E la nave va, I Vitelloni, L’amore in città, Lo sceicco bianco, L’intervista, Amarcord, 8½, La strada, Le notti di Cabiria. Il 20 gennaio è stato il suo anniversario, avrebbe oggi superato di poco il secolo, ma il suo spirito, la sua ironia, i suoi film, proiezioni indelebili della sua fantasia, come i suoi disegni e le sue caricature che gli avevano dato da vivere giovanissimo nella Roma del dopoguerra, sono e saranno sempre contemporanei.
«Lui era molto diverso. Divertente. Stimolante. Mi sentivo libera. In 8 e mezzo fu il primo a farmi fare la mia stessa parte...». «A recitare con la mia stessa voce. Ad accettare la mia voce, capite? Le mie battute, le mie risposte. Fu un atto liberatorio di grande importanza. Un vero regalo che Fellini mi fece», ha dichiarato Claudia Cardinale intervistata da Aldo Cazzullo e Stefano Monterfiori per il Corriere della Sera, che in questi giorni confusi, tutto il mondo del cinema ricorda con i suoi film, patrimonio del cinema mondiale.
Momenti indimenticabili di chi scrive legati alle tante interviste e non solo, come l’annuncio con una telefonata di notte da Los Angeles, dell’amico produttore de L’intervista Ibrahim Moussa al collega Vincenzo Mollica, con il quale realizzammo anche un libro dedicato a quel film con la collaborazione di Teresa Bartoli, che Fellini durante la cerimonia degli Oscar, di li a qualche giorno , avrebbe ricevuto la sua quinta statuetta alla carriera dopo quelle conquistate per Amarcord, 8emezzo, La strada e Le notti di Cabiria. Per l’occasione a premiarlo arrivarono Sophia Loren e Marcello Mastroianni, l’attore feticcio di Fellini con capolavori come La dolce vita e Ginger e Fred.
Partimmo per Los Angeles una settimana prima dell’evento, Fellini non stava bene, la sua presenza a Hollywood non era scontata. La conferma che sarebbe venuto la ricevemmo dal suo ufficio stampa diretto da Mario ed Ennio Longardi. Fu subito festa!
Le immagini della platea con le star in piedi ad applaudirlo con Giulietta Masina che piangeva, resteranno per sempre nella memoria collettiva, come le interviste che realizzai il giorno dopo in un noto albergo, grazie al dinamismo organizzativo proprio di Mollica. Ma il ricordo dei ricordi fu il viaggio di ritorno sullo stesso aereo del Maestro e l’arrivo all’aeroporto di Fiumicino dove a riceverlo non c’era neanche una telecamera ma solo due fotografi. Una folla di gente che aspettava parenti e amici e due carabinieri gentili che scortarono Fellini e la Masina che spingevano il carrello con le valige mentre in Italia era scoppiata come una bomba tangentopoli con tutta la stampa a seguire le vicende del Pool di Mani Pulite e le inchieste di Di Pietro. I fotografi non smettevano di scattare a raffica e Federico per stemperare il momento disse rivolgendosi a Giulietta e a noi che lo seguivamo: «Vuoi vede’ che domani guardando ste’ foto sui giornali con questi due carabinieri ai fianchi diranno, toh pure Fellini è coinvolto nell’operazione Mani pulite»? Subito dopo con un fragoroso applauso si levò dalla folla di gente semplice e una voce possente che esclamò “A Federi’, grazie! Almeno tu c’hai fatto fa na bella figura».