhi. Sono la madre (Iaia Forte); la madre della figlia (Tania Garribba); il factotum (Totò Onnis); la figlia (India Santella) e il ragazzo (Matteo De Luca).

Nel suo dialogare con se stesso e con le figure nella sua mente, il compositore procede in una profonda riflessione sulla propria vita facendo emergere tutti i conflitti, passati e in corso, con i componenti della propria famiglia e con il mondo esterno. Infatti egli evidentemente è intrappolato nella sua stanza, con la sua musica, inabile alla civiltà.

Il compositore, infatti, bloccato nella stanza dimostra di non saper vivere la vita e i pensieri al di fuori della musica. Evidentemente quest’ultima è il metro di paragone con tutto e le riflessioni del personaggio vanno a sezionare lo spaccato di una tipica famiglia borghese con tutti i problemi che la caratterizzano e il conseguente rifiuto dell’artista di adeguarsi alla società che lo vorrebbe un figlio corretto, un marito amorevole, un padre presente e un cittadino modello.

Se è vero che l’arte è strumento di libertà e ribellione, la figura del compositore è la quintessenza dell’artista ribelle che preferisce stare in canotta e mutande tutto il giorno invece di vestire come si confà.

Il salotto borghese nel quale si svolge la vicenda potrebbe essere collocato in un qualsiasi periodo storico anche se alcuni dettagli suggeriscono i primi del secolo novecento. Ma nulla vieta di immaginare gli stessi conflitti nell’epoca contemporanea.

Lino Musella e Iaia Forte – foto di scena Mario Spada

La musica, protagonista insieme al compositore è presente ma non troppo, solo nei momenti più drammatici, il resto è affidato alla parola di Musella e degli interpreti perfettamente orchestrati, mentre pezzi dell’arredamento vengono portati via, uno dopo l’altro, simbolo di una struttura famigliare che si sgretola, così come si sgretolano i pensieri del protagonista.

Stanza con compositore donne, strumenti musicali e ragazzo – Teatro San Ferdinando di Napoli dal 6 al 14 maggio

di Fabrizio Ramondino

regia e scene di Fabrizio Martone con la collaborazione di Ippolita di Majo

con Iaia Forte, Tania Garribba, Totò Onnis, India Santella, Matteo De Luca

luci Cesare Accetta

costumi Ortensia De Francesco

contributi di Ernesto Tatafiore (strumenti musicali), Pasquale Scialò (sinfonia degli attacchi), Anna Redi (tango)

Produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale