Al Planet, Mirandolina regala una modernità d’altri tempi sempre attuale

Mai fuori moda, La Locandiera di Carlo Goldoni ha precorso i tempi e tutt’oggi, nell’adattamento di Caterina Costantini, racconta ancora uno spaccato della società.

Uno spazio raccolto che ricorda gli accoglienti e vivaci salotti di un tempo che fu. È Teatro Planet, la cornice che fa da sfondo allo spettacolo Mirandolina di Carlo Goldoni, per la regia e l’adattamento di Caterina Costantini, in scena dal 13 al 23 aprile.

Mirandolina – Maria Cristina Gionta e Giuseppe Renzo

Protagonista della commedia settecentesca una Locandiera, Mirandolina appunto, prototipo di una donna non così distante dai modelli a cui ci siamo abituati negli ultimi decenni: sicura di sé, furba e intrigante. Una donna custode della propria libertà, pronta a difendere l’indipendenza a fatica conquistata. Capace di utilizzare il suo potere seduttivo per sbeffeggiare, e spesso smascherare, le debolezze del “sesso forte”, perfino degli uomini più spavaldi e difficili da arretire, come il Cavaliere di Ripafratta, che fino all’ultimo sembra resisterle.
Non è nobile ma nemmeno plebea. Rappresenta il ceto medio, quella borghesia che, ribellandosi alla nobiltà, ha rimescolato le carte.

Nell’adattamento della Costantini emerge la volontà di palesare il filo mai spezzato che lega questa figura femminile al passato e ai giorni nostri. Un legame confermato dalla scelta degli abiti, delle scene e del linguaggio, ancorati alla tradizione, e delle musiche abilmente individuate da Eugenio Tassitano che raccontano la contemporaneità.

Ad alternarsi sul palcoscenico, con eleganza, ironia e sagacia, un cast equilibrato e consapevole, che sa fare buon uso dei tempi e dello spazio scenici: una brava e arguta Maria Cristina Gionta nel ruolo di Mirandolina, Vincenzo Pellicanò interpreta il servitore, Emiliano Ottaviani il Cavaliere di Ripafratta, Giuseppe Renzo Fabrizio il servitore della locanda. 

A dare movimento un ben studiato gioco di incontri e scontri tra il dentro e il fuori scena, realizzati con i repentini cambi di scena e inseguimenti incrociati. Un dentro e fuori che si ritrova nella scelta di dare a ciascun personaggio l’arduo e divertente compito di essere parte della scena e, contestualmente, voce narrante diretta a coinvolgere il pubblico.

Mirandolina – Vincenzo Pellicanò, Emiliano Ottaviani, Maria Cristina Gionta e Giuseppe Renzo

L’adattamento messo in atto dalla Costantini e dal suo cast è puntuale, delicato. Intelligentemente tutti gli elementi del lavoro risultano, con successo, combinati per consentire allo spettatore di godere di uno spettacolo amabile e solo apparentemente leggero.

Infatti, ancor di più la restituzione operata dalla regista romana lascia intravede nello sguardo combattivo della Mirandolina delle ultime battute un velo di malinconia. Malinconia che altro non è se non un moto di scoramento verso un’umanità sí debole, che rappresenta per ella stessa, donna forte e indipendente, una condanna e una sconfitta.

Credits
con Maria Cristina Gionta (Mirandolina), Emiliano Ottaviani (Cavaliere di Ripafratta), Giuseppe Renzo (Fabrizio), Vincenzo Pellicanò (Servitore)
regia ed adattamento Caterina Costantini
musiche Eugenio Tassitano
scene G&Pluci e fonica Laura Mazzon
costumi Estro Roma
organizzazione Gabriele Pianese
assistente compagnia Manuela Barzagli