“La Merda” – dieci anni di tournée per Ceresoli e Gallerano

Dieci anni di tournée. Un tempo talmente lungo in cui è l’attore colui che si trova a crescere all’interno del suo personaggio e non viceversa; un segmento di tempo così esteso che fa stupire lo stesso performer nel riuscire ancora a calarsi in quei panni e salire sul palco e a divertirsi impersonandolo, prestandogli la voce e il corpo. Un personaggio e un’attrice, in questo caso, che hanno viaggiato il mondo e, in una delle loro tappe, sono arrivate anche in una città di provincia della Liguria. Un detto popolare afferma: meglio tardi che mai.

La merda è andata in scena il 10 marzo scorso al Teatro Chiabrera di Savona. Scritto da Cristian Ceresoli ed interpretato da una strepitosa Silvia Gallerano, questo monologo è stato presentato in cartellone come “uno degli spettacoli più discussi del decennio” e ha avuto un effetto travolgente, in tutti i sensi, sul pubblico, colpito in pieno dalla forza della performance.

Sedendo completamente nuda su un alto sgabello che la espone completamente alla vista, una donna aspetta che il pubblico si accomodi in sala dandogli le spalle. Non è particolarmente giovane e non rispecchia i canoni più diffusi di bellezza. Pare essere percorsa da numerosi tic nervosi mentre, lentamente, si gira e inizia a scrutare la sala. Bisbiglia fra sé, commenta qualche azione degli spettatori e poi inizia a parlare di sé, quando l’attesa sembra non finire mai.

Il suo racconto è costellato da una sequenza di ricordi traumatici che ne hanno segnato la giovinezza e la vita e dipingono un quadro sconfortante, fatto di incertezza e convinzioni tanto banali quanto pericolose. Il suicidio paterno viene visto come esempio di coraggio. Le molestie sessuali subite si tramutano in un atto di personale resistenza, misericordia ed accettazione verso chi le compie. Il corpo tanto odiato diventa il solo mezzo per raggiungere l’unico fine di rivalsa della propria esistenza: la fama. Le violenze sono percepite come le tappe più logiche e consueta da percorrere verso la strada del successo.

I traumi si incastrano l’un con l’altro edificando una personalità tanto fragile quanto mostruosa, sempre allerta e pronta a scattare. E il mostro non può contenersi e si mette a nudo. La rabbia esplode in più momenti, facilmente prevedibile ma sempre inattesa; il mostro rigurgita tutta la sua ira sugli spettatori, contro se stesso, contro tutto. Tre momenti in cui il lato più nascosto si scopre, mostrandone la vera nudità: un’esistenza di sofferenza, rassegnazione e delusione. Sotto la pelle non batte un cuore, ma c’è solo, letteralmente, merda.

Gallerano e Ceresoli colpiscono in pieno sotto la cintura, un vero e proprio pugno allo stomaco. Il loro è un urlo di rabbia che, ancora dopo dieci anni, continua a riecheggiare e a far discutere il pubblico. Non come una provocazione ma come sincero modo di esprimere la propria frustrazione per esorcizzare il mostro che ci si annida dentro.

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La Merda

di Cristian Ceresoli

con Silvia Gallerano

direttore tecnico: Giorgio Gagliano
tour manager: Anna Funtò

produzione: Frida Kahlo Productions (Milano) con Produzioni Fuorivia (Torino) Richard Jordan Productions (London)
coproduzione: Summerhall (Edinburgh) e Teatro Valle Occupato (Roma)